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Ettore Ferrari/Ansa
Economia

Pensioni anticipate: non solo Quota 100

Nel 2019 la parola d'ordine sembra essere è: pensione anticipata. E non si parla solo di Quota 100 la cui erogazione - per i dipendenti privati con più di 62 anni d'età e 38 di contributi - è iniziata già il primo aprile, ma anche degli altri tre canali di uscita anticipata dal mondo del lavoro previsti dalla legge 26/2019.

Non solo Quota 100

Si tratta di 34.400 domande pervenute all'Inpsentro i termini previsti dalla legge. Nello specifico 10.898 sono state inoltrate da lavoratrici che chiedono di potersi avvalere della cosiddetta "Opzione donna", ovvero del pensionamento anticipato (previo ricalcolo contributivo) per lavoratrici dipendenti che, entro il 2018, abbiano compiuto i 58 anni (59 per autonome) e abbiano maturato almeno 35 di anzianità contributiva.

A queste vanno aggiunte le 13.913 domande dei cosiddetti lavoratori precoci, ovvero di coloro che abbiano lavorato almeno un anno prima dei 19 d'età. Gli aventi diritto potranno andare in pensione con 41 anni di contributi. L'Inps rende noto che già 1.312 domande di questo tipo sono state accolte.

L'ultimo gruppo di domande di pre-pensionamento sono quelle di coloro che desiderano sfruttare l'opzione Ape socialededicata ai lavoratori che si trovano in condizioni meritevoli di tutela e che hanno dai 30 ai 35 anni di contributi a seconda delle categorie e almeno 63 anni di età. In tutto si tratta di 9.603 domande, 1.453 delle quali già accolte e 7.317 ancora in lavorazione.

I numeri di Quota 100

E poi c'è il super blocco Quota 100. Al momento le domande di pensionamento pervenute all'Inps da parte di lavoratoti con 38 anni di contributi e 62 di età sono circa 112.600 delle quali poco più di 38.120 presentate da dipendenti pubblici e oltre 40.000 da lavoratori del settore privato.

L'Inps ha spiegato con su 10 domande di pensionamento 3 sono richieste di accedere alla prestazione previdenziale in modo anticipato.

Il primo aprile sono andate in pagamento le prime pensioni Quota 100 per 26.831 lavoratori su un totale di oltre 39.000 domande già accolte e nel giro di un mese dovrebbe andare a regime l'intero sistema pensionistico per i lavoratori privati aventi diritto.

Ad agosto, poi, sarà la volta di quelli pubblici, mentre a settembre toccherà ai dipendenti scolastici.

Il rischio esodo

Se l'idea del pensionamento anticipato per determinate categorie di lavoratori ha come scopo quello di snellire il sistema e permettere il reciclo generazionale dando nuova linfa al mercato del lavoro nazionale il rischio (e il timore) è che si assista a un vero esodo da uffici e aziende e a un surplus di lavoro per l'istituto di previdenza i cui conti devono quadrare. Gli impegni finanziari che sono stati presi con la legge di Bilancio vanno rispettati e mensilmente andranno monitorati flussi ed eventuali picchi di richieste.

Per dare la cifra del rischio esodo basti pensare che le domande di pensionamento anticipato scrutinate da inizio anno sono circa un quarto di quelle presentate nel corso dei dodici mesi del 2018 e un terzo di quelle dell'intero 2017.

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