Ucraina chiama Europa: la protesta nelle foto più belle

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Leopoli, Ucraina, 22 novembre 2013. Una bandiera di grandi dimensioni dell'Unione europea viene portata dagli studenti durante una manifestazione di protesta contro la decisione del governo di congelare la firma dell'accordo di associazione con l'UE.


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Kiev, Ucraina, 24 novembre 2013. Scontri tra manifestanti e polizia. Decine di migliaia di persone in piazza nella Capitale. La manifestazione è già diventata la più imponente dalla "rivoluzione arancione" del 2004.


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Kiev, Ucraina, 24 novembre 2013. Scontri tra manifestanti e polizia antisommossa vigino alla sede del Governo.


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Kiev, Ucraina, 29 novembre 2013. Un gruppo di manifestanti si riscalda vicino a un falò dopo aver trascorso la notte in Piazza dell'Indipendenza.


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Kiev, Ucraina, 30 novembre 2013.  Nella piazza della Cattedrale di San Michele, un manifestante ferito dalla polizia antisommossa che ha disperso i manifestanti con gas lacrimogeni e manganelli prima dell'alba.


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Kiev, Ucraina, 30 novembre 2013. Proteste nella piazza della Cattedrale di San Michele.


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Kiev, Ucraina, 4 dicembre 2013. Manifestanti accampati in Piazza dell'Indipendenza.


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Kiev, Ucraina, 5 dicembre 2013. Zuppa calda per i manifestanti accampati per la notte nel centro della città.


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Kiev, Ucraina, 5 dicembre 2013. Le bandiere ucraina e dell'Unione Europea sventolano insieme.


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Kiev, Ucraina, 9 dicembre 2013. Un prete della chiesa luterana di Sant'Elena cerca di fermare i manifestanti di fronte alla polizia schierata davanti alla sede della Presidenza.


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Kiev, Ucraina, 9 dicembre 2013. I manifestanti fronteggiano la polizia antisommossa nei pressi della sede della Presidenza.


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Kiev, Ucraina, 10 dicembre 2013. Un uomo parla con dei soldati schierati davanti alla sede del Municipio.


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Kiev, Ucraina, 11 dicembre 2013.  Una barricata presso Piazza dell'Indipendenza.


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Kiev, Ucraina, 12 dicembre 2013. Le barricate costruite dai manifestanti pro-UE nel centro di Kiev, in Ucraina.


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Kiev, Ucraina, 15 dicembre 2013. Manifestanti in Piazza Indipendenza.


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Kiev, Ucraina, 15 dicembre 2013. Una foto di Yulia Timoshenko nelle mani di una donna durante la protesta in Piazza Indipendenza.


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Kiev, Ucraina, 15 dicembre 2013. La protesta in Piazza Indipendenza.


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Kiev, Ucraina, 15 dicembre 2013. Manifestanti ascoltano un comizio in Piazza Indipendenza.


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Kiev Ucraina, 27 novembre 2013. I soldati delle forze di sicurezza in assetto antisommossa si aggiustano le maschere antigas durante una manifestazione di fronte alla sede del Governo.


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Kiev, Ucraina, 9 dicembre 2013. Una manifestante offre del tè ai soldati schierati in Piazza dell'Indipendenza.


La bocciatura, da parte di Parlamento e Governo di Kiev, dell'accordo di associazione strategica Ucraina-Unione Europea, ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone, che da oltre 3 settimane chiedono a gran voce le dimissioni del presidente, la fine del governo e il rinnovo del Parlamento, contestando la sospensione dei negoziati "filo-europei". Il Cremlino propone a Kiev, sull'orlo del default, una vantaggiosa unione doganale con sconto sul prezzo del gas, prospettando invece ripercussioni negative in caso di accordo con l'UE.


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Tra i punti dirimenti posti da Bruxelles, norme di garanzia democratica che l'ex Repubblica socialista sovietica ucraina, Ucraina indipendente dal 1991, sarebbe costretta ad adottare, tra cui la liberazione di Yulia Timoshenko, l'ex pasionaria della Rivoluzione arancione che sta scontando una contestata condanna a 7 anni di carcere per abuso di potere.


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In queste fotogallery, attraverso una serie di scatti dei migliori fotoreporter, ripercorriamo alcuni dei momenti salienti della protesta "europeista", a partire dal 22 novembre, quando ancora in piazza c'erano solo poche migliaia di persone e dall'esplosione dello sdegno la sera del 24, quando ha preso definitivamente corpo la manifestazione più imponente dal 2004, anno della Rivoluzione arancione.  La protesta  è tutt'ora in corso, e ha il suo centro in Maidan Nezalezhnosti (Piazza dell'Indipendenza) a Kiev, nonostante l'Unione Europea abbia formalmente gettato la spugna nel convincere l'Ucraina a negoziati seri per il trattato di associazione.

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