Alberto Bevilacqua

Torino: i cassonetti si fanno intelligenti e gli utenti risparmiano

Anche un cassonetto dell’immondizia ha la sua dignità. E può essere smart, favorendo tariffe eque in base alla produzione e ottimizzando i costi di ritiro, recupero e smaltimento. Il come lo spiega Adgenera, società fondata cinque anni fa dal 49enne Massimo Furanti per eseguire in outsourcing servizi di calibrazione, test e sviluppo prodotto per Bosh, ma che non ha smesso di esplorare le nuove frontiere dell’innovazione. 

"Il cassonetto intelligente è frutto della meccatronica e dell’internet of things", commenta Furanti. "Il nostro è dotato di un'applicazione che gli permette di leggere i volumi della spazzatura in entrata. In questo modo si provvederà a svuotarlo soltanto quando necessario, riducendo i costi di gestione. Segnalerà la produzione dei singoli utenti ed è in grado anche di dedurre se la raccolta differenziata è stata corretta".

Il sistema, oltre a migliorare l’organizzazione di mezzi e risorse, va nella direzione delle bollette calibrate, a sperando a far pagare l’utente per quanto effettivamente produce.

Una rivoluzione? Il fatturato di Adgenera, otto dipendenti di cui sette ingegneri specializzati, è oggi di 600 mila euro, ma una sola commessa può valere 500mila euro e sta già per partire un progetto pilota in collaborazione con la Seab di Biella. "Partiremo con la raccolta indifferenziata e quindi passeremo all’umido", conclude Furanti. Grazie al nostro sistema, i passaggi (e relativi costi) si ridurranno del 25/30 per cento". E speriamo che le bollette seguano a ruota.

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