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Ruby: Cassazione con il trucco (giornalistico)

Mentre aspettano la sentenza definitiva della Cassazione sul processo del "Rubygate", che oggi si pronuncerà sull'assoluzione decisa dalla Corte d'appello nello scorso luglio, i maggiori quotidiani hanno fatto illazioni e collegamenti indebiti sulla contemporanea inchiesta del cosiddetto "Ruby-ter": l'inchiesta milanese sulla presunta corruzione giudiziaria di una quarantina di testimoni coinvolti nel processo Ruby.

L'idea che si è cercato d'instillare è che questa seconda inchiesta, che peraltro è ancora ferma alle indagini preliminari (il 6 marzo la Procura di Milano ha chiesto al giudice una proroga dei termini), debba inevitabilmente avere un riverbero processuale sulla sentenza della Cassazione.

Ma è un falso. Il processo sul "Rubygate" è relativo all'ipotesi di reato della prostituzione minorile e della concussione, attribuito a Silvio Berlusconi e smontato in secondo grado. E soltanto di questo, in punto di diritto, dovrà dibattere oggi la camera di consiglio, iniziata intorno alle 15,30 dopo le arringhe difensive degli avvocati di Berlusconi: Franco Coppi, Filippo Dinacci e Niccolò Ghedini.

Al contrario, tutto il resto è fuori dall'aula e dalle carte processuali.

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