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Musica

Tutto, ma proprio tutto, su Donatella Rettore

L'avventura inizia nel 1980, quando Gianluca Meis era poco più che un bambino, la domenica andava a messa e al seguente, rituale, pranzo in famiglia. Quello tra parenti, infinitamente lungo, quello che consentiva ai più grandi di scaraventare i più piccoli nel panico più assoluto con domande, di rito anch'esse, sul loro futuro più o meno prossimo, compresa una delle più terribili: Hai già deciso chi sposerai da grande? Ma lui, Gianluca Meis, su questo era preparato e rispondeva, con un largo sorriso: Rettore!

L'aveva vista in Tv e ne era stato totalmente rapito. Al punto che ora, nell'ottobre 2014, firma "Rettore. Magnifico delirio", la biografia della cantante in uscita per Volo Libero. Un libro che parla (almeno) per due: la carriera musicale e artistica di Rettore si incrocia con lo sguardo di un bambino prima e di un adolescente poi. Ne proponiamo un estratto.

“Pronto Rettore? Mi chiamo Gianluca Meis e voglio scrivere un libro su di te.”
“Ok ma dimmi presto, bambolo, che sto facendo la spesa.”
Non poteva esserci esordio migliore per un progetto! Più fulminante e capace di evocare mille immagini, come i mille look, i mille volti di questa straordinaria cantautrice. Un progetto che forse è anche un azzardo, ma di sicuro un grande e sentito atto d’amore e di riconoscenza.(...)

Quando ho iniziato timidamente a esporre l’idea a qualche amico, per testarne le reazioni, ho dovuto anche da subito rispondere a una domanda ricorrente: “Perché?”.
Perché Donatella Rettore non appartiene a quella schiera di artisti che si accontenta di riproporre i successi e i fasti del passato (...) . Perché Rettore arriva in tv e un’energia travolgente sposta anche lo share, muove simpatia, invoglia a saperne di più, a volerne di più!
E ancora, a queste motivazioni vanno aggiunte quelle personali, emotive, quelle che negli anni mi hanno fatto tenere Rettore nel cuore e nello stereo. Il mio intento è quello di raccontare sì la musica e la carriera di Rettore, ma anche il modo in cui questa è riuscita a intrecciarsi a quella di un ragazzino che, stufo della boria di chi era convinto che per essere intellettuali occorresse ascoltare solo certe “cose”, scriveva sui muri dei bagni del proprio liceo: meno Guccini, più Rettore.

(...) L’abbiamo rivista in diverse trasmissioni televisive dove, con poca fantasia di intervistatori alquanto banali e sempre a caccia di confronti, ha affrontato con stile anche uno dei più ricorrenti accostamenti che la vogliono “Lady Gaga all’italiana”.

“Mi ritrovo molto di più in cantanti come Diana Krall o Norah Jones. Poi seguo le giovani interpreti: amo follemente Adele, fin dal suo primo disco. Molto più di Amy Winehouse. Apprezzo anche Lana Del Rey. Ho il mio pusher di novità che mi guida. Nonostante la mia perenne tensione al nuovo, continuo ad adorare Elton John e Rod
Stewart, come quand’ero adolescente.”
Durante la promozione dell’ultimo album Rettore non manca di aggiungere significato al titolo della raccolta ("The Best of the Beast", ndr) come per questa dichiarazione circa il suo carattere, rilasciata durante un’intervista al TGcom24: “Il titolo è perfetto perché sono una bestiaccia istintiva, emotiva e animalista. Amo il divertimento puro, i miei cd dovrebbero venderli in farmacia come antidepressivi!”.

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Gianluca Meis, "Rettore. Magnifico delirio", Volo Libero Edizioni

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