Roland Garros: Nadal record, Sharapova... bustina di tè

"Mats Wilander, che di vittorie negli Slam se ne intende, ha detto che non rivedremo più un'impresa come questa. Ma potrebbe sbagliarsi: perché Nadal ha compiuto 28 anni lo scorso 3 giugno e ha tutto il tempo, e la classe, per vincere il suo decimo Roland Garros". All'indomani dello storico successo dello spagnolo sull'ormai avversario designato Djokovic, l'ex professionista e oggi commentatore tecnico di Eurosport Jacopo Lo Monaco esprime tutto il suo ammirato stupore per la nona vittoria in carriera di Rafa sulla terra rossa di Parigi.

Da come ne parla, non sembra che a inizio torneo avrebbe scommesso sull'ennesimo trionfo di Nadal...
"Lo ammetto: non pensavo che ce la potesse fare. Pensavo a una finale tra lui e Djokovic, ma con il serbo che avrebbe poi alzato il trofeo. Invece Djokovic ha avuto tra il 5-5 del secondo set e il 3-0 del terzo set una pausa che non puoi permetterti a questi livelli e contro un simile avversario. Un black-out ancora più dannoso perché ha compromesso non una ma due frazioni del match, indirizzandolo nelle mani di un Nadal che ha dimostrato invece una forza straordinaria nel quarto set, quando è riuscito a ritrovare sul 4-4 l'energia e la concentrazione per chiudere il match".

Match che ha comunque fatto onore a entrambi i contendenti, viste le 3 ore e 23 minuti di gioco: concorda?
"Sicuramente. L'unico che non salvo è lo spettatore, un deficiente, che ha disturbato Djokovic contribuendo non poco al doppio fallo finale che è valso il match a Nadal. Anzi, a mio parere ha sbagliato il giudice di sedia, perché a termini di regolamento avrebbe dovuto concedere al campione serbo altre due palle di servizio. Da giocatore, so bene cosa significa subire un simile danno e ritengo ingiusto che uno alla fine perda per un simile, inqualificabile episodio".
In campo femminile si è vista invece una Sharapova che niente e nessuno avrebbe potuto distogliere dall'obiettivo finale.
"La sua è stata una vittoria di pura forza di volontà. Non ha davvero eguali la capacità di questa tennista di affrontare e superare le difficoltà: una determinazione assoluta, una capacità di non mollare mai che fa finire ampiamente in secondo piano i suoi problemi con il servizio".

Una forza di carattere che stride con l'immagine da spensierata pin-up spesso rimandata dai media: un avvenuto cambiamento o una distorsione dei mezzi di comunicazione?
"Direi proprio la seconda, perché la Sharapova dimostrò grande carattere già nel 2004 quando vinse a Wimbledon il suo primo Slam a soli 17 anni. Diciamo che con la maturità ha rafforzato ancora di più le sue doti e il complemento ricevuto dalla madre di Murray, che l'ha paragonata a una bustina di tè, rende appieno la considerazione di cui gode ormai nell'ambiente del tennis".

Può spiegarci meglio?
"Interpellata sulla Sharapova, la madre del tennista inglese ha ripreso una frase di Eleanor Roosevelt, che una volta disse: 'Le donne sono come una bustina di tè, le metti in acqua calda e scopri quanto sono forti', dove per 'hot water' si intendono in inglese i momenti difficili. L'hanno spiegato anche alla stessa Maria in sala-stampa e ha apprezzato molto il commento, confermando poi sul campo quanto fosse veritiero".

Un suo commento invece sugli italiani a Parigi?
"In campo maschile Seppi ha fatto quello che poteva e doveva, forse anche qualcosa di più vista l'onorevole sconfitta con Ferrer. A deludere è stato invece Fognini, che poteva arrivare almeno ai quarti e giocare contro Murray con il vantaggio psicologico di quanto accaduto in Coppa Davis. Invece, con Monfils ha sbagliato completamente tattica mettendola sul fisico e finendo invece lui ko... In campo femminile, invece, è stata deludente la Pennetta, mentre la Errani ha scontato la stanchezza di Roma e direi che con l'approdo nei quarti ha dato il massimo rispetto alle energie in corpo".

Al di là di Nadal e Sharapova, quali sono stati poi i tennisti che questo Roland Garros ha portato alla ribalta?
"Arrivando alla sua prima semifinale in uno Slam contro Djokovic, il lettone Gulbis è entrato tra i primi dieci al mondo e sono sicuro che negli anni scalerà la classifica fino a entrare nei primi tre posti. In campo femminile, invece, la canadese Bouchard ha dimostrato una determinazione in puro stile Sharapova, con cui ha perso al terzo set in semifinale, mentre la romena Halep ha dimostrato un enorme sangue freddo alla sua prima finale in carriera. Se continuerà anche nella crescita fisica, vincerà di sicuro uno Slam entro un paio d'anni".

YOU MAY ALSO LIKE