Se solo all’università me l’avessero detto…

Curriculum Vitae

Ci pensavo ieri, dopo aver sentito il mio amico Paolo al telefono. Lui vive a Londra da cinque anni e da due lavora per Enternship, sito web che aiuta i giovani neolaureati a trovare uno stage nelle startup.

E così mi sono venuti in mente i miei, di internship. Decine di CV scritti ad hoc per assecondare l’azienda di turno, cambiando di volta in volta le parole da mettere in grassetto. Se mi candidavo per una multinazionale di moda evidenziavo che avevo fatto la tesi sulla retail experience di Abercrombie&Fitch, se invece l’azienda operava nel settore musica allora via con un bel “command-B” sul programma in radio (il Play It Punk, non quello di startup). Poi arrivava il momento di mandare il curriculum alle banche….mh, lí c’era ben poco da sottolineare, lo inviavo quasi spoglio con la speranza inconscia di non essere nemmeno richiamata.

Se solo all’università me l’avessero detto che oltre a L’Óreal, Coca-Cola, Adidas, Unicredit, P&G e tutte le altre famosissime multinazionali c’era anche un’altra strada, quella di dare vita ad un business da zero. Quest’ipotesi non me l’aveva mai nominata nessuno.

Probabilmente sul CV avrei scritto le informazioni base e poi avrei messo in grassetto solo “voglio che ogni giorno sia diverso da quello passato“.

Ora finalmente qualcosa si muove anche qui, al di qua della Manica, tra associazioni universitarie, eventi ed incubatori. Se iniziassi l’università oggi, il mio CV nella sezione “esperienze lavorative passate” sarebbe completamente diverso, me lo sento. Vorrei invece che sotto “current” fosse identico ad ora.

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