San Valentino: cinque cliché (più uno) da evitare

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LA MENSA DEGLI INNAMORATI - Non c'è niente di più triste e squallido dei ristoranti che a San Valentino creano ad hoc il menù dall'antipasto al dolce per gli innamorati. In pratica ci si trova in una grande sala, artificiosamente romantica, circondati da decine di altre coppiette sospiranti a mangiare il medesimo piatto - a produzione seriale - del  tavolo accanto. Una situazione da Truman Show che può essere evitata scegliendo una cena a casa, magari preparata insieme sorseggiando vino bianco. Intesa, collaborazione e complicità sono tre elementi che ogni innamorato dovrebbe aver voglia di festeggiare col proprio partner


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ROSE ROSSE PER TE - Premesso che non c'è nulla di male nel regalare rose rosse all'amata, è anche vero che il mondo è pieno di decine e decine di fiori meravigliosi e meno scontati. Scegliere e cercare la varietà migliore per la persona del cuore è un atto d'amore dal quale si comprende la conoscenza che si ha dell'altro. Un mazzo di girasoli, orchidee, ma anche semplici margherite può essere più apprezzato se donato con consapevolezza. E poi, per stupire, perchè, per una volta, non è lei ad andare dal fioraio per lui?


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ROMANTICI DIGITALI: VADE RETRO - Facebook o Twitter non sono un diario privato o la posta del cuore: sono dei social network e come tali vanno usati. Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha inveito contro a frasi strappacuore condivise in bacheca, cuoricini o immagini animate di presunti cuccioli tenerosi? Quindi evitate con più tenacia possibile di cadere nella tentazione di riempire l'account (e le bacheche altrui) di dichiarazioni d'amore preconfezionate, frasi di poeti dei quali si ignora l'esistenza (povero Neruda, quante volte bistrattato su Fb...) e cuoricino con "Happy St. Valentine". Anzi, fatevi un regalo. Il giorno degli innamorati spegnete il computer e dedicatelo a voi stessi o alla persona amata


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VIETATI AI MAGGIORI DI 15 ANNI - Lasciamo a Beliebers, Directioners e adolescenti di varia natura il piacere di stringere al petto il peluche del cagnolino che regge un morbido cuore con scritto: "Tvb". Gli altri si spremano le meningi. Le vetrine sono un tripudio di palloni gonfiabili, orsetti o gattini di pezza, cuori di dimensioni esorbitanti e bigliettini rosa che dovrebbero togliere le castagne dal fuoco a chi non sa cosa regalate alla persona amata, ma ormai sono davvero demodè, squallidi e scontati. Nel giro di una settimana finirebbero (forse insieme al mittente del dono) dal letto alla mensola polverosa e poi in cantina con un biglietto di sola andata 


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THE PERFECT DAY - Fatevene una ragione: il principe azzurro non esiste, la vostra donna ha (o avrà) la cellulite, forse non vivete nella casa di Barbie e nel mondo nulla è davvero perfetto: neanche il giorno di San Valentino. E allora meglio non affannarsi a renderlo indimenticabile a suon di perfezione. Meglio concentrarsi sulla sua unicità, la sua creatività e la voglia di goderselo con l'altro a prescindere dal copione. In fondo agli uomini quello che piace delle proprie donne sono spesso le imperfezioni, quelle caratteristiche che solo un partner attento conosce e ama perchè rendono la propria compagna (o compagno) unica e perfetta proprio per lui.


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SUA MAESTA' "IL" CLICHE' - Un anno conta 365 giorni, 52 settimane e 12 mesi. Perchè scegliere proprio il 14 febbraio per chiedere la mano all'amata? La proposta di matrimonio (o peggio il matrimonio stesso) fatta nel giorno di San Valentino è scontata quanto un film di serie B; come tradire la moglie con la segretaria o avere 15 minuti di passione con l'idraulico: evitate. O se proprio lo volte fare, fatelo con cura, rispettate il copione, siate tradizionalisti: ristorante romantico, in ginocchio, mazzo di rose rosse, e anello nello champagne. Se lei è una di quelle che le domeniche fa l'arrosto, che le ferie le trascorre nelle due settimane centrali d'agosto e che indossa le ballerine per andare in ufficio dalle 9 alle 18 sarà sicuramente felice e potrete godervi il vostro "E vissero felici e contenti"...Con tutti i suoi cliché


Premesso che, come diceva Woody Allen, se esiste un cliché forse è perchè rappresenta il modo migliore di dire quella determinata cosa, esiste una buona fetta di popolazione che si definisce allergica ad ogni luogo comune, lontana dalla massa e attenta a tenere alto il baluardo dell'originalità. Per queste persone che sia Natale o San Valentino, Pasqua o Ferragosto, la parola d'ordine è: non omologarsi

A San Valentino, poi, essere speciali e non scontati per l'amata/o è essenziale, ma per niente facile. In un tripudio di menù di coppia a prezzo fisso, orsetti sorridenti con enormi cuori in mano, rose rosse e cioccolatini, lo slalom tra i cliché è complesso.

Le alternative, a questo punto, sono tre: accettare l'essenza pop della festa e onorare uno per uno tutti i cliché ad essa connessi (cenetta a lume di candela con rose e cioccolatino alla quale segue proposta di matrimonio), ignorare del tutto l'occorrenza (niente di meglio per il più conformista degli anticonformisti) o spremersi le meningi e trovare il modo per declinare le usanze di San Valentino in chiave personale. Ecco, allora, quali sono i temibili clichè della festa degli innamorati che i romantici creativi si preparano a sfidare.

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