Scuola, entro poche ore i dettagli sul bando per l’assunzione di quasi 12.000 docenti

È stato uno dei temi più caldi dell’estate lavorativa: sarà perché conosco diverse persone che sperano di essere comprese nelle selezioni del bando, o perché, dal momento che risale al 1999 l’ultimo concorso, questo assume quindi la valenza di un evento dalla portata storica o ancora perché i posti che verranno messi a disposizione sono piuttosto consistenti – 11.542 insegnanti secondo gli ultimi dati -, in un modo o nell’altro sentivo costantemente parlare del “superconconcorso” per la scuola.

C’è subito da dire che il bando, che riguarda le scuole statali di ogni ordine e grado, verrà pubblicato martedì 25 e non il 24, come inizialmente annunciato, e avrà l’obiettivo di favorire l’ingresso nella scuola di insegnanti “giovani, capaci e meritevoli” – così è stato detto e questi aggettivi mi fanno ben sperare per il futuro delle nuove generazioni – attraverso criteri di selezione innovativi.

La complessità per definire chi potrà partecipare al concorso ha alimentato la curiosità e la speranza di migliaia di persone che entro domani sera avranno certamente le idee più chiare. Questa imprevedibilità su chi potrà candidarsi alle cattedre ha creato intorno al bando un’aura di mistero e di attesa a cui raramente mi era capitato di assistere.

Negli ultimi giorni sono arrivate anticipazioni sul format e confermato che ci saranno 3 diverse prove di selezione:

- il test di preselezione in autunno che vedrà 50 quesiti cui rispondere in altrettanti minuti trattando temi quali l’informatica, le lingue straniere e valutando competenze logico-deduttive. I risultati della prova saranno dati alla fine del test. Niente attese e ansie infinite, quindi.

Chi supererà la prova pre-selettiva dovrà affrontare altre due prove:

- una scritta (in alcuni casi anche pratica) a risposte aperte sulle diverse materie disciplinari

- una orale di simulazione in aula per valutare le capacità didattiche e disciplinari del candidato.

Questo concorso, oltre a prevedere un buon numero di assunzioni, offre l’opportunità alla realtà Scuola di andare verso una maggiore stabilità che da anni rappresenta una delle più grandi carenze del nostro sistema – oltre che per gli insegnanti anche per gli studenti – , il tutto all’insegna di una tendenza verso la competenza e il merito come forse non si era mai visto prima.

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