Real, paura e fischi. Hai visto Juve? In Champions si può osare

E' finita con il pubblico che se ne andava in pieno tempo di recupero, malgrado lo Schalke stesse stringendo d'assedio la porta di Casillas e mancasse un solo gol all'impresa memorabile. Eppure la gente del Bernbeu ne aveva viste abbastanza per resistere un minuto in più. Troppo brutto il Real Madrid di questi tempi, in crisi di risultati in Liga dove ha incassato il sorpasso dal Barcellona e a un passo dalla clamorosa eliminazione contro i tedeschi che all'andata erano stati battuti facile per 2-0 in casa loro. Il 3-4 entra di diritto nella galleria degli orrori madridisti e rischia di costare caro ad Ancelotti, mai amato da Florentino Perez e ora attaccato anche da una parte della tifoseria. Ancora a partita in corso spopolava sul web l'hashtag #DimisiòoAncelotti o #AncelottiVeteYa, ovvero 'Ancelotti vattene'. Il trionfo di Lisbona e la Decima sembrano lontane un secolo. Memoria corta. 

Sul banco degli imputati sono finiti anche Casillas, autore di una prestazione imbarazzante con l'eccezione del mezzo miracolo finale che ha evitato il 3-5, e Bale, sempre più oggetto staccato dal corpo madridista. Un disastro sotto molti punti di vista che il giorno dopo ha raccolto prime pagine feroci da parte dei giornali della capitale e di Barcellona, dove pregustano un finale di stagione all'insegna della vendetta sportiva.

Le immagini della notte di vergogna del Bernabeu

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Ronaldo reagisce stizzito ai fischi del Bernabeu contro lo Schalke

Le immagini della notte di vergogna del Bernabeu

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Il saluto finale tra Ancelotti e Di Matteo

Le immagini della notte di vergogna del Bernabeu

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Ronaldo a testa bassa

Le immagini della notte di vergogna del Bernabeu

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La delusione di Casillas, anche lui fischiato dal pubblico del Bernabeu

Le immagini della notte di vergogna del Bernabeu

La prima pagina di Marca

Le immagini della notte di vergogna del Bernabeu

La prima pagina di As

Le immagini della notte di vergogna del Bernabeu

La prima pagina di Sport

Ma la notte del Bernabeu deve insegnare qualcosa anche alle altre, ormai rassegnate a considerare la Champions League come il giardino di casa del Real e di poche grandi elette. La storia anche recente della maggiore manifestazione europea racconta il contrario, ma sono soprattutto partite come quella dello Schalke nella casa dei blancos a dimostrare che, osando, si può sognare in grande. Già un anno fa la corazzata di Ancelotti andò a un passo da una clamorosa eliminazione, venendo presa a pallate a Dortmund (2-0) dopo aver vinto agevolmente l'andata in casa (3-0). Questo Schalke e quel Dortmund sono, ad esempio, più forti della Juventus di Allegri? Sulla carta no.

Non bastano i soldi per vincere la Champions


La Champions è una competizione di dettagli, motivazioni e momenti storici. Conta essere nella migliore condizione al momento giusto e un pizzico di fortuna non guasta. Ad esempio l'urna di Nyon ha già decretato che due tra Psg-Chelsea e Manchester City-Barcellona lasceranno la compagnia agli ottavi di finale. La Juve si concentri sul ritorno al Westfalendstadion, che sarà un inferno in cui si è anche cacciata da sola regalando per l'ennesima volta un gol pesantissimo in Europa. Ma si prepari anche con la consapevolezza che saltare l'ostacolo Borussia non sarebbe un punto d'arrivo ma semplicemente una tappa di un percorso. Che può finire in fretta oppure, le potenzialità ci sono tutte, anche proseguire e andare lontano.

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