Bersani ha scelto Marini. E il Pd?

«Domani andiamo in aula a farci del male. Ed io ho sentito bene, perché ci sento…». Ugo Sposetti, ex tesoriere Ds, uomo molto vicino a Massimo D’Alema, confida a Panorama.it la sua rabbia e la sua delusione per la candidatura di Franco Marini, proposta da Pier Luigi Bersani al gruppo Pd. Ma soprattutto, come dicono i maligni, proposta da Silvio Berlusconi al Pd.

Da notare l’ironia di Sposetti su una presunta sordità a un orecchio di Marini. Silvio Berlusconi dice a tarda sera: «Marini è un nome buono».

Ma non per tutto il Pd, che Bersani non sembra più controllare. Domani mattina il nome dell’ex sindacalista ed ex presidente del Senato sarà il primo nome che verrà sottoposto al fuoco del voto segreto nell’aula di Montecitorio. E vedremo come andrà a finire, perché ci sono in agguato i 51 parlamentari di Matteo Renzi che ha subito detto: «Fossi un grande elettore, Marini non lo voterei di certo».

C’è Sel, pronta a votare Stefano Rodotà per fare un governo con i Cinquestelle, e soprattutto ci sono frange di Pd dalemiano, veltroniano, prodiano (90 contrari. una ventina di astenuti  stanotte alla riunione del gruppo) che non lo voteranno.

Come dice l’ex direttore dell’Unità, Peppino Caldaraola, Berlusconi ha provato a salvare il Pd. Paradossale. Ma il Pd, ex Pci-Pds-Ds è sull’orlo ormai dell’implosione. E se Marini domani verrà bruciato dall’aula, in corsa restano nell’ordine: Massimo D’Alema e Giuliano Amato.

«Berlusconi è uno statista, Bersani un irresponsabile», confida a Panorama.it un parlamentare pd. Chi l'avrebbe mai messa nel conto la conversione berlusconiana di un pd?

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