"Teatri di guerra": scenari del primo conflitto mondiale

Luca Campigotto /Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio dei Ministri

Monte Sass de Stria (Postazione austro-ungarica - Austro-Hungarian post


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Sief (Trincea austro-ungarica - Austro-Hungarian trench)


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Lagazuoi (Il Sasso Misterioso – The Mysterious Boulder)


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Cinque Torri (Comando gruppo d'artigleria da montagna dell'esercito italiano - Italian Army mountain artillery Headquarter)


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Marmolada, Galleria Rosso (Galleria d'attacco italiana verso Forcella 'V' - Italian Assault tunnel toward saddle V)


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Cime Bocche (Prima linea austro-ungarica - Austro-Hungarian front line)


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Torre di Toblin (Caposaldo austro-ungarico - Austro-Hungarian stronghold)


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Alture di Monfalcone, La Caverna vergine (Ricovero italiano lungo la seconda linea di difesa)


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Croda Rossa di Sesto (resti del villaggio austro-ungarico Wurzbach a quota 2675 metri)


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Monte Cristallo (Caverna italiana sulla Cresta Zurlon)


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Presena, Passo del Castellaccio (Resti delle postazioni italiane)


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Valle di Breguzzo, Gruppo dell’Adamello (postazioni di sbarramento austro-ungariche in alta quota)


Sulle Dolomiti come sull’Adamello, Pasubio e Carso giacciono ancora le assi di legno dei rifugi, vecchie baracche, bombe, cartucce, bossoli e persino ossa nei luoghi più impervi. Non sembra essere passato un secolo, perché i resti dei sanguinosi scontri di allora sono conservati con meticoloso rispetto dal tempo e dalle montagne. Frammenti di storia che rivivono nella mostra di Luca Campigotto, aperta al pubblico dal 5 settembre al 30 ottobre2014. A corredo degli scatti esposti, l’apposita App "Teatri di Guerra" che usa la realtà aumentata e il riconoscimento di immagine, con cui è possibile immergersi nel contesto del conflitto attraverso un video-racconto. Per far partire la clip basterà inquadrare alcune delle foto in mostra o contenute nel catalogo.

Le immagini in mostra alla Loggia Foscara di Palazzo Ducale a Venezia sono state esposte per la prima volta il 31 maggio scorso a Roma alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano in occasione dell’avvio delle commemorazioni di governo per il Centenario della Grande Guerra.

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