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La storia dell'uomo sieropositivo che ha contagiato 6 donne

Lui sapeva di essere sieropositivo. Lo sapeva dal 2006 e ha deliberatamente contagiato sei donne.

Valentino T. (questo il suo nome) non si è fatto alcuno scrupolo: incantava le sue vittime sulle chat. "Era gentile e premuroso”. E così, anno dopo anno, ha avuto diverse relazioni e a tutte le donne con cui è stato, ha chiesto di avere rapporti non protetti.

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New York: l'Empire State Building si illumina di rosso per la Giornata mondiale contro l'Aids
MANJUNATH KIRAN/AFP/Getty Images
Fiocchi rossi, simbolo della lotta all'HIV
Sean Gallup/Getty Images
Rappresentanti della comunità gay di Berlino in processione per commemorare le vittime dell'AIDS in occasione della giornata mondiale per la lotta contro la malattia - 30 novembre 2015
Sean Gallup/Getty Images
Rappresentanti della comunità gay di Berlino in processione per commemorare le vittime dell'AIDS in occasione della giornata mondiale per la lotta contro la malattia - 30 novembre 2015
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Rappresentanti della comunità gay di Berlino in processione per commemorare le vittime dell'AIDS in occasione della giornata mondiale per la lotta contro la malattia - 30 novembre 2015
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Rappresentanti della comunità gay di Berlino in processione per commemorare le vittime dell'AIDS in occasione della giornata mondiale per la lotta contro la malattia - 30 novembre 2015
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Una coppia indiana vicino a una scultura di sabbia del'artista Sudarsan creata appositamente per la giornata mondiale contro l'Aids del 1 dicembre 2015 sulla SPiaggia D'Oror a Puri
DIBYANGSHU SARKAR/AFP/Getty Images
Un gruppo di attivisti indiani porta candele e cartelli durante una manifestazione per sensibilizzare contro la lotta all'AIDS - 30 novembre 2015
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Un fiocco rosso circondato da candele a Agartala, capitale dello stato indiano di Tripura, in India, per la giornata mondiale della lotta contro l'AIDS - 30 novembre 2015
DIBYANGSHU SARKAR/AFP/Getty Images
Uno scolaro indiano e un gruppo di attivisti portano candele e cartelli durante una manifestazione per sensibilizzare contro la lotta all'AIDS - 30 novembre 2015
Sanjay Kanojia/AFP/Getty Images
Gli studenti dell' Università indiana di Allahabad mobilitati nella lotta all' AIDS, 30 novembre 2014
Dibyangshu Sarkara /AFP /Getty Images
Bambini indiani ad una manifestazione per la lotta all' AIDS. Kolkata, 30 novembre 2014
Asit Kumar /AFP/Getty Images
Lavori sulla sabbia a Puri beach, in India, 30 Novembre 2014
Martin Bureau /AFP /Getty Images
Manifestazioni contro l' AIDS a Parigi, 30 novembre 2014
ANSA /EPA /Adi Weda
Attivisti indonesiani manifestano a Jakarta, 1 dicembre 2014
ANSA /EPA /Fully Handoko
Attivisti indonesiani in manifestazione a Surabaya, 1 Dicembre 2014
ANSA /PA /Abir Abdullah
Trans in manifestazione a Dhaka, Bangladesh, 1 dicembre 2014

E avrebbe continuato così se Claudia (nome di fantasia) non l'avesse denunciato.
Stavano insieme da circa un anno: era un rapporto "piacevole” come ha spiegato poi Claudia alla polizia. Fino al luglio 2014 quando un'amica in comune le dice: "Valentino è sieropositivo, lo sai vero?”. Di colpo a Claudia crolla il mondo. Lo chiama. Piovono accuse e insulti. Lui nega e le manda addirittura, su WhatsApp, un certificato medico in cui risulta sanissimo: test negativo.
Lei si calma.
Ma poi decide di andare a fondo, non si sente tranquilla, e si sottopone al test HIV. Il risultato è una sentenza: sieropositiva. Ma Claudia ancora non si è resa conto della gravità: lo scopre solo quando le dicono in ospedale: "Lei sa che l'Hiv non si può curare? Si può tenere sotto controllo ma non si riesce a curare...”.

Ed è in quel momento che capisce. Era tutto una falsità: la sua gentilezza, il suo amore, la loro relazione.

E il certificato? Un falso, come le confermano all'ospedale. 

Claudia non può far altro che piangere e denunciare quell'uomo che le ha distrutto la sua vita, anche per evitare che capiti ad altre.
Ma al momento sono già in sei a piangere e, sembra, ce ne siano altre.

Intanto Valentino T., o "Vale” come si faceva chiamare in chat, si presenta davanti ai magistrati con "disperante indifferenza”. Con quella lucida follia con cui ha deliberatamente fatto del male a chi di lui si fidava.

Cosa augurare a un uomo così?

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