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Top 11 italiani: Perin disarma il Napoli e salva il Genoa

Vista da qui, l'Italia del pallone che calcia e scalcia con la promessa di ritornare grande sotto la guida di Antonio Conte pare bella e convincente. Merito di alcuni senatori, che in azzurro hanno già scritto pagine importanti. Ma anche e soprattutto di aspiranti campioni che presto o tardi busseranno ai cancelli di Coverciano con la pazza idea di vestire il tricolore. Scegliamo noi, questa volta si gioca con il 3-5-2. La formazione? Eccola, da destra a sinistra: Perin; D'Ambrosio, Bovo, Costa; Giaccherini, Saponara, Montolivo, Bertolacci, Bonaventura; Destro, Meggiorini. Restano fuori, ma soltanto per ragioni di abbondanza, Mirante, Buffon, Brienza, Inglese e Cerci.

MARCO BERTORELLO/AFP
Mattia Perin (Genoa). Con Bonaventura e Saponara, il miglior giocatore tricolore dell'ultima giornata di campionato. Senza di lui, il Genoa sarebbe affondato sotto i colpi della portaerei targata Napoli. Si supera su Insigne, Gabbiadini, Mertens e Hamsik. Quattro parate quattro. Non impossibili, sia chiaro, eppure bellissime. E decisive.
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Danilo D'Ambrosio (Inter). Alla prima gara in campionato, controlla al meglio le sfuriate sulla fascia della coppia di Beep Beep, Gervinho-Salah, e salva la porta di Handanovic con un intervento da cecchino su Dzeko a uno sbadiglio dal gol. Se il buongiorno si vede dal mattino, Mancini prendi nota.
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Cesare Bovo (Torino). Con lui, grazie a lui, il Toro trafigge la Zebra e comincia a sognare. Da cineteca il suo gol di sinistro che manda a margherite Buffon e cambia l'inerzia del derby piemontese. Ha il merito di non farsi prendere dalla paura quando la Juve si getta in avanti in cerca del pareggio.
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Andrea Costa (Empoli). Alt, da qui non si passa. E' il messaggio che il 29enne di Reggio Emilia recita agli avversari che tentano di infilarsi con profitto nell'area di rigore toscana. Ci provano Gilardino, Vazquez, Rigoni. Ma lui, niente, non fa sconti a nessuno. Preciso e puntuale. Come le prime vampate di freddo dell'autunno.
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Emanuele Giaccherini (Bologna). Il grande Giak. Finalmente, protagonista, a disposizione della squadra per diverse incursioni sulla fascia che creano non pochi grattacapi alla difesa dell'Atalanta. A tratti, ricorda il giocatore che fu al Cesena, coraggioso e generoso. Il valore aggiunto di una squadra che ha i mezzi e i numeri per risalire la china.
Tullio M. Puglia/Getty Images Sport
Riccardo Saponara (Empoli). Una prestazione, quella del trequartista che il Milan rispedì al mittente senza troppi affanni, che vale mezzo Europeo. Decisivo con la rete su calcio di punizione che merita di essere vista e rivista. Definitivo nei suggerimenti per i compagni di squadra, che si affidano a lui perché altro non si potrebbe e dovrebbe fare.
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Riccardo Montolivo (Milan). Gli addetti ai lavori ne sono convinti: se anche il "Monto" comincia a dispensare gioielli come ai vecchi tempi, la squadra rossonera prende la strada per l'alta classifica e non si ferma più. Chirurgico nelle assistenze, regala parabole che soltanto Pirlo nei giorni migliori. Illuminante.
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Andrea Bertolacci (Milan). Nel giorno in cui tutto il centrocampo del diavolo macina qualità e quantità come se fosse festa, c'è spazio (e applausi) anche per lui, che segna il gol che fa venire il mal di pancia alla Lazio, ma dieci minuti dopo è costretto a lasciare il campo per un problema muscolare. Ritrovato.
ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Giacomo Bonaventura (Milan). Di tutto, un po'. Confeziona due assist al bacio, si muove su tutto il fronte offensivo con la grazia e la sapienza di un ballerino della Scala e spara missili verso la porta avversaria senza soluzione di continuità. Tutti in piedi, questo è un giocatore vero. Anzi, verissimo.
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Mattia Destro (Bologna). A fine partita, dice che per lui nulla è cambiato. Dava il massimo con Delio Rossi e ha seguito i primi intendimenti di Roberto Donadoni. Eppure, al cospetto dell'Atalanta sembra un altro giocatore. Per il gol che sblocca un striscia nerissima, certo, ma anche e soprattutto per il piglio da guerriero che dimostra in tutta la gara.
ANSA/FILIPPO VENEZIA
Riccardo Meggiorini (Chievo). E sono cinque (assist). Riccardo "Cuor di Leone" firma l'invito che Inglese trasforma in gol. L'uomo-assist, il giocatore instancabile. Da quando veste la maglia del Chievo pare trasformato. In positivo, si intende.

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