Sony world photography awards 2013: i vincitori

Andrea Gjestvang /Agenzia Moment/Sony World Photography Awards  

Una foto di Andrea Gjestvang (Norvegia), vincitrice del Premio Iris d’or al fotografo dell’anno, finalista da vincitrice nella categoria Professionisti - Persone, con la serie One day in history.

Iselin Rose Borc, 15 anni, di Grong. Una foto della serie di ritratti One day in history, che hanno per soggetti bambini e ragazzi sopravvissuti al massacro sull'isola di Utøya, in Norvegia, il 22 Luglio 2011.

"Dopo i fatti di Utøya, per un certo periodo, ho avuto davvero difficoltà a dormire. Avevo paura del buio e facevo incubi terribili. Mia madre ed io abbiamo deciso che prendere un cane avrebbe potuto aiutarmi, così ho preso Athene, che da allora dorme  tutte le notti appoggiata alla mia pancia."


Nguyen Hoang Hiep/Sony World Photography Awards

"Storm", di Nguyen Hoang Hiep (Vietnam), vincitore del Premio nella categoria Open.

"Quella bambina è salda nella "tempesta". Quando dovrà affrontare le sfide, non rinuncerà mai."


Alecsandra Raluca Dragoi/Sony World Photography Awards

Un momento dei festeggiamenti per l'anno nuovo in Romania. nella foto dal titolo "Traditions", di Alecsandra Raluca Dragoi, Romania, vincitrice del premio Fotografo dell'anno nella categoria Giovani, dedicata ai fotografi con meno di 19 anni.


Natalia Wiernik/Sony World Photography Awards

Foto di Natalia Wiernik (Polonia), studentessa della Jan Matejko Academy of Fine Arts di Cracovia, vincitrice del premio Student Focus Photographer of the Year, con una serie dal titolo "The Protagonists".

"Nello stesso modo in cui si ampliano i confini della tolleranza, il concetto di famiglia sfugge dai limiti di una definizione semplice. Sempre più spesso, i rapporti sono formati non sulla base di legami di sangue ma sulla base delle somiglianze. Queste possono derivare da esperienze simili, valori condivisi o vicinanza emotiva. Paradossalmente, le affinità possono anche incentrarsi sulla stranezza e sulla particolarità. L'eccentricità comune diventa allora una chiave di volta che consente la formazione di una certa comunità-famiglia.

Queste foto sono state scattate fuori dal un contesto temporale e spaziale. L'affinità viene sottolineata dai loro abiti e dallo sfondo davanti al quale sono posizionati. Possiamo solo immaginare quali siano i rapporti dei soggetti fuori da questa cornice e se la comunità che hanno formato davanti all'obiettivo esista davvero. Sta a noi trarre delle conclusioni e resistere alla tentazione di classificare e giudicare in fretta."


Natalia Wiernik/Sony World Photography Awards

Foto di Natalia Wiernik (Polonia), studentessa della Jan Matejko Academy of Fine Arts di Cracovia, vincitrice del premio Student Focus Photographer of the Year, con una serie dal titolo "The Protagonists".

"Nello stesso modo in cui si ampliano i confini della tolleranza, il concetto di famiglia sfugge dai limiti di una definizione semplice. Sempre più spesso, i rapporti sono formati non sulla base di legami di sangue ma sulla base delle somiglianze. Queste possono derivare da esperienze simili, valori condivisi o vicinanza emotiva. Paradossalmente, le affinità possono anche incentrarsi sulla stranezza e sulla particolarità. L'eccentricità comune diventa allora una chiave di volta che consente la formazione di una certa comunità-famiglia.

Queste foto sono state scattate fuori dal un contesto temporale e spaziale. L'affinità viene sottolineata dai loro abiti e dallo sfondo davanti al quale sono posizionati. Possiamo solo immaginare quali siano i rapporti dei soggetti fuori da questa cornice e se la comunità che hanno formato davanti all'obiettivo esista davvero. Sta a noi trarre delle conclusioni e resistere alla tentazione di classificare e giudicare in fretta."


Matjaž Tančič /Sony World Photography Awards

"Timekeeper", di Matjaž Tančič (Slovenia), vincitore del premio 3D Award.
La serie "Timekeeper" (Cronometristi) si ispira ai salotti stile Hui delle vecchie case del villaggio di Yixian, sempre corredate da altari dove non mancano un orologio, due vasi e uno specchio. In cinese, "Zhong Sheng Ping Jing" (orologio, vasi, specchi) si pronuncia nello stesso modo di "tranquillità per tutta la vita". Quelli che a prima vista sembrano essere oggetti sacri, espressione di una tradizione emozionante, si rivelano poi solamente "cose che hanno tutti", il cui significato originario è sconosciuto ai giovani, così come le vecchie tradizioni e i valori ancestrali, che lentamente ma inesorabilmente svaniscono. Una storia che "Time Keeper" torna a raccontare oggi. La tecnica 3D permette allo spettatore di avvicinarsi e vivere la storia più intimamente.


Valerio Bispuri/Echo Press Agency/Sony World Photography Awards

"Prisons of South America", della serie "Encerrados" di Valerio Bispuri (Italia), finalista nella categoria Professionisti - Temi contemporanei.

Nella foto, detenuti in una prigione di Santiago, in Cile.

"Ho trascorso 10 anni viaggiando per le carceri del Sud-america carceri. Un mondo diverso e complesso in cui la violenza e l'abuso fanno parte della vita dei detenuti. Li ho visti cercare di trovare uno spazio simile a quello che avevano fuori dal carcere. Cercano di preservare la loro dignità. Ricreare un proprio spazio è l'unico modo per difendersi. Cercano con difficoltà di mantenere le loro abitudini in una condizione al limite dell'umano e in uno stato di sovraffollamento. La gestione del potere e della violenza all'interno delle carceri è conseguenza diretta di queste condizioni. Sono andato in giro per 74 carceri maschili e femminili in Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Colombia e Venezuela. Sono entrato in contatto con i prigionieri e le guardie, con la paura e la rabbia, con la speranza e la diffidenza. Alcuni detenuti mi hanno considerato una distrazione, altri mi guardavano con invidia, altri ancora con disprezzo, perché pensavano che io fossi a scattare fotografie della loro vita confinati, solo per poterle vendere."


Valerio Bispuri/Echo Press Agency/Sony World Photography Awards

"Prisons of South America", della serie "Encerrados" di Valerio Bispuri (Italia), finalista nella categoria Professionisti - Temi contemporanei.

Primo piano degli occhi di un detenuto in una delle carceri più violente, vicino a Caracas, in Venezuela, dove molti carcerati sono armati.

"Ho trascorso 10 anni viaggiando per le carceri del Sud-america carceri. Un mondo diverso e complesso in cui la violenza e l'abuso fanno parte della vita dei detenuti. Li ho visti cercare di trovare uno spazio simile a quello che avevano fuori dal carcere. Cercano di preservare la loro dignità. Ricreare un proprio spazio è l'unico modo per difendersi. Cercano con difficoltà di mantenere le loro abitudini in una condizione al limite dell'umano e in uno stato di sovraffollamento. La gestione del potere e della violenza all'interno delle carceri è conseguenza diretta di queste condizioni. Sono andato in giro per 74 carceri maschili e femminili in Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Colombia e Venezuela. Sono entrato in contatto con i prigionieri e le guardie, con la paura e la rabbia, con la speranza e la diffidenza. Alcuni detenuti mi hanno considerato una distrazione, altri mi guardavano con invidia, altri ancora con disprezzo, perché pensavano che io fossi a scattare fotografie della loro vita confinati, solo per poterle vendere."


Nenad Saljic/Sony World Photography Awards

"Night Clouds #3", di Nenad Saljic (Croazia), finalista nella categoria Professionisti - Paesaggio.

Parte della seria "Un ritratto del Cervino", scattata il 7 gennaio 2012 alle 3.17 del mattino, con luna piena, sul Cervino (4478 m).

"Quando ero giovane, ho sognato a lungo di scalare il Cervino, ma non ne ho mai avuto la possibilità. Il Cervino è stato l'ultimo grande picco alpino da conquistare: avvenne nel 1865, una data che segnò la fine del periodo d'oro dell'alpinismo. La sua parete nord è tra i "Tre grandi problemi" delle Alpi: non venne scalata fino al 1931. Tantissime volte da Zermatt, il villaggio situato ai piedi del Cervino, ho guardato verso le montagne, cercando di catturare la squisitezza di questo picco magico e il suo stato di costante cambiamento, per catturare il passare del tempo, la bellezza del vento e le nuvole che danzano intorno alla montagna. Questo portfolio è una sorta di memento per tutti gli scalatori che hanno osato andare lì e per coloro che non hanno mai fatto ritorno."


Nenad Saljic/Sony World Photography Awards

"Night Clouds #1", di Nenad Saljic (Croazia), finalista nella categoria Professionisti - Paesaggio.

Parte della seria "Un ritratto del Cervino", scattata il 23 luglio 2012 alle 18:46, sul Cervino (4478 m), in Svizzera.

"Quando ero giovane, ho sognato a lungo di scalare il Cervino, ma non ne ho mai avuto la possibilità. Il Cervino è stato l'ultimo grande picco alpino da conquistare: avvenne nel 1865, una data che segnò la fine del periodo d'oro dell'alpinismo. La sua parete nord è tra i "Tre grandi problemi" delle Alpi: non venne scalata fino al 1931. Tantissime volte da Zermatt, il villaggio situato ai piedi del Cervino, ho guardato verso le montagne, cercando di catturare la squisitezza di questo picco magico e il suo stato di costante cambiamento, per catturare il passare del tempo, la bellezza del vento e le nuvole che danzano intorno alla montagna. Questo portfolio è una sorta di memento per tutti gli scalatori che hanno osato andare lì e per coloro che non hanno mai fatto ritorno."


Klaus Thymann/Adamsky/Sony World Photography Awards

Foto di Klaus Thymann (Danimarca), finalista nella categoria Professionisti - Fashion & Beauty.
"La foto appartiene alla serie "i-D Iceland", che racconta una storia della remota costa orientale dell'Islanda, intorno al lago ghiacciaio di Vatnajokull chiamato "Jokulsarlon". Con un tempo atmosferico e condizioni di luce variabili, Klaus Thymann fonde insieme moda e natura in una maniera bello e luminosa".


Klaus Thymann/Adamsky/Sony World Photography Awards

Foto di Klaus Thymann (Danimarca), finalista nella categoria Professionisti - Fashion & Beauty.
"La foto appartiene alla serie "i-D Iceland", che racconta una storia della remota costa orientale dell'Islanda, intorno al lago ghiacciaio di Vatnajokull chiamato "Jokulsarlon". Con un tempo atmosferico e condizioni di luce variabili, Klaus Thymann fonde insieme moda e natura in una maniera bello e luminosa".
Klaus Thymann


Gali Tibbon/Sony World Photography Awards

Foto di Gali Tibbon (Israele), finalista nella categoria Professionisti - Viaggio, parte della serie "Viaggio a Lalibela, la Gerusalemme d'Africa, in Etiopia"

Un raggio di luce penetra nella chiesa da una finestra a forma di croce, mentre un pellegrino vi passa attraverso.

Ogni anno, poco prima del Natale del calendario giuliano, migliaia di cristiani ortodossi devoti si recano in pellegrinaggio a Lalibela, una piccola città sugli altopiani dell'Etiopia, conosciuta come Gerusalemme d'Africa o Gerusalemme nera. Lalibela è famosa per le chiese monolitiche del 13° secolo scavate in un unico pezzo di roccia, una delle grandi meraviglie del mondo.


Foto di Gali Tibbon (Israele), finalista nella categoria Professionisti - Viaggio, parte della serie "Viaggio a Lalibela, la Gerusalemme d'Africa, in Etiopia"

Una donna infertile viene battezzata da dei sacerdoti nell'acqua santa a cui sono attribuiti poteri di fertilità.

Ogni anno, poco prima del Natale del calendario giuliano, migliaia di cristiani ortodossi devoti si recano in pellegrinaggio a Lalibela, una piccola città sugli altopiani dell'Etiopia, conosciuta come Gerusalemme d'Africa o Gerusalemme nera. Lalibela è famosa per le chiese monolitiche del 13° secolo scavate in un unico pezzo di roccia, una delle grandi meraviglie del mondo.


Jens Juul/Sony World Photography Awards

"Uomo anonimo", foto di Jens Juul (Danimarca), finalista nella categoria Professionisti - Ritratto.
Fa parte della serie "Six Degrees of Copenhagen"-

"Partendo dall'idea che ogni persona sulla Terra è collegata a ciascun altro fino al sesto grado, questa serie di foto raffigura connessioni umane attraverso la città di Copenaghen. Jens Juul ritrae persone a caso che incontra per le strade; attraverso questi incontri casuali, finisce per scattare foto molto personali a queste persone, che poi mi indirizzano ad altre persone di loro conoscenza, e così via..."


Jens Juul/Sony World Photography Awards

"Donna anonima", foto di Jens Juul (Danimarca), finalista nella categoria Professionisti - Ritratto.
Fa parte della serie "Six Degrees of Copenhagen"-


"Partendo dall'idea che ogni persona sulla Terra è collegata a ciascun altro fino al sesto grado, questa serie di foto raffigura connessioni umane attraverso la città di Copenaghen. Jens Juul ritrae persone a caso che incontra per le strade; attraverso questi incontri casuali, finisce per scattare foto molto personali a queste persone, che poi mi indirizzano ad altre persone di loro conoscenza, e così via..."


Ilya Pitalev/RIA Novosti/Sony World Photography Awards

Foto di Ilya Pitalev (Russia), finalista nella categoria Professionisti - Attualità.  

Questa foto appartiene alla serie "Personality and society. Reality vs illusions", una serie di scatti realizzati nel 100° anniversario della nascita del "Grande Leader" della Corea del Nord, Kim Il Sung, nello stadio a lui dedicato a Pyongyang, nell'aprile del 2012.


Ilya Pitalev/RIA Novosti/Sony World Photography Awards

Foto di Ilya Pitalev (Russia), finalista nella categoria Professionisti - Attualità.  

Questa foto appartiene alla serie "Personality and society. Reality vs illusions", una serie di scatti realizzati nel 100° anniversario della nascita del "Grande Leader" della Corea del Nord, Kim Il Sung, a Pyongyang, nell'aprile del 2012. Nella foto, studenti delle scuole e soldati durante una cerimonia ufficiale di inaugurazione di un monumento a Kim Il Sung e Kim Jong II.


Alice Caputo/Sony World Photography Awards

Foto di Alice Caputo (Italia), finalista nella categoria Professionisti - Lifestyle.

La foto fa parte della serie dal titolo "Summer Family".

"È davvero difficile per me descrivere le mie foto. Per me è molto normale guardare alle cose come se fossero in un film." "Questa è la mia vera storia. Magnifico."


Alice Caputo/Sony World Photography Awards

Foto di Alice Caputo (Italia), finalista nella categoria Professionisti - Lifestyle.

La foto fa parte della serie dal titolo "Summer Family".

"È davvero difficile per me descrivere le mie foto. Per me è molto normale guardare alle cose come se fossero in un film." "Questa è la mia vera storia. Magnifico."


Myriam Meloni/Sony World Photography Awards

Una foto della serie "The Limousine" di Myriam Meloni (Italia), finalista nella categoria Professionisti - Arti e Cultura.

Le gemelle Laura e Belen a bordo di una limousine nel giorno del loro quindicesimo compleanno, che in America Latina è per le ragazze un traguardo importante, che segna il passaggio dall'infanzia alla vita adulta.

"Emblema del lusso usato da uomini politici e rock star negli anni '80, al giorno d'oggi la limousine si è trasformata in Argentina in un'icona della cultura popolare. Spose nei loro abiti bianchi, starlette televisive, le ragazze che festeggiano la Quinceañera, i compleanni o i fidanzamenti: per tutte la stessa sensazione di essere sedute per una notte a bordo di una Ford Fairlane blu elettrica del 1972. "La limousine" esplora uno spazio limitato, in cui possono succedere molte cose diverse. Tra ubriachi, striptease, lacrime e risate, la limousine si trasforma in uno scenario abitato da persone comuni, che utilizzano i vetri oscurati per realizzare le loro fantasie e  trasgressioni, suscitando la curiosità dei passanti"."


Myriam Meloni/Sony World Photography Awards

Una foto della serie "The Limousine" di Myriam Meloni (Italia), finalista nella categoria Professionisti - Arti e Cultura.

Una Ford Fairlane del 1972, trasformata in una limousine, vaga per le strade di Buenos Aires.

"Emblema del lusso usato da uomini politici e rock star negli anni '80, al giorno d'oggi la limousine si è trasformata in Argentina in un'icona della cultura popolare. Spose nei loro abiti bianchi, starlette televisive, le ragazze che festeggiano la Quinceañera, i compleanni o i fidanzamenti: per tutte la stessa sensazione di essere sedute per una notte a bordo di una Ford Fairlane blu elettrica del 1972. "La limousine" esplora uno spazio limitato, in cui possono succedere molte cose diverse. Tra ubriachi, striptease, lacrime e risate, la limousine si trasforma in uno scenario abitato da persone comuni, che utilizzano i vetri oscurati per realizzare le loro fantasie e  trasgressioni, suscitando la curiosità dei passanti"."


Adam Pretty/Getty Images/Sony World Photography Awards

"UFO", foto della serie "Olympic Journey 2012" di Adam Pretty (Australia), finalista nella categoria Professionisti - Sport.

Scattata il 25 giugno 2012 al centro acquatico del Parco Olimpico di Londra, ritrae la tuffatrice australiana Melissa Wu durante l'allenamento prima dell'inizio dei Giochi Olimpici di Londra.


Adam Pretty/Getty Images/Sony World Photography Awards

"Bolted", foto della serie "Olympic Journey 2012" di Adam Pretty (Australia), finalista nella categoria Professionisti - Sport.

Scattata il 5 agosto 2012, il giamaicano Usain Bolt in vantaggio su Ryan Bailey (Stati Uniti), Yohan Blake (Giamaica), Justin Gatlin (Stati Uniti) e Tyson Gay (Stati Uniti), durante la finale maschile dei 100m, allo stadio Olimpico di Londra, nel corso dei Giochi Olimpici.


Christian Aslund/Sony World Photography Awards

Foto di Christian Aslund (Svezia), finalista nella categoria Professionisti - Campagne.  
La foto fa parte della serie "Project Honkey Kong - a 2d platform game tribute", una serie di immagini scattate a Hong Kong durante la realizzazione della campagna pubblicitaria per il marchio di scarpe sportive "Jim Rickey". Le foto sono scattate dalla cime di un grattacielo, in quadrando il suolo con un teleobiettivo, nel tentativo di rendere l'immagine il più possibile "piatta", per farla apparire come la schermata di un videogioco a piattaforme.


Christian Aslund/Sony World Photography Awards

Foto di Christian Aslund (Svezia), finalista nella categoria Professionisti - Campagne.  
La foto fa parte della serie "Project Honkey Kong - a 2d platform game tribute", una serie di immagini scattate a Hong Kong durante la realizzazione della campagna pubblicitaria per il marchio di scarpe sportive "Jim Rickey". Le foto sono scattate dalla cime di un grattacielo, in quadrando il suolo con un teleobiettivo, nel tentativo di rendere l'immagine il più possibile "piatta", per farla apparire come la schermata di un videogioco a piattaforme.


Fabrice Fouillet/Sony World Photography Awards

St. Ludwig Saarelouis (Germania), Gottfried Boehm, 1970, in una fotografia di Fabrice Fouillet (Francia), finalista nella categoria, Professionisti - Architettura.

"La foto fa parte della serie "Corpus Christi", dedicata all'estetica architettonica dei nuovi luoghi di culto e al loro inno al minimalismo, che ha rappresentato una genuina ispirazione creativa nell'architettura religiosa moderna. Espressioni di un movimento iniziato nel 1920 e perpetuato da grandi architetti come Guillaume Gillet, Gottfried Boehm e Auguste Perret, la maggior parte di queste chiese sono state costruite negli anni '50 e '60. Esse rivelano una nuova concezione del sacro, una rappresentazione del divino intriso di modernità, innescando così dibattito e un rifiuto da parte di alcuni architetti e membri del clero. Ho scelto di catturare questa rottura con secoli di tradizione architettonica."


Fabrice Fouillet/Sony World Photography Awards

La chiesa di St Jean Boscot a Parigi, di Dimitrou Rotter, 1938, in una fotografia di Fabrice Fouillet (Francia), finalista nella categoria, Professionisti - Architettura.

"La foto fa parte della serie "Corpus Christi", dedicata all'estetica architettonica dei nuovi luoghi di culto e al loro inno al minimalismo, che ha rappresentato una genuina ispirazione creativa nell'architettura religiosa moderna. Espressioni di un movimento iniziato nel 1920 e perpetuato da grandi architetti come Guillaume Gillet, Gottfried Boehm e Auguste Perret, la maggior parte di queste chiese sono state costruite negli anni '50 e '60. Esse rivelano una nuova concezione del sacro, una rappresentazione del divino intriso di modernità, innescando così dibattito e un rifiuto da parte di alcuni architetti e membri del clero. Ho scelto di catturare questa rottura con secoli di tradizione architettonica."


Roman Pyatkovka/Sony World Photography Awards  

Opera di Roman Pyatkovka (Ucraina), finalista nella categoria Professionale - Concettuale.

Questa foto fa parte della Serie "Soviet photo", realizzata con una serie di immagini e pagine della rivista omonima, del periodo sovietico, in una riflessione sulla propaganda, sul ruolo dei fotografi dell'epoca, sui rischi che correvano nell'agire in libertà, sugli ideali e le delusioni legate a quell'epoca: un mondo da ripensare per capire come agire oggi.


Roman Pyatkovka/Sony World Photography Awards  

Opera di Roman Pyatkovka (Ucraina), finalista nella categoria Professionale - Concettuale.

Questa foto fa parte della Serie "Soviet photo", realizzata con una serie di immagini e pagine della rivista omonima, del periodo sovietico, in una riflessione sulla propaganda, sul ruolo dei fotografi dell'epoca, sui rischi che correvano nell'agire in libertà, sugli ideali e le delusioni legate a quell'epoca: un mondo da ripensare per capire come agire oggi.


Satoru Kondo/Sony World Photography Awards

Anthurium, della serie Moment, di Satoru Kondo (Giappone), finalista nella categoria Professionisti - Fauna e Natura.

"Un fiore non è un fiore. È come una donna. La vita di un fiore è transitoria, ma bella."


Satoru Kondo/Sony World Photography Awards

Lotus, della serie Moment, di Satoru Kondo (Giappone), finalista nella categoria Professionisti - Fauna e Natura.

"Un fiore non è un fiore. È come una donna. La vita di un fiore è transitoria, ma bella."


Vanessa Colareta/Sony World Photography Awards  

Pears, blue cheese and vessels, di Vanessa Colareta (Peru), finalista nella categoria Professionisti - Still life.

La serie "Migrante" è basata su una reintpretazione di nature morte spagnole datate tra il XVII e il XIX secolo appartenenti al fondo del museo del Prado. Il multiculturalismo è il tema principale di queste immagini, a cui si affiancano testi e testimonianze sull'esperienza della migrazione femminile  in Valencia.


Vanessa Colareta/Sony World Photography Awards  

Pears, blue cheese and vessels, di Vanessa Colareta (Peru), finalista nella categoria Professionisti - Still life.

La serie "Migrante" è basata su una reintpretazione di nature morte spagnole datate tra il XVII e il XIX secolo appartenenti al fondo del museo del Prado. Il multiculturalismo è il tema principale di queste immagini, a cui si affiancano testi e testimonianze sull'esperienza della migrazione femminile  in Valencia.


La giuria d'onore dei Sony world photography awards , presieduta da Catherine Chermayeff di Magnum Photos, ha annunciato il 25 aprile, nel corso di una cerimonia all'Hilton Park Lane di Londra, i vincitori dell'edizione 2013 del premio fotografico ideato dalla World Photography Organisation nel 2007 e sponsorizzato da Sony, dedicato alla fotografia contemporanea internazionale.


Vincitrice del premio principale, l’Iris d’or - Fotografo dell'anno, è la norvegese Andrea Gjestvang , 32 anni, premiata per il reportage "One day in history", realizzato tra i ragazzi sopravvissuti al massacro di Utøya . I suoi scatti hanno superato le varie fasi del concorso, alla cui prima selezione hanno partecipato in oltre 122.000, da 170 diversi Paesi. A lei un equipaggiamento fotografico digitale SONY del valore di 25.000 dollari USA.


In questa gallery troviamo, anzitutto, due sue fotografie, e a seguire le immagini dei vincitori del Premio Fotografo dell'anno nelle categorie Open e Giovani (già annunciati il 19 marzo), rispettivamente Hoang Hiep Nguyen, 21 anni (foto-amatore da uno) del Vietnam, e Alecsandra Raluca Dragoi , 19 anni, della Romania. Vengono poi due scatti di Natalia Wiernik (Polonia), insignita del premio Student Focus Photographer of the Year (con annesso  equipaggiamento Sony, per il valore di 35.000 per la sua università); e una foto dello sloveno Matjaž Tančič , vincitore del premio 3D Award.


Infine, le foto dei vincitori - tra cui 3 italiani - nelle singole 15 categorie della sezione Professionisti, tra i quali è stata scelta la vincitrice assoluta Andrea Gjestvang:

Architettura - Fabrice Fouillet, Francia
Arti e Cultura - Myriam Meloni , Italia
Campagne - Christian Åslund, Svezia
Concettuale - Roman Pyatkovka, Ucraina
Temi contemporanei - Valerio Bispuri , Italia
Attualità - Ilya Pitalev, Russia
Moda - Klaus Thymann, Danimarca
Paesaggio - Nenad Saljic, Croazia
Lifestyle - Alice Caputo , Italia
Natura e Fauna - Satoru Kondo, Giappone
Persone - Andrea Gjestvang, Norvegia
Ritratto - Jens Juul, Danimarca
Sport - Adam Pretty, Australia
Still Life - Vanessa Colareta, Peru
Viaggio - Gali Tibbon, Israele


Al celebre fotografo statunitense William Eggleston , classe 1939, è stato assegnato il premio Outstanding Contribution to Photography.

Tutti i vincitori saranno in mostra alla Somerset House di Londra fino al 12 maggio.


Vedi anche:


Sony World Photography Awards 2013: i finalisti

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