Vita nel limbo: i Rohingya in Indonesia

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Kuala Langsa, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015. Un rifugiato di nome Muhammad Sadek all'interno di un rifugio temporaneo.
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Kuala Langsa, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015. Due rifugiati di nome Sanamullah, 15 anni (sotto) e Rosibullah, 16 anni, si riposano in un rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Un rifugiato Rohingya si lava nel rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Il pranzo di una famiglia in un rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Un rifugiato legge il corano in un rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015. Un rifugiato si rade nel rifugio temporaneo che lo ospita.
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Kuala Langsa, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Sajidah Begum, 25 anni, con i suoi figli. Sajidah spera che il marito, ora in Malesia, possa raggiungere la famiglia in Indonesia.
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Kuala Langsa, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015. Dei ragazzi rifugiati giocano a calcio nei pressi del rifugio temporaneo che li accoglie.
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Kuala Langsa, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015. Preghiere in un rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Una donna di nome Kusuma Hatu, 22 anni, cucina fuori dal suo rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Asyah, 23 anni, con il figlio Muhammad Harun, 7 anni.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Syaifullah, 22 anni, con la moglie Yasminara Begum, 18 anni.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Un infermiera preleva un campione di sangue a Rojamah, 23 anni.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Alcuni bambini studiano in un rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Il pranzo di una famiglia in un rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Samsidar, 15 anni, in ospedale con la sua bambina nata da due giorni.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015. Ragazzi a scuola in un rifugio temporaneo.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 27 ottobre 2015.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015. Un rifugiato di nome Syaifullah, 22 anni, taglia i capelli di un amico.
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Bayeun, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015. Un rifugiato Rohingya intento a scegliere un cappello in un mercato.
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Kuala Langsa, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015.
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Kuala Langsa, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015.
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Kuala Langsa, provincia di Aceh, Indonesia, 28 ottobre 2015. Un ragazzo di nome Hasan, 17 anni, gioca con una palla tra i rifugi temporanei.

La minoranza etnica dei Rohingya, di religione musulmana, subisce in Birmaniafortissime discriminazioni: dal 1982 la dittatura militare li ha privati della cittadinanza e di diritti e libertà fondamentali come la proprietà privata, la libertà di movimento e il diritto di accesso alle cure e all'istruzione. La maggior parte di loro vive in condizioni di estrema povertà, in campi di internamento.

Dal 1° aprile del 2015 hanno perso anche il diritto di voto: non potranno partecipare alle elezioni generali del prossimo 8 novembre, pur essendo al centro della campagna elettorale degli altri partiti.

Presenti principalmente nello Stato birmano settentrionale del Rakhine, al confine con il Bangladesh - area che popolano da oltre un millennio - vivono oggi in una condizione di vero e proprio apartheid, che ha avuto un'escalation a partire dal 2012. La forte crescita di un movimento nazionalista buddhista che demonizzato fortemente le minoranze musulmane nel Paese, incoraggiandone l'espulsione, ha costretto molti di loro alla fuga.

Sono aumentati in maniera esponenziale gli episodi di violenza ai loro danni: i buddhisti, la maggioranza nel Paese, hanno dato alle fiamme i loro villaggi e hanno massacrato centinaia di persone, senza alcun intervento delle autorità e con il silenzio sostanziale sulla loro situazione anche della storica leader dell'opposizione, il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi.

Basandosi sulla documentazione e sule testimonianze provenienti dalla Birmania, il gruppo statunitense per la difesa dei diritti umani Fortify Rights ha riferito nei giorni scorsi che esistono "consistenti prove" che contro i Rohingya sia in atto un vero e proprio genocidio, coordinato dal governo di Yangon.

In questi scatti il fotografo indonesianoUlet Ifansastiha immortalatola vita quotidianadei profughi di etnia Rohingya, circa un migliaio, fuggiti via mare dalla Birmania e accolti nella provincia di Aceh, in Indonesia, nei centri di accoglienza temporanea di Bayeun e Kuala Langsa.

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