Il popolo di Mandela: ritratti dal Sudafrica

EPA/KIM LUDBROOK
Rhodes, Sudafrica, 4 novembre 2014. Lena Teis, una nonna pensionata, seduta davanti alla sua casa con in grembo un ritratto di Madiba ricevuto in regalo e appeso nella stanza principale dell'abitazione. "Se Mandela fosse ancora con noi, starebbe facendo grandi cose per noi".
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Coffee Bay, Sudafrica, 5 novembre 2014. Noluzile Mbeki, pensionata, sostiene di avere 100 anni, ma non è sicura della sua data di nascita. "Nelson Mandela è stato in prigione per 27 anni. Si è battuto per tutti noi e mi mancherà sempre moltissimo".
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Qunu, Sudafrica, 7 novembre 2014. Thobile Zenani, 30 anni, agricoltore di sussistenza, con una delle pecore della famiglia di fronte alla sua casa, nel villaggio che ha dato i natali a Nelson Mandela. "Non ho smesso di piangere per la tristezza, da quando Madiba è morto. Sentirò la mancanza anche del pranzo che offriva sempre a casa sua, per Natale, alla popolazione di Qunu."
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Colline vicino a Coffee Bay, Sudafrica, 6 novembre 2014. Nasizile Golaza, 60 anni, pensionata e nonna, con il nipotino nell'abitazione della famiglia. "Siamo molto tristi che Mandela sia morto. Il mio cuore è ancora a pezzi. Lui era il mio altro Dio."
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Qunu, Sudafrica, 7 novembre 2014. Nzimeni Zenani, 80 anni, pensionato e agricoltore di sussistenza, con uno dei suoi cagnolini. "Mandela mi manca molto, ma piango dalla gioia al pensiero che sia tornato a Qunu per sempre."
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Township in Rhodes, Sudafrica, 4 novembre 2014. Noamani Khonzapa, 45 anni, disoccupata, in posa mentre trasporta un secchio d'acqua sulla testa. "Nelson Mandela mi manca e il 5 dicembre, ricordandolo, piangerò per lui."
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Karoo , Nieu-Bethesda, Sudafrica, 10 novembre 2014. Mietjie Witboy, 59 anni, tessitrice di lana, seduta fuori dalla sua casa con alcuni cani. "Mandela è stato il Padre della Patria. Ci ha dato vestiti, cibo e la nostra stessa vita. Quando venne rilasciato fu come se Dio ci avesse dato un re."
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Karoo, Nieu-Bethesda, Sudafrica, 10 novembre 2014. Jan Hyg, 68 anni, posa accanto alle terracotte che vende ai turisti. "Mandela ha vissuto per tutti noi, per ogni abitante del Sudafrica e del mondo intero. È stato il mio eroe."
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Colline nei pressi di Coffee Bay, Sudafrica, 6 novembre 2014. Nowandile King, 42 anni, ballerina di danze tradizionali Xhosa, in posa nella casa di famiglia. "Siamo molto tristi che Nelson Mandela sia morto, ma siamo molto felici cha abbia introdotto le garanzie sociali per i nostri figli."
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Rhodes, Sudafrica, 4 novembre 2014. Jappie Hlazo, pensionato, in posa lungo la strada sterrata principale del villaggio. "Mandela ci ha reso la vita più facile nel nostro Paese."
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Qunu, Sudafrica, 7 novembre 2014. Nomtule Zenani, 64 anni, pensionata e nonna. "Piango ancora dalla gioia per il fatto che Mandela sia tornato qui a Qunu per sempre. È stato un grande uomo e nel villaggio siamo molto orgogliosi che sia nato qui."
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Karoo , Nieu-Bethesda, Sudafrica, 10 novembre 2014. Jacob van Staden, 58 anni, guida turistica locale, con uno dei suoi cani. "Ricordo il giorno in cui venne liberato dalla prigionia. Pensavo che sarebbe scoppiata una guerra tra bianchi e neri, quando accadde; invece ci ha salvato tutti. Ogni volta che compariva in TV come Presidente cercavo un televisore per ascoltare i suoi discorsi. Io un giorno morirò, ma Mandela vivrà per sempre. Ha lasciato a tutti noi un grande patrimonio."
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Rhodes, Sudafrica, 4 novembre 2014. Eric Teis, 44 anni, piccolo allevatore rastafariano, con i figli Lebo, 5 anni, e Zene, 2 anni, davanti alla loro casa. "Mandela ci ha liberato dall'apartheid. Chiedo a Dio di riportarcelo indietro: abbiamo bisogno che lui sia qui con noi in Sudafrica."
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Colline vicino a Coffee Bay, Sudafrica, 6 novembre 2014. Selby Hambisa, 79 anni, insieme alla moglie Nolayani Hambisa, 62 anni, in posa nella loro casa di fango. "L'opera di Mandela viene ricordata molto bene in quest'area; quel che ha fatto lui non potrà esser fatto da nessun altro. Il Paese è ancora nel dolore e non siamo convinti degli attuali leader politici."
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Coffee Bay, Sudafrica, 5 novembre 2014. Sakhi Sopasi, 43 anni, di professione Sangoma (sciamana). "Mandela ha liberato tutti noi dall'oppressione e dal dolore. Mi manca anche oggi."
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Coffee Bay, Sudafrica, 5 novembre 2014. Mfundiso Yamani, 20 anni, un "nato libero" nel 1994, dopo la fine dell'apartheid . "Come 'nato libero' sono molto grato a Nelson Mandela per quanto ha fatto per me. Non sono contento dell'attuale governo dell'ANC, che manca di una visione."
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Coffee Bay, Sudafrica, 5 novembre 2014. Nonkulule Gwadiso, 49 anni, di professione Sangoma (sciamana), nella stanza dove pratica i suoi trattamenti. "Mandela era un Dio vivente. Quando è morto, abbiamo sepolto un eroe. Piango ancora oggi per la sua scomparsa e il vuoto che ci ha lasciato non potrà mai essere colmato."
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Coffee Bay, Sudafrica, 6 novembre 2014. Sanele Hamibisa, 44 anni, guida turistica part time e proprietario di un negozio di parrucchiere. "Sono molto felice che il mio Paese abbia dati i natali a Nelson Mandela. Ha salvato tutti noi."
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Hogsback, Sudafrica, 10 novembre 2014. Luyanda Mayekiso, 38 anni, agricoltore di sussistenza e fabbricatore di bastoni fa passeggio. "Grazie a Nelson Mandela in questo Paese tutti abbiamo avuto la libertà e visto la luce. È stato come Gesù e non ci sarà mai nessuno come lui."
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Coffee Bay, Sudafrica, 5 novembre 2014. Mlungisi Mpani, 44 anni, giocatore amatoriale di calcio. "Quando Nelson Mandela divenne Presidente iniziammo a vedere la luce. Il suo impatto su queste aree è ancora riscontrabile: ha introdotto un sistema di garanzie sociali per i bambini delle aree rurali."
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Colline nei pressi di Coffee Bay, Sudafrica, 6 novembre 2014. Vuyo Hambisa, 7 anni, studente: "Ho sentito parlare di Nelson Mandela: era un uomo anziano di Qunu. So da altri che è stato un grande uomo."
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Coffee Bay, Sudafrica, 5 novembre 2014. Nosiphiwo Gitiwa, studentessa, 28 anni. "Mandela amava tutte le persone di questo Paese. Mi mancherà per sempre."
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Karoo, Nieu-Bethesda, Sudafrica, 10 novembre 2014. Isak Casper, inventore di cose curiose e leggenda locale, con le corna di uno Springbok, una piccola antilope, poggiate sulla testa. "Nelson Mandela ci ha portato la libertà, la speranza e la verità di Dio".
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6 novembre 2014. Pumelela Golosa, 10 anni, studentessa e ballerina di danze tradizionali Xhosa, in posa con i gatti della sua famiglia in un villaggio vicino a Coffee Bay, Sudafrica. "Mandela ci ha aiutato espellere i bianchi dal nostro Paese."

Il fotografo Kim Ludbrook si è avventurato nei villaggi della Provincia del Capo Orientale, in Sudafrica, realizzando questa serie di ritratti alla gente comune della patria storica degli Xhosa, il gruppo etnico più numeroso del Paese dopo gli Zulu, che ha dato i natali all’ex Presidente Nelson Mandela, oltre che a numerosi altri leader del movimento anti-Apartheid come Thabo Mbeki, delfino di Mandela e suo successore alla presidenza, e a esponenti dell’African National Congress come Chris Hani, Walter Sisulu, Oliver Tambo e Steve Biko.

Lo ha fatto a poche settimane dal primo anniversario della morte del Premio Nobel per la pace, scomparso il 5 dicembre 2013 a 95 anni, dopo una lunga malattia. A tutte le persone da lui ritratte nei villaggi rurali di Qunu (dove nacque Madiba), Rhodes, Hogsback, Nieu-Bethesda e Coffee Bay, Ludbrook ha posto la stessa domanda: “Che cosa rappresenta per te Nelson Mandela, a un anno dalla sua morte?”.

Nelle didascalie delle immagini si trovano le risposte degli intervistati, che senza eccezioni raccontano di uno speciale legame personale che le unisce a Mandela, dalla cui azione politica sentono di avere tratto beneficio in prima persona, nella conquista della dignità, dell’indipendenza, della libertà, del diritto al voto e alla libera espressione. Una conferma del fatto che il grande leader sudafricano, divenuto primo Presidente del Sudafrica dopo la fine del regime segregazionista e simbolo universale delle battaglie per la libertà e i diritti civili, anche dopo la sua scomparsa, è nel cuore dell’intera nazione, che lo considera una bussola morale, una guida e una fonte d’ispirazione in un Paese ancora alle prese con forti barriere economiche, culturali e razziali.

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