Renzi, la politica e i grattacieli

Sono tornata da un viaggio negli Emirati Arabi da 24 ore. Terra dove le tasse non esistono. Dove c’e’ un tasso di occupazione tra i più alti al mondo. Dove in 5 anni è stato costruito (e con che risultati stupefacenti) il grattacielo più alto del mondo, il Burji Khalifa, 847 metri. E in altrettanti, un arcipelago di 300 isole che riproducono il globo. The world. Un esempio – seppure con mille limiti e differenze – di concretezza. Forse per questo che vedo tutto quello che ho ritrovato ora in redazione e più semplicemente sui quotidiani in maniera ancora più nitida
Ero partita dall’Italia con l’esordio balzelloni di Renzi da Presidente del Consiglio – tra nomine indigeste e mani in tasca poco da Premier -sono tornata sentendo parlare di “Mercoledì senza tasse” per le famiglie e legge elettorale che stando al segretario Pd doveva già essere stra-approvata da camera e senato. Siamo fermi al partito -il Pd – che si spacca sulle maglie bianche delle sue stesse parlamentari.
Insomma. Se fossi uno straniero che arriva in Italia, che conosce i problemi politici di questo Paese e legge la prima pagina di un quotidiano oggi, non crederei ad una parola che sia una, travestita da promessa. Che Renzi potesse essere il segno di un modo nuovo di fare politica è stato interrogativo di tanti. Speranza che si sta schiantando contro le dinamiche della politica, che non è fatta di “decido io perché sono il Presidente” e di “faremo questo e toglieremo quell’ altro”. Non funziona in questo modo, dottor Renzi (so che si presenta dando del tu, ma per rispetto della carica che ricopre preferisco darle del Lei)
Tra i banchi, fuori dai palazzi, al bar, a cena, funziona così: che si parla, ci si confronta, si trova la soluzione che intreccia il meglio delle proposte altrui. Per il bene del Paese. Poi, se sei la maggioranza hai più possibilità di far prevalere la tua versione, se sei all’ opposizione sarà più complicato. Ma il nostro Parlamento è composto da parecchi deputati e senatori. Troppi. Certo. Ma l’idea è proprio quella di rappresentare la molteplicità di opinioni. La classe politica non è rappresentata dal solo Presidente al Governo. Renzi non è abituato a questo, lo avevamo intuito quando ha deciso autonomamente nella sede del suo partito che Letta andava deposto e lui andava “incaricato”. La politica è fatta di tanti individui che vedono sfumature o persino colori diversi di una stessa realtà. Alcuni la vedono rosa . Ad esempio. Altri considerano emergenza la situazione delle imprese rispetto alle difficoltà di una parte delle famiglie. E viceversa. Dettare la linea ad un partito è un conto, decidere per il Paese un altro.
Non esiste il tasto play in politica. Il filmato ideale va girato e montato. E per questo ci vuole tempo, forza e umiltà. Che non vuol dire farsi dare del tu da chiunque. Quello non basta. Certo di Burji Khalifa, bello e da record costruito in soli 5 anni ce n’è uno solo. Ma se non si può ripetere un miracolo come quello, forse anche solo prendere ispirazione..

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