Ritorno in Nepal, 6 mesi dopo il terremoto - Foto

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30 agosto 2015. Dil Bahadur Tamang, 12 anni, accanto a un serbatoio d'acqua potabile fornita da Oxfam nel villaggio di Burunchili, Kathmandu, Nepal.
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30 agosto 2015. Un gruppo di donne che hanno perso la casa impegnate nella raccolta della soia nel villaggio di Burunchili, Kathmandu, Nepal.
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30 agosto 2015. Prayas, 6 anni, aiuta la famiglia nella raccolta della soia, nel villaggio di Burunchili, Kathmandu, Nepal.
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29 agosto 2015. Kiran, 12 anni, tiene aperta la porta di un bagno pubblico allestito in un campo di accoglienza nell'area di Manohara, vicino a Kathmandu, in Nepal.
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28 agosto 2015. Donne al lavoro in una risaia nei pressi del campo di accoglienza allestito nell'area di Manohara, vicino a Kathmandu, in Nepal.
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28 agosto 2015. Amrita passa il riso al setaccio nel riparo temporaneo dove vive con la famiglia, nel villaggio di Burunchili, presso Kathmandu, Nepal.
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28 agosto 2015. Del cibo bolle in pentola nel villaggio di Burunchili, presso Kathmandu, Nepal.
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30 agosto 2015. Sushila Lama, 23 anni, e Deepak, 12 anni, si riforniscono di acqua da un serbatoio fornito da Oxfam, nel villaggio di Burunchili, presso Kathmandu, Nepal.
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1° settembre 2015. Ram Bahadur Tamang, 40 anni, accanto alle rovine della sua casa distrutta, nel villaggio di Burunchili, presso Kathmandu, Nepal.
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29 agosto 2015. Riya, 3 anni, nel villaggio di Burunchili, presso Kathmandu, Nepal.
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28 agosto 2015. Risaie nei pressi del campo di accoglienza allestito nell'area di Manohara, vicino a Kathmandu, in Nepal.
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28 agosto 2015. Un insediamento temporaneo nella zona di Manohara, presso Kathmandu, in Nepal, circondato da campi di riso.
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28 agosto 2015. Teli di plastica coprono alcune case colpite dal sisma nel villaggio di Burunchili, Kathmandu, Nepal.
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30 agosto 2015. Maahili Goli Tamang, 57 anni, siede nella sua casa, distrutta dal terremoto nel villaggio di Chhampi, in Nepal. Ogni giorno questa agricoltrice, madre di 6 figli, cammina per circa un'ora per raggiungere i campi, portando con sé una cesta colma di cibo per le sue tre pecore.
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31 agosto 2015. Saroj Bista, 28, sits in a cafe, in the Chhampi region of Nepal, on August 31, 2015.

Saroj's house was destroyed by the earthquake that hit Nepal in April 2015. His brother was trapped under the rubble but Saroj was able to rescue him. He now works as a social mobiliser for Oxfam partner DEPROSC.

Oxfam has helped the residents of Salyantar by supplying them with water storage, toilets and hygiene kits.


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29 agosto 2015. Maahili Goli Tamang, 57 anni, alle prese con le macerie della sua casa distrutta dal terremoto nel villagggio di Burunchili, vicino a Kathmandu, Nepal. Quando la terra ha tremato era nei campi di mais con i suoi 6 figli. Circa 150 case sulle 200 del villaggio sono state distrutte completamente e solo 25 sono rimaste abitabili.
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29 agosto 2015. Le mani di Maahili Goli Tamang, 57 anni, alle prese con le macerie della sua casa distrutta dal terremoto nel villagggio di Burunchili, vicino a Kathmandu, Nepal.
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31 agosto 2015. Saroj Bista, 28, tends to the tomato plants on his family's land near the old livestock shed in which his family now lives. The picture was taken in the village of Salyantar, Nepal, on August 31, 2015.

Saroj's house was destroyed by the earthquake that hit Nepal in April 2015. His brother was trapped under the rubble but Saroj was able to resuce him. He now works as a social mobiliser for Oxfam partner DEPROSC.

Oxfam has helped the residents of Salyantar by supplying them with water storage, toilets and hygiene kits.


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29 agosto 2015. Maahili Goli Tamang, 57 anni, alle prese con le macerie della sua casa distrutta dal terremoto nel villagggio di Burunchili, vicino a Kathmandu, Nepal.
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28 agosto 2015. La casa di Maahili Goli Tamang, 57 anni, distrutta dal terremoto nel villagggio di Burunchili, vicino a Kathmandu, Nepal.
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31 agosto 2015. Basanti Bista, 36 anni, cucina del mais in un ex casolare per il bestiame, dove ora abita con la sua famiglia, nel villaggio di Salyantar, in Nepal.
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31 agosto 2015. Basanti Bista, 36 anni, lava i piatti fuori da un ex casolare per il bestiame, dove ora abita con la sua famiglia, nel villaggio di Salyantar, in Nepal. Suo figlio acquisito, Saroj Bista, 28 anni, lavora come works as a animatore sociale per DEPROSC, partner di Oxfam.
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31 agosto 2015. La casa distrutta di Anita K.C., 23 anni, nel villaggio di Salyantar, Nepal. Quando la terra ha tremato, Anita stava seminando le patate su un terreno di famiglia.
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30 agosto 2015. Anita K.C., 23a anni, strappa le erbacce nel piccolo campo della sua famiglia, fuori dalla sua casa distrutta nel villaggio di Salyantar, Nepal.
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30 agosto 2015. Anita K.C., 23a anni, trasporta dell'acqua verso il suo villaggio, a Salyantar, Nepal. Anita stava aiutando le vittime del terremoto quando 17 giorni dopo la prima scossa, una seconda ha distrutto la sua casa.
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30 agosto 2015. Anita K.C., 23a anni, nella cucina della sua casa attuale nel villaggio di Salyantar, Nepal. Anita studia giornalismo e si prepara a un esame per entrare nella polizia.
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30 agosto 2015. Un cesto di prodotto agricoli locali nella casa di Anita K.C., 23 anni, nel villaggio di Salyantar, Nepal.
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28 agosto 2015. Abhishek, 6 mesi, riparato da una zanzariera, siede all'interno del rifugio temporaneo in cui vive, nel villaggio di Burunchili, Kathmandu, Nepal.
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29 agosto 2015. Sharmila Karki, 48 anni, Goma Limbu, 60 anni, e Manju Thapa, 31 anni, al lavoro in un campo di cipolle nei pressi del campo di accoglienza allestito nell'area di Manohara, vicino a Kathmandu, in Nepal. In genere le donne lavorano dalle 10 alle 18, guadagnando 260 rupie nepalesi al giorno, pari a circa 2,5 dollari. Il salario minimo giornaliero nel Paese sarebbe di 450 rupie.

Sono trascorsi 6 mesi dal terremoto di magnitudo 7.6 che il 25 aprile 2015 ha colpito il Nepal, causando la morte di oltre 8.600 persone e colpendo altre 8 milioni di nepalesi, pari a un terzo della popolazione. Un secondo terremoto di magnitudo 7.3 si è verificato il 12 maggio. I due eventi sismici hanno distrutto 605.254 case, danneggiandone altre 288.255.

Secondo l'ONG Oxfam, il processo di riedificazione è oggi di nuovo fermo, laddove l'Agenzia di ricostruzione nazionale attende da due mesi che il Parlamento nepalese rinnovi il suo mandato. Alla vigilia dell'inverno il quadro umanitario è stato complicato dalla crisi nei rifornimenti di carburante provenienti dall'India (causata da manifestazioni al confine tra i due Paesi), che sta mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di persone, considerato che decine di migliaia di persone stanno ancora vivendo in rifugi provvisori del tutto inadatti ad affrontare il rigido inverno nepalese: attualmente 81.000 famiglie hanno bisogno di rifugi, coperte e materiale utile a fronteggiare il freddo imminente.

Grazie alle donazioni effettuate da persone di tutto il mondo, Oxfam è al lavoro in 7 distretti tra quelli maggiormente colpiti dall'emergenza (Lalitpur, Bhaktapur, Kathmandu, Sindhupalchok, Dhading, Gortkha e Nuwakot), dove ha finora aiutato oltre 445.000 persone: ha distribuito 55.000 kit di primo soccorso, 50.000 kit per l'igiene personale e l'installazione di 8.000 toilette. Ha inoltre fornito cibo a più di 10.000 famiglie e semi di riso per la semina stagionale a 30.000 agricoltori.

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