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April 18 2018
Mostra che idealmente dà l'avvio al programma diFotografia Europea 2018, l'esposizione a Palazzo Magnani - curata da Pier Giorgio Carizzoni, sotto la direzione scientifica di Pietro Adamo, docente all’Università di Torino - offre un quadro poliedrico e completo sulle origini e gli sviluppi della rivoluzione sessuale tra gli anni ’60 e ’70
Oltre 300 i pezzi in esposizione - dalle sequenze cinematografiche alle fotografie, dai fumetti ai rotocalchi, libri e locandine di film, dai brani musicali alle installazioni multimediali, oggetti di design, musica e molto altro - tutti rigorosamente d'epoca
"Sex and Revolution! Immaginario, utopia, liberazione (1960-1977)" sarà visitabile dal 20 aprile al 17 giugno 2018 nei seguenti giorni e orari
Giornate inaugurali:
venerdì 20 aprile, dalle 19.00 alle 23.00
sabato 21 aprile, dalle 10.00 alle 23.00
domenica 22 aprile, dalle 10.00 alle 20.00
Fino al 17 giugno, venerdì sabato e domenica, dalle 10.00 alle 20.00
Sede espositiva, lo storico Palazzo Magnani, in corso Garibaldi 29/31 a Reggio Emilia
Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche, attraverso una serie di oggetti simbolo analizza come la sessualità, finalmente liberata, abbia influenzato buona parte della cultura e della società: la musica (con le canzoni dal tono e dal testo esplicito come Je t’aime… moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin), il teatro (con i musical Hair, Oh Calcutta, The Rocky Horror Show), il cinema d’autore, che va verso il sesso esplicito (Novecento di Bertolucci, L’impero dei sensi di Oshima), il fumetto (con Sukia, Jacula e numerosi altri), la letteratura (con autori quali Philip Roth e Alberto Moravia o casi letterari come i best-seller Porci con le ali e Paura di volare), la fotografia (con immagini d’archivio di alcuni tra i più significativi protagonisti di quei grandi mutamenti e con opere d’autore come quelle di Paola Mattioli e Angelo Frontoni)
Interessante la sezione sull’abbigliamento, con l’esposizione di alcuni indumenti iconici come la minigonna, rappresentata da immagini della sua creatrice Mary Quant.
L'ultima stanza della mostra - opportunamente segnalata ai visitatori - è dedicata al tema della pornografia fra anni '60 e '70 ed è vietata ai minori