Perché Facebook ha dedicato una sezione permanente al Safety Check

Il team del Disaster Response di Facebook ha comunicato l’ingresso della funzione Safety Check all’interno dei menu permanenti dell’applicazione.

Con un aggiornamento rilasciato nelle ultime ore, che arriverà sugli smartphone italiani a breve, la particolare voce si potrà controllare anche in situazioni di non emergenza, per conoscere all’istante dove nel mondo è stato attivato il check, anche in assenza di amici nelle vicinanze.

A cosa serve

Finora il tasto interattivo Stai bene? spuntava sulle bacheche del social network solo in caso di calamità naturali o atti terroristici in cui erano coinvolte persone della propria rete. Il funzionamento è sempre lo stesso: grazie alla geolocalizzazione dello smartphone se Facebook riconosce che l’utente si trova in un’area delicata, da la possibilità di effettuare la spunta di sicurezza, inviando poi una notifica a tutti i contatti.

Campanello universale

Lo strumento si è rivelato particolarmente utile nel corso degli anni, anche in Italia, ad esempio a ridosso del terremoto che ha colpito il Centro Italia un anno fa. Ma non solo: a causa degli attacchi terroristici il tool sta diventando un campanello d’allarme sin troppo frequente, tanto da convincere la società a dedicarli una sezione fissa nelle app per iOS e Android.

Il nuovo menu

Per questo nelle prossime settimane la voce Safety Check sarà disponibile nell’elenco dei Preferiti, ai quali si accede cliccando sull’ultima icona in alto a destra nella schermata principale di Facebook. Una volta dentro, se in assenza di emergenza, si potranno semplicemente visualizzare gli ultimi check degli amici e quelli inviati a livello globale, tramite la mappa.

Quando necessario invece, l’avviso vedrà un posto privilegiato in cima a tutti i messaggi del flusso di notizie, come accade già adesso. L’obiettivo non è solo quello di far conoscere a un pubblico più vasto gli allarmi più evidenti in giro per il mondo ma anche permettere agli iscritti di crearne di propri, cercando di evitare bufale e falsi timori, e favorendo la raccolta di aiuti per i bisognosi, sia localmente (viveri, vestiario, accoglienza) che a distanza, tramite le organizzazioni preposte.

Per saperne di più

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