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Il Pd e il mercato romano delle tessere

Sarà difficile, per il Pd, vantare ancora una qualche superiorità morale dopo la prova che ha dato di se stesso con quest'ultimo tesseramento per la scelta dei segretari locali e in vista del congresso nazionale che terminerà l'8 dicembre con le primarie per la segreteria nazionale.

A Roma soprattutto, dove lo scandalo delle tessere regalate, in cambio di una croce su un nome e di chissà cos'altro, a gente che non ha mai messo piede in una sezione, di sedicenti “fascisti” che si mettono in fila per fare un favore a un amico, dei circoli fantasma che aprono e chiudono all'occorrenza, delle minacce, degli insulti, delle botte, delle ambulanze, delle trattative notturne nelle stanze chiuse, degli accordi alla faccia di tutto e di tutti, ha svelato la vera natura di questo partito: un comitato elettorale permanente ma frantumato al suo interno in correnti di gente che, pur appartenendo sulla carta alla stessa famiglia, si odia a morte, spesso per ragioni personali, e si fa la guerra ogni volta che c'è da spartirsi una torta, occupare poltrone, garantirsi rendite di potere e dove a vincere è chi ha potuto spendere di più e corrompere meglio.

Al punto che, alla fine, nessuno dei quattro candidati alla segreteria romana, attori non protagonisti di una tale sceneggiata, sarà davvero legittimato a ricoprire questo ruolo.

In un mese di cosiddetta campagna elettorale, infatti, pochissimo è stato lo spazio concesso al dibattito, al confronto tra le idee, tra le proposte per il rilancio della federazione romana, sui problemi della città.

Mentre si è molto litigato, insultato, barato e discusso di tessere, percentuali e delegati da accaparrarsi.

Così nel Circolo Vigne Nuove, dove due dirigenti locali sono venuti alle mani con conseguente sospensione del congresso, intervento di polizia e 118 e trauma cranico per uno dei due.

Botte e insulti anche nel Circolo di Cinecittà, Portonaccio e Trastevere.

Addirittura offese omofobe e sessiste a Casalbertone contro alcuni militanti e una giovane candidata alla segreteria del circolo.

In moltissimi circoli, poi, si è verificato lo straordinario miracolo della moltiplicazione degli iscritti: in zona Aurelio si è passati in tre giorni da una media di 140 negli ultimi 3 anni ad oltre 400.

A Centocelle, in due giorni, si sono presentati al seggio il doppio dei vecchi militanti. A Monteverde Vecchio, in un improvviso slancio collettivo verso la politica attiva, pure.

A Torre Maura i votanti, molti dei quali arrivati con bigliettini in mano, sono stati indottrinati alla luce del sole da un addetto all'accoglienza che ha fatto gli onori di casa per quel 110% in più di nuovi tesserati che non avevano mai messo piede in quella sezione.

A Ostia noi stessi abbiamo assistito e registrato (GUARDA IL VIDEO ) la distribuzione di tessere all'esterno della sezione da parte di un personaggio che, ad una ad una, prendeva signore attempate sottobraccio e dopo aver pescato dalla tasca del suo giubbotto gliene consegnava una prima di rispedirle dentro.

Al Prenestino è arrivata gente che neppure conosceva il nome del segretario nazionale e con la ricevuta in una mano e un pizzino nell'altra chiedeva la tessera di nuovo iscritto per poter votare quello di circolo e provinciale.

Alla sezione di Monte Mario, in compenso, non è stato permesso a vecchi iscritti di rinnovare la tessera e ad altri, come la suocera dell'europarlamentare Pd Roberto Gualtieri, di votare.

Un'elenco della vergogna, distribuita su tutta Roma, che potrebbe continuare a lungo e che mortifica chi, nonostante tutto, al Pd continuava a credere, per cui ancora sacrificava tempo, impegno ed energie e che ormai si è ridotto a consegnare il proprio sconcerto e la propria indignazione alla bacheca virtuale di Facebook, perché intanto dal vivo non lo ascolta più nessuno.

Cosicché quando a metà della prossima settimana si saprà chi ha vinto e chi ha perso tra i due candidati arrivati al ballottaggio, nemmeno questo conterà più perché avranno già perso tutti: i cittadini, i militanti, il Pd, Roma e soprattutto la politica.

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