Le triple doppie di Westbrook e gli altri record Nba (quasi) imbattibili

Anche in una lega di fenomeni come l'Nba, in continua evoluzione nel gioco e nell'atletismo dei suoi interpreti, ci sono record che sembrano essere stati scritti per rimanere incisi, per sempre, nel libro dei primati. Con la 42esima tripla doppia (che vuol dire tre caselle statistiche in doppia cifra, ndr) della sua assurda stagione, Russel Westbrook ha riscritto proprio uno di questi, superando il record di Oscar Robertson che resisteva dalla stagione 1961-1962.

Si potrebbe, anzi dovrebbe anche dire che la guarda dei Thunder ha infranto il primato nella stessa serata in cui con un buzzer beater da più di 8 metri cancellava il sogno playoff dei Denver Nuggets, consolidando il sesto posto di Oklahoma a ovest; ciò che conta però è che Westbrook, ormai acclamato a gran voce come MVP della regular season, è stato capace di battere uno di quei record che parevano essere figli di altre ere, di un altro basket, che lui ha saputo riscrivere in 'barba' (che poi sarebbe l'antogonista per il titolo di miglior giocatore...) a tutto e tutti, giocando una pallacanestro che probabilmente non andrà troppo lontano nei playoff, soprattutto a ovest, ma che, come hanno detto i suoi stessi compagni, sembra essere uscita direttamente da un videogioco.

Ci sono stati pochi giocatori nelle storia capaci di giocare come se fossero comandati da un gamepad, tanto da far sembrare gli avversari figuranti in due dimensioni: così questi fenomeni, come Westbrook, hanno totalizzato record impossibili da battere come erano, fino a ieri, le 41 triple doppie di Robertson. Ce ne sono ancora almeno 5 di primati che nemmeno il numero 0 dei Thunder potrebbe avvicinare. Forse...

Gli assist di John Stockton

Anni fa, durante una delle sue epiche telecronache, l'ex telecronista di Sky Federica Buffa disse: "Jason Kidd è incredibile, ma il rercord di assist di Stockton non lo battiamo nemmeno se ci mettiamo lui, io e te (Flavio Tranquillo, ndr) a fare la ruota per i prossimi 5 anni...". Aveva, come sempre, ragione: i 15.806 assist (collezionati in 1.504 partite) del ragioniere degli Utah Jazz sono rimasti inarrivabili per Kidd, ormai ritiratosi, e rimarrano tali per ancora parecchio tempo..

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Le 1.192 partite consecutive di A.C. Green

Nella sua carriera tra Los Angeles, Phoenix, Dallas e Miami l'industruttibile ala dell'Oregon saltò solo tre partite, tutte nella sua seconda stagione, giocando di fatto per 14 stagioni consecutive, senza stop. Difficile pensare che qualcuno possa, con i ritmi di gioco e il rischio infortuni in crescita, fare di meglio...

La percentuale di rimbalzi di Rodman nella stagione 1994-1995

Nella stagione del ritorno ai Bulls di Michael Jordan, Dennis Rodman fu capace di catturare quasi il 30% (29,7%) dei rimbalzi disponibili sul parquet durante i suoi minuti di gioco: quando era in campo, un rimbalzo su tre era suo... Nessuno, da allora, è arrivato oltre il 27%.

Credits: VINCENT LAFORET/AFP/Getty Images

Wilt Chamberlain

Per una volta non parliamo dei 100 punti ai New York Knicks. Forse ancora più irripetibili della serata da leggenda di Philadelphia sono alcune delle medie stagionali del centrone 2 volte campione Nba:

• 50.4 punti a partita (1961-62)

• 27.2 rimbalzi a partita (1960-61)

• 48.5 minuti a partita (1961-62)

• 17.0 tiri liberi tentati a partita (1961-62)

Non c'è bisongo di dire altro.

Gli 11 anelli di Bill Russel

No, nessuno sarà mai in grado di vincere undici titoli di campione Nba come fece Russel.

Credits: Getty Images

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