Test MotoGp Sepang: il ritorno di Valentino Rossi - day 2

La seconda giornata si apre all’insegna di bel tempo e grande lavoro da  parte di tutti i protagonist della classe regina. Dani Pedrosa (Repsol  Honda) continua la sua marcia senza sosta e a metà giornata è nuovamente  il pilota più veloce del test, con Jorge Lorenzo (Yamaha Factory)  staccato di 18 millesimi. Sempre bene il Campione del Mondo Moto2 in  carica Marc Márquez che accusa appena 2 decimi di ritardo dal compagno  di squadra e ne rifila altrettanti a Valentino Rossi (Yamaha Factory) che migliora sì, ma che rimane sui distacchi del day1.

Completano la top10 i due piloti ufficiali Ducati che rispetto a ieri  fanno un gran passo in avanti almeno a livello di tempi: Nicky Hayden e  Andrea Dovizioso ora accusano 1,5 secondi dalla vetta della classifica  dei tempi. Bene anche il compagno di scuderia Ben Spies che oggi ha già  messo a referto vari giri e si trova attualmente in 13ª posizione, seguito da Andrea Iannone.

Il live Timing

Questo il resoconto della prima giornata

Si sono accesi i riflettori sulla nuova stagione del Motomondiale sul circuito malese di Sepang, in una giornata tiepida, senza sole, senza pioggia, senza vento ma che segue ad un (altro) inverno di polemiche e cambiamenti.
Lo scorso novembre, a Valencia, avevamo lasciato una MotoGP in balia del tempestoso mare della crisi economica e nei mesi successivi avevamo seguito con scetticismo le difficili scelte del 'Capitano di lungo corso' Carmelo Ezpeleta che da quest'anno, con Dorna, sarà al comando non solo dell'ammiraglia MotoGP ma anche della 'cugina' Superbike.

Valentino Rossi, dopo due anni con la rossa amante Ducati Desmosedici – troppo difficile da gestire – aveva chiesto perdono al suo precedente amore,  promettendo alla Yamaha M1 - in ginocchio e con l'anello – di tornare ad essere quello di untempo.

Lo spagnolo Jorge Lorenzo, campione del mondo in carica, si era pertanto ritrovato suo malgrado a dividere il box – ancora una volta – con lo scomodo pesarese nove volte Campione, riaprendo le vecchie cicatrici del campionato personale nel campionato.

L'australiano Casey Stoner se n'era uscito sbattendo la porta del Circus, ma lasciando alla sua controfigura, il campione del mondo spagnolo di Moto2 Marc Marquez, l'onere di non far sentire la sua mancanza ai numerosi tifosi, in sella alla Honda RC213V.

In squadra con lui, il gemello diverso Dani Pedrosa, storico pilota Honda HRC ma mai vincitore di un mondiale GP su Honda Ufficiale: entrambi spagnoli, esili, veloci ed entrambi piacciono allo sponsor Repsol, ovvero uno dei portafogli più consistenti del lotto.

Cambiamento epocale anche per Andrea Dovizioso, Andrea Iannone e il texano Ben Spies - trasferiti in sella alla Ducati - il primo al fianco dello storico Nicky Hayden nel team ufficiale, gli altri due compagni nel team Ducati Pramac.
Naturalmente a livello di novità ce ne sarebbe da scrivere per ore, ma una rinfrescata su questi movimenti era necessaria per iniziare a rispondere alle domande che tutti si stanno ponendo: che tipo di stagione sarà quella a cui stiamo per assistere?
Riuscirà Valentino Rossi, in sella alla Yamaha a ritrovare lo smalto di sempre? Ce la farà Jorge Lorenzo a tenergli testa, anche da un punto di vista psicologico?

Quante possibilità avrà Dani Pedrosa di portare a casa l'agognato titolo di campione del mondo MotoGP?

Riuscirà il giovane talento Marc Marquez a sbaragliare i suoi avversari fin da subito?

Sarà in grado Ducati, di dimostrare con Dovizioso e Iannone di essere un mezzo competitivo, decretando che la debacle di questi due anni sia da imputare solo a Valentino Rossi?

E riguardo alle CRT: riusciranno queste moto 'diverse' a spartirsi il podio con le MotoGP?

Il primo giorno di test ufficiali ha già iniziato a fornire qualche suggerimento agli scommettitori e sicuramente a promettere maggior divertimento rispetto alla precedente stagione. Valentino Rossi ha infatti iniziato a mantenere le promesse fatte alla sua bella M1 conquistando il 4° tempo assoluto (2.01.584), ma è rimasto in vetta alla classifica del test per buona parte dei turni.

Valentino sembra davvero aver rispolverato il suo stile di un tempo, sciolto e filante anziché irrigidito e teso com'era stato negli ultimi due anni e questo, insieme ai risultati, è già sufficiente a riaccendere le speranze e a incendiare gli animi dei suoi milioni di tifosi che lo stanno seguendo appassionatamente nel web. Il 4° posto di Rossi ha registrato un gap di +427 millesimi dalla vetta (Pedrosa), una vera inezia per essere il primo giorno su una moto totalmente diversa da Ducati, specie se si pensa che lo scorso anno a quest'ora il distacco si calcolava in secondi e non in decimi...

"Mi sono bastati 10 giri per sentirmi come quando torni a casa dopo tanto tempo ha detto il Dottore - Questa M1 va molto meglio rispetto a quella che ho lasciato nel 2010. Su questa  si sente l'aumento di potenzarispetto alla 800cc, devo ammettere che Jorge Lorenzo e la sua squadra hanno lavorato veramente bene. La stabilità e la tenuta dell'anteriore sono quello che cercavo, è una moto molto semplice da gestire, ogni modifica che fai, si sente chiaramente non come la Ducati, che non ho mai sentito veramente come mia. Il livello raggiunto da Lorenzo e Pedrosa è veramente alto e a loro si è aggiunto  Marquez che va veramente fortissimo, ma questo però l'ho sempre detto".

I primi nove posti sono stati assegnati ad un unico alternarsi di Honda-Yamaha che, com'era prevedibile, lascia ben intuire che in Ducati ci sia ancora parecchio lavoro da fare.

Alla fine l'ha spuntata Dani Pedrosa (Honda, 2.01.157) che se l'è giocata per soli 8 millesimi con Jorge Lorenzo (Yamaha, 2.01.165).

Subito velocissimo Marc Marquez, terzo (2.01.201) e perfettamente calzante su una RC213V che sembra cucita su di lui. Pare che il reparto corse Honda, abbia portato un nuovo telaio da provare.

Prosegue la sua crescita Il tedesco Stefan Bradl su Honda LCR (5°), seguito dal britannico Cal Crutchlow (Yamaha Tech3) e dal pilota del Team Gresini Alvaro Bautista (6°).

Male la Ducati con Hayden, miglior pilota della Casa Italiana, solo decimo a +2,179 secondi dalla vetta, seguito da Dovizioso (13°, a +2,378 s) e da Iannone (16° a +3,343 s).

Problemi per Spies, che ha effettuato solo 21 giri per il dolore alla spalla.

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