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Schettino ospite all'Università. Ed è ancora un naufragio

“Se il professor Mastronardi avesse invitato me, il comandante Manuel Tavilla, il master non avrebbe avuto lo stesso risalto mediatico. Ecco perché ha “virato” sull’ex comandante della Concordia”. Francesco Schettino è ancora protagonista. Non accetta di far scendere un po’ di silenzio sulla sua immagine, sul suo personaggio. Un silenzio che forse sarebbe opportuno in quanto la sua posizione giudiziaria è  ancora “aperta”, il clamore della rimozione della Concordia è ancora abbastanza “fresco” e perché ancora una delle 32 vittime del naufragio della “sua” nave non è stata recuperata. E proprio in queste ore si stanno facendo sopralluoghi e ricerche all’interno del relitto oramai “parcheggiato” negli alti fondali del porto di Genova in attesa di essere smantellato.

Infatti, nelle settimane scorse, Schettino dopo aver ‘abbandonato’ il timone ha deciso di salire in cattedra, quella dell’Università La Sapienza di Roma, per tenere una lezione sulla “gestione del panico a bordo delle navi in caso di emergenza”. Un argomento che non può che lasciare un minimo di perplessità tra coloro che non hanno ancora dimenticato le sue conversazioni telefoniche con il comandante De Falco della Capitaneria di Porto di Livorno. Sono trascorsi solamente due anni è mezzo ma quel “risalga a bordo!” intimato dal comandante livornese ma quella frase è ancora viva nella mente di tutti e adesso proprio come all'epoca, non ha fatto pensare ad un comandante in grado di gestire in modo appropriato l’ansia e il panico che il naufragio aveva scatenato. Da quelle conversazioni sembrava emergere proprio il contrario.  Ma su questo punto dovrà pronunciarsi un giudice del Tribunale di Grosseto.  

Comandante Manuel Tavilla, Direttore scuola di formazione per personale marittimo e navigante con sede a La Spezia, come è possibile, con migliaia di persone esperte in gestione del panico a bordo, sia stato chiamato proprio l’ex comandante Schettino?
Non riesco a darmi una spiegazione ma non ce l’ho con Schettino. Non posso sapere se l’ex comandante della Costa Concordia ha le competenze per tenere una lezione, se pur teorica, sulla gestione del panico a bordo delle navi, perché per potermi esprimere avere dovuto ascoltarlo. E devo ammettere che sarei stato molto curioso di sentire che cosa aveva da dire. Posso però sostenere che è stato di cattivo gusto invitarlo a salire in cattedra quando è ancora aperto un processo…
E forse è stata sbagliata anche la scelta di accettare l’invito?
Personalmente non ci sarei mai andato. Ma questa è solo la mia idea. Premesso questo, credo che Schettino cerchi di riscattare la sua immagine, di ricostruire una professionalità che è naufragata assieme alla Concordia davanti al Giglio la notte del 13 gennaio 2012. Sicuramente, ripeto, sarebbe interessante capire perché il docente dell’Università la Sapienza abbia scelto proprio lui. Probabilmente se il docente che ha ideato il master, avesse invitato il comandante Tavilla, il corso non avrebbe avuto lo stesso risalto mediatico… Potrei solo capire se il comandante Schettino, per poter tenere la lezione all’Università, avesse percepito dei soldi. Che credo in questo momento possono tornargli molto utile per le spese che deve sostenere..  

Ma l’Italia continua ad indignarsi  perché il comandante sembra non avere intenzione di far calare i riflettori sulla propria immagine..
Ma i riflettori su Schettino non si spegneranno fino a quando i giornalisti, le televisioni e le radio continueranno a  metterlo in prima pagina, a dargli spazio. Schettino è diventato un “fenomeno” mediatico sul quale parlare come per il caso di Avetrana oppure per il presunto assassino della piccola Yara Gambirasio.

Rabbia e delusione anche da parte del Rettore dell’Università la Sapienza che ha scoperto questa mattina dell’indesiderato “docente”. “Basterebbe questo per bollare l’iniziativa del direttore del Master professore Vincenzo Mastronardi come deviante rispetto alle finalità di un qualsiasi evento accademico- dichiara il rettore Luigi Frati-  alle patetiche scuse del professore, immediatamente chiamato telefonicamente purtroppo, fa riscontro il programma”.  

Poi il rettore conclude: “La libertà accademica di cui godono i docenti universitari per dettato costituzionale impone anche di essere responsabile, proprio perché si è in una comunità educante. La Sapienza prende le distanze dal così grave episodio, lo condanna fermamente, e deferisce immediatamente il professore Mastronardi al Comitato Etico, perché ne valuti i profili, anche ai fini disciplinari”    

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