News

Il video-choc del pilota giordano: arso vivo dall'Isis

Rita Katz, direttrice di Site, ha annunciato via Twitter che Muadh al Kassasbe, il pilota giordano di 27 anni catturato dal Califfato il 24 dicembre, è stato arso vivo dai suoi carcerieri dopo essere stato rinchiuso in una gabbia con la classica tuta arancione dei prigionieri di Guantanamo bagnata di benzina. 

Le immagini del video pubblicato dall'Isis mostrano l’ostaggio con un ematoma sotto l’occhio destro, ripreso in primo piano con alle spalle uno sfondo nero su cui compaiono alcune bandiere dei Paesi della coalizione anti-Isis. Nell’ultima sequenza si vede l’ostaggio in una gabbia col fuoco che avanza e lo circonda. Poi è stato sepolto da un bulldozer sotto le macerie. Poco prima, nello stesso filmato, erano stati mostrati i corpi carbonizzati di vittime di bombardamenti aerei della Coalizione internazionale.

Muadh al Kassasbe nelle mani dell'Isis


Muadh al Kassasbe nelle mani dell'Isis

@Rita_Katz/Twitter
Un fermo-immagine dal video choc con l'esecuzione del pilota giordano

Muadh al Kassasbe nelle mani dell'Isis

@Rita_Katz/Twitter
3 febbraio. Un pilota giordano, Muath Kasasbeh, viene arso vivo dai suoi carcerieri dell'Isis, dopo che il suo elicottero era caduto in un'incidente al confine con la Siria, in un'area controllata dallo Stato islamico. Il rogo, raccapricciante, viene trasmesso online in un video che segna, simbolicamente, uno dei più passaggi più abietti della comunicazione islamista.

Muadh al Kassasbe nelle mani dell'Isis

Un frame del video postato dall'Isis

Muadh al Kassasbe nelle mani dell'Isis

@Rita_Katz/Twitter
Nel video del pilota giordano bruciato vivo, l'Isis offre "100 dinari d'oro" per chi uccide un pilota dei "crociati" e annuncia una lista di piloti da assassinare

Muadh al Kassasbe nelle mani dell'Isis

@el_pais/Twitter
Muadh al Kassasbe, il pilota giordano ucciso dall'Isis in un'immagine affiancata a una foto di Sajida Rishawi, la terrorista irachena che i jihadisti volevano libera in cambio della vita del militare.

Muadh al Kassasbe nelle mani dell'Isis

@CNNSitRoom/Twitter
Il fermo immagine della Cnn di Muadh al Kassasbe, il pilota giordano prigioniero dell'Isis

La Giordania ha fatto sapere che il pilota sarebbe stato ucciso il 3 gennaio, da qui il rifiuto dell'Isis di fornire la prova che fosse vivo. Lo riferisce la Bbc citando la tv giordana.

Rappresaglia giordana
Intanto il governo giordano conferma che l'aspirante kamikaze Sajida al-Rishawi - la donna chiesta dall'Isis in cambio di Muad al-Kasaesbeh - e il terrorista Ziad al-Karbouly, sono già stati giustiziati. Sajida al Rishawi era stata condannata all'ergastolo nel 2006 per un attentato in cui morirono oltre 50 persone.
Amman aveva preannunciato che se il suo pilota, che si sperava fosse ancora vivo, fosse stato ucciso, la rappresaglia sarebbe stata immediata.

La mano dell'emiro
Ad appiccare il fuoco con una torcia ad una striscia di benzina che poi si propaga alla gabbia ed investe il pilota è un "emiro (comandante) di una regione dello Stato islamico colpita" dai bombardamenti, afferma una voce fuori campo. L'uomo, come altri miliziani armati che lo attorniano, indossa una mimetica color kaki e ha il viso coperto. Non è quindi vestito di nero, come il boia che ha decapitato gli ostaggi americani, britannici e il giornalista giapponese Kenji Goto. 

A dicembre Isis aveva lanciato un sondaggio choc sul web: «Come volete che venga ucciso il pilota?». In poche ore aveva raccolto 10mila firme su twitter.

Un documentario professionale
È quasi un 'set' cinematografico quello su cui si muove, come fosse un attore e seguendo chiaramente le indicazioni di un regista, il pilota giordano prima di essere bruciato vivo.

Si tratta di un documentario di 22 minuti di alto livello professionale per la qualita' delle immagini e per il ritmo con cui si svolgono il racconto e le azioni. Il tutto accompagnato da canti jihadisti in sottofondo. Dapprima viene mostrato un incontro tra il re giordano Abdallah e il presidente americano Barack Obama per dimostrare che, come afferma una voce fuori campo, la Giordania e' "un avamposto delle campagne crociate contro l'Islam". Poi e' inquadrato il pilota seduto a un tavolo e vestito della tuta arancione che spiega quale fosse la sua missione nel giorno in cui è stato abbattuto sui cieli della Siria.

Kassasbeh parla poi della composizione della Coalizione internazionale a guida americana e sullo sfondo vengono mostrate le bandiere dei vari Paesi che partecipano ai raid.

Il pilota spiega poi da quali aeroporti partono i jet, e anche in questo caso in sovraimpressione appaiono le fotografie di varie piste. Kassasbeh lancia poi un appello agli altri piloti giordani: "Smettete di partecipare a questa operazione - dice - per evitare che succeda anche a voi quello che è successo a me e ai vostri genitori di soffrire quanto i miei".

Nelle ultime immagini prima del rogo, il pilota viene mostrato mentre cammina in una località apparentemente colpita dai bombardamenti e si sofferma assorto a contemplare le macerie.

Infine, dopo le sconvolgenti immagini della morte tra le fiamme, un bulldozer ricopre il suo corpo di macerie, come le vittime carbonizzate dei bombardamenti mostrate poco prima, tra le quali c'è anche un bambino.


Il fermo immagine della Cnn di Muadh al Kassasbe, il pilota giordano prigioniero dell'Isis@CNNSitRoom/Twitter

YOU MAY ALSO LIKE