Turchia: bloccato anche YouTube

In Turchia è in corso una vera e propria ondata di censura social. Solo qualche giorno fa il primo ministro Recep Tayyip Erdoğan aveva ordinato, e ottenuto, la chiusura dell’accesso a Twitter da parte dei cittadini turchi. Come riferisce la Reuters , qualche ora fa la nuova notizia: anche YouTube è stato bannato ed è diventato inaccessibile dal territorio turco. L’interdizione è stata comunicata dall’autorità per le telecomunicazioni (TIB) che ha precisato: “In seguito ad analisi tecniche e considerazioni legali basate sulla legge n. 5651, sono state adottate misure amministrative per questo sito (YouTube.com), in accordo con la decisione n. 490.05.01.2014.-48125 datata 27/03/2014 della Telekomünikasyon İletişim Başkanlığı”.

Non è un caso che la legge 5651 sia quella tanto discussa approvata agli inizi di febbraio dall’Assemblea Generale Turca, con cui il TIB può decidere di oscurare un certo sito rendendolo irraggiungibile da connessioni interne.

La chiusura sarebbe la risposta diretta alla pubblicazione sulla piattaforma di Google di alcune intercettazioni che coinvolgono il premier Erdoğan durante un incontro in Siria nel quale, oltre al primo ministro, sono presenti (a quanto dicono gli esperti che hanno analizzato le voci) anche Ahmet Davutoğlu, il Ministro degli Affari Esteri), Hakan Fidan (National Intelligence Organization), Feridun Sinirlioğlu (sottosegretario del ministro Davutoğlu) e Yaşar Gürel (vice capo di stato maggiore) nel corso di discorsi su possibili azioni militari.

Sarebbe proprio questo mix di autorità il motivo per cui la TIB avrebbe deciso di chiudere l’accesso a YouTube senza prima attende un ordine da parte del giudice.  Attualmente dei tre principali social network menzionati da Erdoğan solo qualche giorno fa, in attesa delle elezioni amministrative di domenica prossima, resta accessibile solo Facebook e non è detto che lo sarà ancora per molto.

Non si tratta della prima volta in cui YouTube viene bloccato in Turchia. In precedenza la piattaforma video era stata bannata a varie riprese tra il 2007 e il 2010, un periodo in cui gli utenti hanno imparato ad eludere il blocco con misure alternative. La stessa Google, proprietaria di YouTube, ha precisato come l’impossibilità di accedere al sito dalla Turchia non dipenda da loro: “Per quanto ci riguarda non abbiamo problemi tecnici e per questo terremo d’occhio la situazione” – ha riferito un portavoce alla Reuters.

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