Ungheria, vagoni blindati per i profughi

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Migrants sleep on a train heading north from Nis to Belgrade, early on July 18, 2015. Illegal immigrants cross Serbia on their way to other European countries as it has land access to four members of the 28-nation bloc -- Hungary, Bulgaria, Romania and Croatia. Over the last two years, Hungary has been one of the main routes for people hoping to cross into Austria and Germany, most coming from Afghanistan, Iraq, Syria and African countries. AFP PHOTO / DIMITAR DILKOFF (Photo credit should read DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images)
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Il treno diretto a Belgrado
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Il treno diretto a Belgrado
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Immigrati sul treno diretto in Serbia dalla città di Gevgelija, al confine greco-macedone
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Immigrati sul treno diretto in Serbia dalla città di Gevgelija, al confine greco-macedone
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Immigrati in attesa del treno diretto in Serbia dalla città di Gevgelija, al confine greco-macedone
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Immigrati sul treno diretto in Serbia dalla città di Gevgelija, al confine greco-macedone
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Immigrati sul treno diretto in Serbia dalla città di Gevgelija, al confine greco-macedone
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1° - 30 agosto 2015. Le rotte migratorie balcaniche, che premono sui confini della vecchia Europa, si fanno sempre più imponenti. L'Alto Commissariato per i Rifugiati stima che circa 3000 persone ogni giorno - per lo più provenienti da Paesi in guerra come la Siria e l'Afghanistan - cercherà di raggiungere l'Europa occidentale attraverso i Balcani. La Macedonia dichiara un temporaneo stato di emergenza L'Ungheria di Orban chiude le frontiere. Nella foto, la costruzione di una barriera di filo spinato al confine ungherese.
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Immigrati siriani dopo aver attraversato il confine tra Serbia e Ungheria
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Immigrati siriani dopo aver attraversato il confine tra Serbia e Ungheria
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16 luglio 2015, La barriera di filo spinato costruita in Ungheria per evitare l'ingresso dei profughi di passaggio dalla Serbia.
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La barriera di filo spinato costruita in Ungheria per evitare l'ingresso dei profughi di passaggio dalla Serbia.
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La barriera di filo spinato costruita in Ungheria per evitare l'ingresso dei profughi di passaggio dalla Serbia
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La barriera di filo spinato costruita in Ungheria per evitare l'ingresso dei profughi di passaggio dalla Serbia
Immigrati siriani dopo aver attraversato il confine tra Serbia e Ungheria
Immigrati attraversano il confine tra Serbia e Ungheria
Immigrati siriani dopo aver attraversato il confine tra Serbia e Ungheria
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Profughi siriani all'arrivo in Ungheria
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Migranti su un'auto della polizia al confine tra Serbia e Ungheria
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Immigrati siriani dopo aver attraversato il confine tra Serbia e Ungheria
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Migrants sit in the carriage of a train headed to Serbia in the town of Gevgelija, on the Macedonian-Greek border, on July 21, 2015. The migrants, among them children and elderly people are trying to cross Macedonia and Serbia and enter the EU via Hungary. Hungarian authorities started building a fence along the country's border with Serbia earlier this week to halt the migrant influx. AFP PHOTO / ROBERT ATANASOVSKI (Photo credit should read ROBERT ATANASOVSKI/AFP/Getty Images)
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Immigrati sul treno diretto in Serbia dalla città di Gevgelija, al confine greco-macedone

Il treno intercity partiva nel pomeriggio da Pecs, nel sud dell'Ungheria, alla volta di Budapest: al convoglio è stato aggiunto un vagone, pieno di migranti, donne e bambini, per lo più siriani e afgani. I ferrovieri hanno chiuso le porte e appeso un cartello al finestrino: "Questo vagone viaggia con le porte chiuse". Una misura presa per evitare che i viaggiatori - immigrati appena registrati come clandestini e diretti verso i campi profughi - potessero scendere e far perdere la loro tracce.

L'indignazione del paese

Il provvedimento ha provocato shock e indignazione nel Paese di Viktor Orban, dove viene costruito proprio in questi giorni un muro anti-profughi lungo il confine con la Serbia. Alcuni media ungheresi, quelli che ancora riportano i fatti, sono insorti, criticando il governo: i vagoni blindati ricordano in maniera sinistra quelli del 1944 e la deportazione di mezzo milioni di ebrei ungheresi. Ma l'esecutivo guidato da Fidesz la pensa in un altro modo. L'Ungheria è l'unico Paese Ue che non ha accolto nessun migrante, come avrebbe invece previsto l'accordo raggiunto recentemente a Bruxelles, e il vice-premier Janos Lazar di questo è fiero. "Questa gente doveva essere fermata e registrata già in Grecia, perché sono entrati in Ue da lì. A quel che mi risulta, nei Balcani non c'è attualmente alcuna guerra. Hanno pagato dei trafficanti, in Serbia, e vengono trasportati a bordo di autobus fino al confine ungherese. Costruiamo una barriera proprio per farla finita con tutto questo", ha detto alla stampa.

Nuovi campi profughi

Nuovi campi con grandi tendoni saranno costruiti, a breve, proprio vicino al confine. E il passaggio illegale in Ungheria sarà qualificato come reato invece che come semplice contravvenzione, come accadeva fino ad oggi. Secondo gli esperti di diritto, però, tutto questo avviene invano: l'Ungheria non potrà bypassare infatti convenzioni e regole internazionali. "È una battaglia persa già in partenza", avverte il giornale Nepszabadsag, che ha dato notizia dei vagoni chiusi. Per fortuna esiste ancora anche un'altra Ungheria: solidale e in grado di resistere alla propaganda contro l'immigrazione, che descrive gli stranieri come "una minaccia per gli ungheresi". Proprio alla stazione di Pecs e Szeged, le due città vicine al confine sud, ogni giorno, accanto alla folla dei migranti, i volontari di Migration Aid, un'organizzazione promossa dalla società civile, distribuiscono acqua, panini e carte geografiche; aiutano a medicare le ferite, e supportano le donne con i bambini al seguito.

La solidarietà

Quest'opera di volontariato è un fenomeno spontaneo. E non immune da rischi: qualche estremista se la prende anche con loro. Alcuni cittadini ungheresi offrono comunque anche alloggio a chi riesce a scappare dai campi chiusi: luoghi che ospitano fino a 4.500 persone, pur essendo idonei per la metà. I migranti in arrivo chiedono lo status di rifugiato, e una volta approdati in questi campi cercano di fuggire: la tensione è alta, i servizi scarsi, gli incidenti frequenti. Le autorità ungheresi tentano invece di trattenerceli, e li fanno viaggiare isolati dal resto dei passeggeri, proprio per evitare fughe. Per ora con scarso successo. Secondo gli ultimi dati, quest'anno sono entrati in Ungheria oltre 80mila clandestini, ma più di 75mila hanno proseguito il loro viaggio verso Austria, Germania, Gran Bretagna o altri paesi Ue. Non vogliono restare in un paese, dove gran parte della gente ha paura di loro e dove l'odio viene istigato da una propaganda statale, mentre il governo sta costruendo barriere con filo spinato e lamette sul confine per impedire gli arrivi. (ANSA).

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