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Top 11 italiani: Dionisi inventa, il Frosinone sorride

Vista da qui, l'Italia del pallone che calcia e scalcia con la promessa di ritornare grande sotto la guida di Antonio Conte pare bella e convincente. Merito di alcuni senatori, che in azzurro hanno già scritto pagine importanti. Ma anche e soprattutto di aspiranti campioni che presto o tardi busseranno ai cancelli di Coverciano con la pazza idea di vestire il tricolore. Nell'attesa del posticipo tra Sampdoria ed Empoli, ecco i migliori undici del decimo turno di campionato. Scegliamo noi, anche questa volta si gioca ancora con il 3-4-3. La formazione? Eccola, da destra a sinistra: Donnarumma; Zappacosta, Acerbi, Antonelli; Baselli, Sammarco, Jorginho, Missiroli; Dionisi, Pavoletti, Sansone. Resta fuori, ma soltanto perché in dodici non si può giocare, l'attaccante del Frosinone, Ciofani

ANSA / MATTEO BAZZI
Gianluigi Donnarumma (Milan). Dice: a far giocare i giovani in un momento difficile, si rischia di bruciarli. Mezza bugia. Almeno nel caso del sedicenne di Castellamare di Stabia. Col Chievo, piccola grande prodezza su Pellissier e Paloschi. Rischia al 93', ma la fortuna è dalla sua.
Valerio Pennicino/Getty Images Sport
Davide Zappacosta (Torino). Una turbina inesauribile. Prende per mano la squadra granata con l'ex compagno di spogliatoio all'Atalanta e fa sudare freddo il Genoa con un gol di quelli che nemmeno gli attaccanti bravi. Se cresce nella fase di copertura, è da Nazionale.
ANSA/SERENA CAMPANINI
Francesco Acerbi (Sassuolo). Alt, qui non si passa. Spegne sul nascere la voglia di rivalsa di Mandzukic e controlla senza grandi sbavature i movimenti di Dybala. Sarebbe tra i migliori del turno, se non fosse per la gomitata che rifila al giocatore argentino.
ANSA / MATTEO BAZZI
Luca Antonelli (Milan). Puntuale nelle chiusure, decisivo nel gol che consente alla squadra di Mihajlovic di riprendere a respirare. Buona la sesta (gara).
Paolo Bruno/Getty Images Sport
Daniele Baselli (Torino). Venti minuti o poco più per dimostrare ancora una volta di essere uno dei grandi prospetti del calcio italiano. Tra i più credibili per qualità e quantità. Col Genoa, entra a gara in corso e propone e inventa con una semplicità disarmante.
Giuseppe Bellini/Getty Images Sport
Paolo Sammarco (Frosinone). Entra al 33' del secondo tempo e risolve con un gol lo spareggio-salvezza con il Carpi. L'esperienza al servizio della necessità. L'uomo giusto al momento giusto, bravo a farsi trovare pronto nel momento del bisogno.
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Jorginho (Napoli). Di tutto, un po'. Quando si accende lui, e con Sarri accade spesso e volentieri, il Napoli gira che è una meraviglia. Jorginho vede e provvede. L'intuizione che porta al palo di Insigne, una delle tante intuizioni di una gara riuscitissima.
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Simone Missiroli (Sassuolo). Se la Juve non riesce a sfondare a centrocampo, il merito è anche e soprattutto suo, bravo a tenere alta la guardia e a fare sponda con Magnanelli. Regge l'urto anche quando i bianconeri cercano insistentemente il pareggio.
ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI
Federico Dionisi (Frosinone). Due assist due e una grinta che manco il miglior Gattuso. Nella gara da dentro o fuori con il Carpi, è il giocatore più importante della squadra laziale, indispensabile perché generoso e intenso per novanta minuti. Non è una sorpresa. Uno come lui non poteva non tornare in Serie A.
ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Leonardo Pavoletti (Genoa). D'accordo, per fare il definitivo salto di qualità dovrebbe trovare il modo di sistemare la mira quando calcia in porta, ma anche contro il Torino è sempre presente nelle azioni che contano. In 393 minuti di campionato, ha fin qui segnato 3 gol. Come dire, i problemi sono altrove.
ANSA/ ELISABETTA BARACCHI
Nicola Sansone (Sassuolo). Giocatore spesso sottovalutato, ha nel repertorio colpi come quello che decide la partita con la Juve: calcio di punizione magistrale e palla in rete dove Buffon non può arrivare. In più, incursioni a tutto campo senza soluzione di continuità. Arrembante.

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