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Omicidio Kennedy: le carte che imbarazzano la Cia

Oliver Stone probabilmente già pensa cher quelle carte confermeranno la tesi del suo film JFK: dietro l'omicidio di Dallas c'era la Cia e l'apparato militare industriale che voleva fare fuori il presidente della Nuova Frontiera.

Non sappiamo se quei documenti contengono questa verità. Lo vedremo nel 2017 quando verranno declassificati, a meno che, il futuro presidente degli Usa non metta un veta sulla loro pubblicazione. In quel caso, saremmo costretti ad aspettare ancora del tempo per avere un quadro più completo sulla morte di John Fitzgerald Kennedy.

Per ora, quello che sappiamo su quelle carte, grazie a un servizio della rivista Politico, è che potrebbero imbarazzare la Cia. Tra i 40.000 documenti analizzati da una speciale commissione dell'Archivio Nazionale, ce ne sono circa 3.600 assolutamente riservati che potrebbero dare importanti, se non precise indicazioni sull'omicidio di Dallas.

L'imbarazzo della Cia

Un migliaio circa di questi documenti riguardano la Cia, mentre gli altri sono relativi all'Fbi, al Dipartimento della Difesa, alla National Security Agency e alla commissione parlamentare Church e Pike che nel 1975 indagò sugli abusi della Central Intelligence Agency.

Politico svela che una buona parte di questi documenti (circa 300 pagine) riguardano Howard Hunt, uno dei consiglieri di Richard Nixon che rimase coinvolto nello scandalo Watergate e che dieci anni prima era a capo della missione della Cia che tentò di rovesciare il regime di Castro che invece andò incontro al disastro della Baia dei Porci.

Hunt, poco pirma di morire nel 2007 disse di essere venuto a conoscenza di un complotto da parte di alcuni settori della Cia per uccidere Kennedy; il nome in gergo per definirlo era "Il Grande Evento".

Un altro dei protagonisti di questi documenti è David AtleePhilipps, un funzionario della Cia che fu premiato con un medaglia per il suo ruolo nella caduta del governo del Gautemala nel 1954, e che poi lavorò con Hunt quando quest'ultimo era a capo delle operazioni anti Castro.

Philipps fu accusato di spergiuro quando depose di fronte alla Commissione della Camera che indagava sull'omicidio di Dallas e si rifiutò di rivelare i rapporti tra la Cia e Lee Harvey Oswald. Più tardi, in una intervista, Philipps affermò che JFK venne assassinato da un gruppo di funzionari dell'agenzia contrari alla sua politica.

Un altro dei nomi significativi che si trovano in queste carte è quello di Anne Goodpasture. Lavorava nell'ufficio della Cia di Città del Messico, nei giorni in cui Oswald si recò nella capitale messicana con l'obiettivo (apparente) di ottenere un visto per Cuba. La Goodpasture era a conoscenza delle intercettazioni telefoniche riguardanti Oswald.

Le due verità

Sono solo tre casi, i più significativi, di quello che contengono queste carte. Ci diranno l'ultima, definitiva verità sulla morte di JFK? Difficile pensarlo. Secondo Martha Murphy, a capo della speciale sezione dell'Archivio Nazionale che si sta occupando di raccogliere e classificare il materiale, questi documenti forniranno sicuramente un quadro completo della comunità spionistica in quegli anni di Guerra Fredda.

Già questo potrebbe essere comunque molto utile per arrivare a conclusioni rispetto all'omicidio di Dallas.

Per ora, noi abbiamo due verità storico-giuridiche. La prima è quella della Commissione Warren che indagò subito dopo l'assassinio e che arrivò alla conclusione che Lee Oswald aveva agito da solo. La seconda verità, ariverà qualche anno dopo, nel 1979, con il lavoro della Speciale Commissione della Camera dei Rappresentanti che indagò sugli omicidi di Kennedy e di Martin Luther King.  Il comitato dichiarò che il presidente era stato ucciso da un complotto, ma non riuscì a individuarne i contorni e i mandanti.

I 3.600 documenti segreti, una volta svelati, definiranno il contesto. Ci potrebbero aiutare a capire se la Cia fu coinvolta direttamente (Tesi Stone) oppure se ha seminato solo depistaggi e omertà per 50 anni per coprire le sue mancanze e in particolare il fatto di non essere stata in grado di controllare Oswald, pur sapendo dei suoi trascorsi in Urss e la sua sbandierata voglia di andare a Cuba. Langley pensava di utilizzarlo, ma in realtà sarebbe stata utilizzata.

Chi aveva interesse a uccidere Kennedy?

Le carte - come anticipa Politico - potrebbero anche fornire migliori elementi sulla politica dell'amministrazione Kennedy rispetto all'eliminazione di leader stranieri considerati nemici, prima tra tutti Fidel Castro. E'noto che per alcuni anni, la Cia tentò di uccidere il Lider Maximo. Chi lo ordinò? Il presidente? O suo fratello, Bob Kennedy, l'allora ministro della giustizia?

Per molti, avere un risposta a questa domanda sarebbe prezioso per capire chi avrebbe avuto un motivo per (a sua volta) assassinare Kennedy.

Insomma, 50 anni dopo, il mistero attorno a Dallas rimane fitto. In primo piano c'è Lee Harvey Oswald ma dietro, sullo sfondo nebuloso del quadro, tra le luci e le ombre, si intravvedono personaggi che si muovono e che con le loro azioni, passive o attive, determinano l'esito finale: la morte di Kennedy.

Nel 2017 ne sapremo di più. Se la ragion di stato non prevarrà ancora una volta.



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