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Canone Rai, 1 su 4 non lo paga

Undici giorni all’ora X. Il 31 gennaio (per chi ha scelto di rateizzarlo c’è più tempo) scade il termine per il pagamento del canone Rai, 113,50 euro come lo scorso anno, una delle tasse più invise agli italiani: uno su quattro non lo paga, con  450 milioni di euro di evasione annua calcolati dalla Corte dei Conti nel periodo 2004-2007.

Il tema è caldissimo: mentre  la Rai martella i telespettatori con una serie di spot risveglia-coscienze, le ultime notizie riportano la presa di posizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera: in un’audizione alla commissione di Vigilanza ha appena sostenuto che, per incassare finalmente il tributo, la gestione dovrebbe essere sfilata alla Rai e affidata al fisco: «Il canone Rai è un tributo erariale» ha detto.

Intanto il direttore generale della Rai ha incassato un due di picche dal gruppo Murdoch: «Sky non violerà mai la privacy dei propri abbonati» hanno tuonato in risposta alla proposta di Luigi Gubitosi. Prometteva uno scambio: la Rai avrebbe interrotto il criptaggio dei suoi programmi (invisibili quindi sulla piattaforma Sky) in cambio della banca dati dei 4,76 milioni di abbonati tra i quali si anniderebbero circa un quarto degli evasori Rai. Un’operazione che avrebbe consentito di recuperare tra i 120 e 130 milioni di euro di gettito.

E’ andata male e ora alla Rai non resta che sperare nel ravvedimento degli italiani. A possedere un televisore sono secondo viale Mazzini 22 milioni, a pagare il canone solo 16,5 milioni, in pratica più del 25% degli italiani non paga.

Con differenze nette nella regolarità tra regione e regione.

Le ultime elaborazione interne Rai (relative al canone 2012) parlano chiaro. In cima alla classifica degli onesti c'è la Toscana (84,10%  dei compaesani di Matteo Renzi aveva pagato il canone) ma un applauso va anche a Alto Adige e Marche (82,13 e 80,74 per cento).

Al sud invece regna l'illegalità: ultima nella classifica la Campania (solo 56,8% ha pagato il canone) seguita da Sicilia e Calabria (57,82 e 61,57 per cento). 

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