ANSA / GABRIEL BOUYS
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Perché i repubblicani americani non amano Papa Bergoglio

I repubblicani non sono per nulla contenti della visita del Papa negli Stati Uniti. Tutte le posizioni di Francesco sui cambiamenti climatici, sull'immigrazione, sull'economia e anche sull'intesa Iran - Usa sono agli antipodi rispetto a quelle del Grand Old Party. È vero che la divisione tra Dio e Cesare è molto netta in America, anche se il fattore religioso in politica continua essere molto importante, ma è indubbio che Bergoglio abbia molto credito in America; i suoi discorsi  rischiano di diventare una pubblicità negativa per il partito repubblicano. 

L'invito dello Speaker

Le differenze emergeranno con forza quando il pontefice parlerà davanti al Congresso riunito in seduta comune il prossimo 24 settembre. Il devoto cattolico John Boehner, speaker della Camera, aveva provato a invitare Benedetto XVI, ma l'invito era stato declinato. Ha riprovato poi con Bergoglio, il quale ha infine accettato.

Sarà il primo Papa a parlare a Capitol Hill. Boehner forse adesso ha dei dubbi rispetto alla bontà della sua iniziativa. Francesco arriva all'inizio della campagna elettorale per la Casa Bianca. Le sue parole potrebbero condizionarla. Come ha scritto il New York Times, l'uomo ha idee più vicine a quelle di Bernie Sanders, il candidato democratico ultra liberal, che a quelle di Ronald Reagan.

L'immigrazione

Partiamo dalla questione dell'immigrazione. Francesco è da tempo il faro dei milioni di latinos che vivono clandestinamente negli Usa (in attesa di una regolarizzazione) e degli altrettanti milioni di persone che aspirano a farlo. I suoi appelli ai governi europei affinché accolgano i profughi e i rifugiati hanno avuto vasta eco negli States. Durante il suo viaggio negli Usa, oltre a dire quello che pensa su questo tema, dovrebbe compiere anche dei gesti altamente simbolici come, per esempio, incontrare immigrati irregolari o tenere discorsi pubblici in spagnolo, la sua lingua madre.

Gesti che dovrebbero far irritare l'uomo di punta dello schieramento conservatore, quel Donald Trump che ha costruito le sue recenti fortune elettorali (è in testa nei sondaggi per la nomination repubblicana) sugli slogan contro gli immigrati: dall'accusa ai messicani di essere tutti criminali e stupratori alla proposta di erigere un muro lungo il confine meridionale. Il fatto è che dopo aver visto come Trump saliva nei consensi anche tutti gli altri candidati repubblicani si sono accodati e ora quasi tutti sposano le tesi dell'istrionico miliardario. Francesco arriva per dire esattamente il contrario di quello che dicono i candidati del GOP.

I cambiamenti climatici

Il Papa parlerà dei cambiamenti climatici. Spiegherà che l'uomo deve intervenire per preservare il pianeta. È il tema della sua recente enciclica. i repubblicani sono i più strenui oppositori a qualsiasi legge che possa limitare le emissioni di gas serra. Hanno osteggiato Obama per tutti questi anni. E lo faranno ancora.

Condizionati dalla lobby del petrolio, dagli interessi dei grandi gruppi industriali, i repubblicani sostengono che quella dei cambiamenti climatici sia una favoletta inventata dai progressisti.Per altri settori dello schieramento conservatore, il Tea Party, sarebbe invece sarebbe addirittura una montatura del governo americano e dell'Onu. Per Francesco, l'ambiente invece è una cosa seria. E intende ricordarlo ai deputati e senatori americani, così come farà nel discorso che terrà alle Nazioni Unite.

La questione economica

Infine, la questione economica. Francesco da tempo denuncia le diseguaglienze sociali, quel capitalismo rapace e indifferente alle sorti delle persone che secondo il pontefice s'incontra nel nord del mondo. I suoi discorsi sono stati fonti d'ispirazione per Obama, ma sono diventati indigesti per i politici che credono nel valore della libertà assoluta del mercato. Anche in questi caso, le due visioni del mondo - quella di Francesco e dei repubblicani - si scontrano.

Aborto e matrimoni gay

Su aborto e matrimoni gay, invece, non ci sono moitivi di attrito. La dottrina delle Chiesa non è cambiata, anche se Francesco ha usato toni e parole, ha compiuto gesti decisamente di rottura rispetto al passato anche su questi temi.

Ma la prossima campagna elettorale si giocherà sull'immigrazione, sulle diseguaglianze sociali e sull'ambiente. Temi su cui gli americani sono sensibili e sui quali (almeno così sembra) appaiono più in sintonia con Francesco che con Donald Trump o Jeb Bush. Il viaggio del Papa negli Usa sarà anche l'occasione per sapere se è proprio così.

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