Tsipras, il nuovo Che Guevara europeo

E così abbiamo il nostro nuovo Che Guevara europeo. Si chiama Alexis Tsipras, 40enne leader comunista diventato premier greco grazie a un super-premio di maggioranza e a dispetto del 40 per cento di astensione dell’elettorato moderato.

Tsipras attacca Bruxelles, Berlino, Francoforte. Eppure la Grecia non è vittima dell’austerity tedesca ma dei propri errori e delle proprie scelte sbagliate e disoneste: un paese che grazie a una diffusa corruzione, a uno sproporzionato welfare e all’incapacità della sua classe politica (in pratica la brutta copia di quella italiana), è riuscito a fallire di bancarotta fraudolenta mettendo in pericolo la stabilità dell’Eurozona e di tutta la UE. Ottenuti centinaia di miliardi di prestito dai partner europei, Italia compresa, sotto la supervisione e la guida della Troika formata da Commissione UE, BCE e Fondo monetario internazionale, Atene vorrebbe non restituirli più. Il governo Samaras aveva tagliato salari e welfare, con conseguente inevitabile impoverimento della popolazione, senza realizzare al contempo le riforme che la Troika raccomandava per accompagnare la ripresa. Tsipras è la ciliegina sulla torta. Lo affianca l’improbabile ministro marxista delle Finanze, Yannis Varoufakis, che nel suo blog (ha appena detto che continuerà ad alimentarlo nonostante sia entrato al governo) si definisce (dicendo il vero) “economista per caso che non ha mai esercitato come economista”. Formazione e insegnamento in Università di seconda fila. L’ultima, a parte Atene, quella di Austin Texas, nella classifica degli Stati Uniti la numero 53. Dalla Gran Bretagna era scappato a Sidney per orrore di Margaret Thatcher, dall’Australia perché schifava il “piccoletto fascistoide” Howard, né risulta nel suo curriculum una sola esperienza di economista “legislatore”, a capo di qualche istituzione pubblica o privata. Insomma, lo zero assoluto. A parte la faccia da pugile.  


EPA/ORESTIS PANAGIOTOU
Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, festeggia la vittoria nelle elezioni in Grecia
epa04584622 Alexis Tsipras, opposition leader and head of radical leftist Syriza party, greets supporters after the initial election results for the Greece general elections in Athens, Greece, 25 January 2015. Greeks revolted against five years of unrelenting austerity Sunday in a landmark vote that saw the leftist anti-bailout party SYRIZA place first in parliamentary elections. The opposition party was projected to earn around 35 per cent of the vote, falling short of an absolute majority in the 300-seat Parliament by one or two seats, the Interior Ministry said. Thousands of SYRIZA supporters flocked to the Athens University building, chanting and waving the party's red and white flags as party leader Alexis Tsipras addressed the crowd. 'The vote of the Greek people has closed the vicious circle of austerity,' he said, declaring Greece's 240-million-euro (270-million-dollar) bailout now 'a matter of the past.' EPA/YANNIS KOLESIDIS
Alexis Tsipras tra i sostenitori del suo partito, Syriza, dopo i risultati elettorali EPA/ALEXANDROS VLACHOS
EPA/ALEXANDROS VLACHOS
Alexis Tsipras tra i sostenitori del suo partito, Syriza, dopo i risultati elettorali
epa04584564 Supporters of radical Left party SYRIZA celebrate after the announcement of the exit polls after the Parliamentary elections, in Athens, Greece on 25 January 2015. Some 9,850,000 voters took the polls throughout Greece on Sunday in critical general elections that will determine the country's future. EPA/YANNIS KOLESIDIS
Alexis Tsipras tra i sostenitori del suo partito, Syriza, dopo i risultati elettorali EPA/ORESTIS PANAGIOTOU
Alexis Tsipras tra i sostenitori del suo partito, Syriza, dopo i risultati elettorali EPA/ORESTIS PANAGIOUTOU
Alexis Tsipras tra i sostenitori del suo partito, Syriza, dopo i risultati elettorali EPA/ORESTIS PANAGIOUTOU
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Alexis Tsipras tra i sostenitori del suo partito, Syriza, dopo i risultati elettorali
Matt Cardy/Getty Images
Alexis Tsipras parla alla folla che festeggia i risultati delle elezioni in Grecia vinte da Syriza
Milos Bicanski/Getty Images
Atene. I sostenitori di Syriza, il partito della sinistra radicale guidato da Tsipras, festeggiano la straordinaria vittoria alle elezioni
Sostenitori di Alexis Tsipras esultano dopo i primi exit poll ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images
LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images
Festa dopo i primi exit poll tra i sostenitori di Syriza
LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images)
Festa dopo i primi exit poll tra i sostenitori di Syriza
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Festa dopo i primi exit poll tra i sostenitori di Syriza
epa04584148 Supporters of radical Left party SYRIZA celebrate after the announcement of the exit polls after the Parliamentary elections, in Athens, Greece on 25 January 2015. Some 9,850,000 voters took the polls throughout Greece on Sunday in critical general elections that will determine the country's future. EPA/ORESTIS PANAGIOTOU
epa04584134 Supporter of Alexis Tsipras leader of the radical left main opposition party Syriza celebrate after the initial election results for Greece general elections in Athens, Greece, 25 January 2015. Greece's leftist, anti-austerity Syriza party and her leader Alexis Tsipras, has widened its lead at the top for the 25 January 2015 elections- riding a wave of anger over austerity measures imposed as a condition for an international bailout. EPA/MICHAEL KAPPLELER
Matt Cardy/Getty Images
Atene. Un manifesto di Alexis Tsipras, leader di Syriza, partito di estrema sinistra favorito alle elezioni

Ora, la Grecia “vale” il 2 per cento del PIL europeo e siccome non la si è voluta far crollare per i debiti contratti con le grandi banche europee, se adesso Tsipras vorrà restaurare lo Stato pantalone e il vecchio welfare che si alimentava di parassitismo e corruzione, finirà col mandare per sempre alla malora la Grecia e i greci, prima ancora che l’Europa. Il predecessore, Samaras, aveva tagliato salari e welfare, senza fare tutti “i compiti a casa”. Ma quello che possiamo aspettarci da Tsipras è peggio. Il programma di Syriza si basa su quattro pilastri di ricostruzione del welfare e rilancio dell’occupazione (300mila nuovi posti di lavoro) al costo di 11 miliardi e mezzo da sborsare subito. Fondi che la Grecia non ha. Altra chicca: la richiesta di restituzione del debito forzato imposto dalla Germania nazista alla Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel frattempo, se Atene non farà ulteriori tagli per 2 miliardi e mezzo secondo gli impegni presi con la Troika, non potrà ricevere la prossima tranche di 7 miliardi di prestito. In questo scenario, il manifesto-truffa del comunista Tsipras è il nuovo modello, mito, bandiera (dopo Lenin, Mao, Che Guevara, Chavez e in parte Zapatero, che almeno si è fatto da parte), della sinistra europea e specialmente mediterranea post-marxista anti-riforme. Ma attenzione, se premier e ministro delle Finanze in Grecia alzano il pugno, cantano Bella Ciao e sognano il comunismo, alla Difesa è andato il leader dell’estrema destra. Per la prima volta dal tempo dei Colonnelli. 

Auguri, Grecia.

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