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Un magazine femminile per l’Osservatore Romano

La scommessa continua. Nel giorno in cui Papa Francesco in un videomessaggio per l’apostolato della preghiera lancia un appello affinché «in tutti i Paesi del mondo le donne siano onorate e rispettate, e sia valorizzato il loro imprescindibile contributo sociale», L’Osservatore Romano, diretto da Giovanni Maria Vian, rilancia il supplemento «Donne, Chiesa, Mondo» in formato magazine. Il mensile, che esce ogni 2 del mese, in allegato al quotidiano e all’edizione settimanale in italiano, e in spagnolo con il settimanale Vida Nueva, ha compiuto quattro anni si rinnova completamente con una nuova veste grafica di 40 pagine tutte a colori.
È stato presentato questa mattina alla presenza del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato: «Il mensile non solo fa conoscere e valorizza la presenza femminile nella Chiesa, ma apre la via a una nuova e positiva abitudine: quella di ascoltare le donne, di guardare al molto che hanno da dire e alle numerose iniziative che sanno realizzare, per mettere in atto quella sinergia del maschile e del femminile che tante volte è stata invocata nei documenti ufficiali ma non sempre messa in pratica», ha detto Parolin che, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti ha aggiunto: «Di per sè una donna potrebbe ricoprire l'ufficio di segretario di stato che non è legato ai sacramenti e al sacerdozio ma comunque torno a dire, guardiamo già il cammino che si è fatto e poi il Signore dirà dove si può arrivare ma ci sono già posizioni definitive, come sull'accesso al sacerdozio, la Chiesa ha già preso una posizione definitiva».

«Alle donne non sarà regalato nulla»
«C’è ancora molta strada da fare per il riconoscimento del ruolo delle donne nella Chiesa», ha dichiarato a Panorama la coordinatrice di «Donne, Chiesa, Mondo», Lucetta Scaraffia. «Fuori dall’Italia noto più attenzione e sensibilità. Ma alle donne non sarà regalato nulla. Sarà un lungo cammino che dovranno fare da sole. Ciò che tuttavia mi preoccupa è vedere in alcune donne nella Chiesa, anche religiose, la tentazione di risolarsi, di rinchiudersi nei propri spazi di autonomia, rinunciando a lottare. Come dire: se la Chiesa non mi vuole o non mi valorizza vado per la mia strada, mi rinchiudo nel mio mondo. Ma questo non va bene. Dobbiamo crescere insieme. E questo è l’obiettivo di “Donne, Chiesa, Mondo” che in questi anni è molto cresciuto ed è sempre più apprezzato anche fuori della Chiesa».
La redazione, internazionale, continua a essere composta da donne di fedi e confessioni diverse, tra cui la storica di religione ebraica, Anna Foa. Ricchissimo il ventaglio delle firme del mensile: Ritanna Armeni, Sylvie Barnay, Enzo Bianchi, Daria Bignardi, Sara Butler, Oddone Camerana, Liliana Cavani, Cristiana Dobner, Isabella Ducrot, Paul-André Durocher, Maurizio Gronchi, Barbara Hallensleben, Melania Mazzucco, Luisa Muraro, Elisabetta Rasy, GianPaolo Salvini, PierAngelo Sequeri, Mariapia Veladiano, Maria Voce. Mentre in redazione, oltre a Scaraffia, Giulia Galeotti e Foa, ci sono Catherine Aubin, Rita Mboshu Kongo, Silvina Pérez.
Leggibile sul sito del giornale nelle altre lingue dell’Osservatore Romano, in rete il mensile è rilanciato in inglese da Catholic Women Speak e in francese da «La vie», settimanale del quotidiano «Le Monde».

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