SYLVAIN GUINTOLI
(Nella foto il pilota dell'Aprilia Racing Team, 31 anni, con la moglie Caroline)
Come si chiama tua figlia?
Isla, è un nome scozzese e l’ho scoperto io in clinica mobile a Donington l’anno scorso: si chiama così una fisioterapista e l’ho proposto a Caroline, mia moglie.
Quando è nata?
Il 29 novembre 2013.
Sei entrato in sala parto?
Sì, come per gli altri tre figli. Questa volta ero alle spalle di Caroline, ho preferito non guardare, ma ad Alicia, la prima, avevo tagliato il cordone ombelicale.
La prima cosa che hai detto o fatto quando hai visto la bambina?
Un mega sorriso di felicità: credo che non avremo più figli, siamo già a quota quattro, ed ero preoccupato. Forse perché gli altri sono nati senza problemi. Invece è filato tutto liscio ed era anche bellissima!
In cosa sei bravo con la piccola?
Niente, a dire la verità. A parte giocare: i bambini si divertono con me.
In cosa sei una frana?
Tutto, di conseguenza! In particolare, nel cambio pannolini. È questione di pratica, lo so, ma proprio non mi abituo, pagherei oro per non evitarlo. Poi mia moglie si lamenta perché non mi sveglio mai di notte. Non mi sono mai svegliato, però ho un’attenuante: non mi accorgo di niente, ho il sonno pesantissimo!
Come ti ha cambiato la vita Isla?
Nessuno scossone; sono papà da quasi 10 anni, ormai.
E in moto?
In meglio: vado più veloce. Avere un figlio, poi, ti rende più saggio: la famiglia dà molti vantaggi ai piloti, a mio avviso.
Un salto nel futuro: tua figlia ti presenta il fidanzato, pilota. Come reagisci?
I piloti sono terribili, mi auguro non accadrà! No, non posso vietare alle mie figlie di frequentare i miei colleghi, sarebbe una contraddizione. Però, sarebbe meglio che si fidanzasse con un avvocato.
Tua figlia sogna di diventare pilota: la tua risposta?
Perché no? Già Alicia e Layla, di 9 e 6 anni, montano in sella. Olivier è ancora troppo piccolo, ha solo 2 anni.
La lezione che vorresti insegnarle?
Amare, condividere, per questo dimostro ai piccoli tutto il mio affetto. Ogni volta che sto con loro.
A quanti anni le permetterai di andare in discoteca?
Quando sarà responsabile. Non metto divieti ai miei figli.
Un pregio che vorresti ereditasse da te?
Domanda difficile, ne ho pochi, secondo me. Forse la positività. Sorrido spesso.
Un difetto che non vorresti trasmetterle?
La competitività al massimo livello. Vivo con l’obiettivo di battere il mondo.
Dalla mamma, invece cosa dovrebbe prendere?
Se Isla e le altre due figlie diventeranno brave madri come lei, saranno persone splendide. Con un po' più di pazienza, però! (ride, ndr)
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