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Paola Taverna: Renzi fa rimpiangere Berlusconi e pure Letta

Fuma una sigaretta dietro l'altra davanti a noi con la quale si sfoga, in via informale, nel cortile del Senato alle tre di un pomeriggio di fuoco sul jobs act. Ovvero sul totem lavoro. C'è passione nell'eloquio fluviale di Paola Taverna, la giovane e bella ultràs grillina. La seduta è stata sospesa da poco dopo la protesta dei suoi colleghi che hanno occupato l'aula. All'arrivo del ministro Maria Elena Boschi sono volate anche monetine. Clima incandescente.

La pasionaria Taverna ora si foga e ragiona: "Sa che le dico? E non lo dico a lei perché è una giornalista di Panorama, ma qui c'è da rimpiangere il governo Berlusconi. Noi Berlusconi lo abbiamo combattuto e lo cambetteremo sempre, ma, ecco (sospiro...) lui si è dimostrato più democratico di questo ragazzino che ci ha preso in giro... sì dico proprio così. Ci ha costretti ieri a discutere sul nulla, su una legge delega che ora verrà superata da un maxiemendamento dove dell'articolo 18 non c'è traccia. E se lo sopprimerà con un decreto attuativo? Qui c'è da aspettarsi di tutto".

Taverna è un fiume in piena: "Mi sono azzardata a rivolgermi ai compagni del Pd" (sì li ha proprio chiamati "compagni") e quelli si sono offesi... ma roba da matti!".

Sta dicendo che la modifica dell'articolo 18 così come l'aveva proposta il governo Berlusconi, tramite il ministro del Lavoro Roberto Maroni era migliore, più soft? "E certo".

E alla domanda (ironica): "Dunque, ora parlerete del "compagno Berlusconi"?" cambia subito registro: "Non scherziamo! Io dico solo che anche la riforma costituzionale varata dal suo governo a questo punto era migliore della trasformazione del Senato votata qui l'estate scorsa. Ma si rende conto in mano a chi siamo?" aggiunge. "L'unico pensiero articolato del ministro Boschi l'estate scorsa è stato "sono conforme al relatore".

Chissà forse Taverna è troppo guovane per chiederle se rimpiange la Prima Repubblica... "No, ma sa che le dico? Bettino Craxi si è comporato in molte occasioni da statista. Non scherziamo. Lo dico di fronte al vuoto e agli aborti di fronte ai quali ci troviamo. E sa che le dico? Che anche il democristiano Enrico Letta era migliore di questo ragazzino prepotente. Letta si è comportato con noi da signore. Il ragazzino invece è tutto annunci e prepotenza". 

Ma perché Beppe Grillo non si è fatto eleggere parlamentare, sarebbe stato un modo forse per darvi un maggiore profilo politico, per passare dalla protesta alla proposta... "Lo sapete perché? Perché lui è un condannato e noi siamo coerenti. Ma io dico che dopo una giornata così è bene rimettersi a studiare la storia polirtica di questo paese. Io però ho fatto solo una chiacchierata in privato, questa non è un'intervista".

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