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La nuova enciclica verde del Papa

Di Fabio Marchese Ragona

I frati di Assisi lanciano un sos per la cura e la tutela dell’ambiente e lo fanno con un meeting internazionale intitolato La fragile bellezza: ambiente e arte fra umanesimo e scienza, in programma al Sacro Convento dal 17 al 18 settembre. L’appuntamento ha tutto il sapore dell’anteprima, perché rappresenta un primo tassello di quel mosaico che comporrà la prossima enciclica di Papa Francesco, dedicata proprio alla salvaguardia del creato, attesa per la fine del 2014 o per l’inizio del 2015.


Panorama è in grado di anticipare molti dei temi che saranno trattati nel documento che porterà la firma di Jorge Bergoglio: ampio spazio sarà dato al problema dell’accesso alle risorse primarie, ai danni causati dal disboscamento, al riscaldamento globale, all’inquinamento e ai delitti ambientali che spesso rimangono impuniti (tema che il Papa ha chiesto di approfondire anche dopo aver sorvolato in elicottero la «Terra dei fuochi» in Campania). E ancora, il problema della distruzione degli alimenti con la relativa «cultura dello spreco e dello scarto».


Vari gruppi di esperti sono al lavoro ormai da quasi un anno, su indicazione di Bergoglio, per sviluppare i diversi temi: tra i collaboratori del Pontefice c’è anche monsignor Víctor Manuel Fernández, rettore dell’Università Cattolica argentina, nonché uno dei teologi più vicini a Papa Francesco. Con lui, al lavoro per il documento, anche monsignor Erwin Kräutler, vescovo di origine austriaca, missionario in Amazzonia, e gli esperti del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, il dicastero vaticano che ha già raccolto il materiale proveniente dalle varie parti del mondo, sviluppato alcuni temi e consegnato una prima, cospicua, bozza a Papa Francesco.


Un contributo all’«enciclica verde» del Papa però arriverà anche dai frati di Assisi: «Consegneremo gli atti del meeting agli esperti che stanno lavorando al documento» svela padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco, «daremo anche noi un contributo alla riflessione che il Papa ha chiesto per questa lettera pastorale».

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