Pistorius è già fuori. La madre di Reeva: "L'ha uccisa per gelosia"

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Oscar Pistorius lascia il Tribunale subito dopo la condanna
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Pretoria, 21 ottobre 2014: Oscar Pistorius ascolta la sentenza che lo condanna a 5 anni di reclusione
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21 ottobre 2014. L'atleta paralimpico Oscar Pistorius dopo la pronuncia del verdetto a suo carico per l'assassinio della fidanzata, la modella Reeva Steenkamp. L'uomo, che ha sempre detto di aver sparato per errore, è stato condannato a 5 anni di carcere per omicidio involontario e a 3 anni (sospesi con la condizionale) per il possesso di armi da fuoco.
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11 settembre 2014. Oscar Pistorius in lacrime davanti all'Alta Corte di Pretoria, in Sudafrica, mentre ascolta il giudice Thokosile Masipa leggere il documento di oltre mille pagine che ricostruisce meticolosamente la dinamica dell'omicidio di Reeve Steenkamp, la fidanzata dell'atleta, uccisa con 4 colpi di pistola il 14 febbraio 2013. Pistorius è è stato condannato a 5 anni di carcere con l’accusa di omicidio colposo, dopo 41 giorni di. processo
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Pistorius in lacrime durante la lettura della sentenza dell'11 settembre 2014.
Pistorius durante un'udienza nel tribunale di Pretoria, vomita alla vista delle foto del corpo sfigurato della fidanzata.
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Oscar Pistorius ascolta la sentenza del giudice Masipa nel tribunale di Pretoria.
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Oscar Pistorius durante l'ultima fase del processo per l'omicidio della fidanzata

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Oscar Pistorius in lacrime mentre il giudice Masipa ripercorre gli eventi della tragica notte durante la lettura della sentenza.

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Pistorius taglia per primo il traguardo dei 400 metri alle Olimpiadi di Londra 2012


Dopo aver scontato solo un anno di reclusione in un carcere sudafricano, Oscar Pistorius è uscito dal carcere e finirà di scontare la pena per l'omicidio della fidanzata  ai domiciliari. A poco più di due anni e mezzo da quel giorno di San Valentino del 2013 in cui sparò quattro colpi alla compagna Reeva Steenkamp da dietro la porta del bagno dove si trovava in quel momento la ragazza, l'ex atleta paraolimpico si trasferirà in libertà vigilata nella casa dello zio, secondo quanto dichiarato alla stampa l'avvocato dell'atleta, Brian Webber.


Pistorius ha perso molto, la sua fama, i suoi soldi, ma Reeva ha perso la vita, la possibilità di essere madre, moglie e di perseguire una carriera che era solo all'inizio. Adesso non respira più

L'omicidio sarebbe avvenuto per errore secondo  la sentenza di primo grado che ha accolto la tesi difensiva che ha sostenuto che Pistorius abbia scambiato la ragazza per un ladro; deliberatamente, per gelosia secondo i familiari tra cui June, la madre della ragazza che ha appena dato alle stampe il suo libro A mother's history. Un caso che - a precindere da come si concluderà tutto l'iter giudiziario - continuerà comunque a far discutere e scatenato polemiche sul carattere classista di questa sentenza ritenuta da molti troppo mite. 

Ma per il campione paralimpico non è comunque finita. Il 3 novembre dovrà comparire davanti alla Corte Suprema per l'appello della procura che punta a una condanna per omicidio volontario. "Siamo ossessionati dall'incubo di immaginare nostra figlia indifesa chiedere aiuto disperatamente dietro una porta e poi soffrire per una morte terribile" hanno affermato June e Barry Steenkamp, il padre di Reeva. "Pistorius ha perso molto, la sua fama, i suoi soldi, ma Reeva ha perso la vita, la possibilità di essere madre, moglie e di perseguire una carriera che era solo all'inizio. Adesso non respira più".

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