Gli otto segreti dell'economia mondiale

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1) Energia solare: grazie a tecnologie (e pannelli) sempre più economici, sempre più stati potranno usare la luce del sole per liberarsi dall'attuale dipendenza energetica. Questa tecnologia, un tempo costosissima, potrebbe trasformarsi nella miccia di una nuova rivoluzione energetica. E sono in pochi, per ora, ad essersene accorti.


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2)  Un mondo sempre più asiatico: la presenza asiatica sta aumentando in tutto il mondo. Grazie a centinaia di migliaia di immigrati disposti a iniziare un nuovo business a qualsiasi latutudine. Solo negli Stati Uniti la popolazione orientale ha raggiunto quota 6 per cento. Non solo: quando si spostano i singoli, e non il governo, una volta raggiunti i primi risultati i piani di espansione vengono portati avanti assumendo forza lavoro locale, non da altri immigrati asiatici.


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3) I cinesi: nel 2012 la popolazione attiva della Repubblica popolare cinese è diminuita di 3,45 milioni di unità. Pari a circa l'intera popolazione del Libano. Non solo: secondo alcune stime il calo nel 2013 sarà ancora più massiccio, e questa tendenza continuerà ad ampliarsi almeno fino al 2030. Cosa vuol dire? Che la Cina smetterà di fungere da serbatoio infinito di forza lavoro a prezzi stracciati, e che altri paesi potrebbero cogliere l'occasione per sostituirla, in Asia e altrove.


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4) Anidride carbonica: grazie a una crisi economica che si è prolungata molto più a lungo del previsto e all'aumento del consumo di gas naturale, la produzione di anidride carbonica (emergenti esclusi) è significativamente calata. Quanto meno negli Stati Uniti, dove le emissioni di CO2 hanno raggiunto quest’anno i livelli dei primi anni '90.


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5) Istruzione: gli studi universitari sono sempre meno importanti. Fino a pochi anni fa senza una laurea era impossibile ottenere un buon lavoro. Oggi no. O meglio, l'università resta utile, ma non imprescindibile. E mentre il numero di matricole continua a calare, gli atenei cercano di capire come fare ad attrarre più studenti degli altri. Soprattutto in alcuni casi, abbassare le tasse potrebbe essere un buon punto di partenza.


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6) Automobili: gli americani lo fanno già, ma siamo tutti destinati a guidare sempre di meno. Da quando la benzina ha iniziato ad essere troppo cara, con o senza crisi, le auto sono state lasciate prima nei garage, poi vendute, e per tantissimi giovani addirittura mai acquistate. Le alternative: treni, autobus e, tutte le volte che è possibile, bicicletta.


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7) I Brics non esistono più. O meglio, dei vecchi emergenti è rimasta solo la Cina. Che, a sua volta, ha perso molto del suo slancio, e cresce ora a un "misero" 7,5 per cento.


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8) La Cina non compra più debito, lo vende. O quanto meno si sta progressivamente liberando dei bond statunitensi. Oggi sempre più spesso in mano a comuni risparmiatori più che a operatori stranieri.


Per valutare gli altri e bassidell'economia mondiale, non basta monitorare l'andamento dell'inflazione, la crescita, o le opportunità di commercializzazione delle terre rare e dello shale gas. Secondo The Atlantic , ci sono almeno altri otto elementi da tenere sotto controllo per capire quali saranno i punti di forza, e di debolezza, del nuovo ordine mondiale che si sta formando.

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