Nba, Sefolosha testimone contro il razzismo e i poliziotti che lo hanno picchiato

In aula del tribunale di New York Tabo Sefolosha, 31enne giocatore degli Atlanta Hawks, svizzero e di colore, testimonia contro i tre poliziotti che lo scorso 8 aprile lo hanno aggredito davanti a un locale di New York – l'1 OAK della zona Chelsea, lo stesso nel quale (nella medesima sera) venne accoltellato Chris Copeland, esterno degli Indiana Pacers – rompendogli una gamba con una manganellata ben assestata. Un infortunio che gli ha impedito di partecipare ai playoff che stavano per cominciare con gli Hawks primi nella classifica della Eastern Conference.

Dalla quel giorno si sono succedute voci di ogni tipo sull’accaduto. Dalla versione degli agenti che parlavano di un Sefolosha sopra le righe e sopra la legge ­– “Sei incazzato perché sei nano” sarebbe una delle frasi pronunciate dal giocatore – fino a quella di Pero Antic, anche lui presente fuori dal club, che sostiene che il suo compagno di squadra stesse semplicemente dando dei soldi ad un senza tetto.

Oggi Tabo ci ha messo la faccia e seduto al banco dei testimoni del processo, iniziato lo scorso 6 ottobre, ha raccontato la sua versione dei fatti, in particolare rispetto all'agente che lo ha aggredito:"Ha cercato di spingermi via e io gli ho detto che non bastava un distintivo per parlarmi in quel modo. La sua risposta è stata: 'ti posso rompere la bocca'. Per questo ho ribattuto 'sei un nano, in altre circostanze non mi parleresti in questo modo'. La violenza che ne è scaturita è stata del tutto ingiustificata, anche perché non mi è stato nemmeno detto cosa avrei dovuto fare".

Gli omicidi di afroamericani che hanno incendiato gli USA

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Una t-shirt ritrae Amadou Diallo, ucciso da 19 colpi di pistola da 4 agenti della polizia di New York. L'immigrato della Guinea era stato scambiato per un serial killer venendo colpito mentre tentava di raggiungere la sua abitazione.

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Un manifesto chiede giustizia per Trayvon Martin il 17 enne ucciso nel 2012 in un quartiere di Miami dal vigilante George Zimmerman, che lo aveva scambiato per un potenziale criminale. In seguito all'episodio LeBron James e gli Heat scesero in campo incappucciati come il ragazzo al momento dell'uccisione.

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Un'immagine di Eric Garner, strangolato durante un arresto per un presunto contrabbando di sigarette.

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Il funerale di Michael Brown ucciso il 9 agosto 2014 da un agente che gli sparò in seguito al furto di una scatola di sigari.

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Alcuni manifestanti mostrano una foto di Tamir Rice, 12enne ucciso il 22 novembre 2014 da due agenti mentre teneva in mano una pistola finta.

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I familiari di Eric Garner, Michael Brown e altre persone di colore uccise dalla polizia durante una la protesta del 13 dicembre 2014 a Washington, DC.

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L'ex tennista Steve Blake venne aggredito da un agente in borghese, che lo scambiò per un malvivente, mentre aspettava l'auto di fronte al suo hotel.

E’ evidente come la testimonianza di Tabo, che avrebbe potuto cavarsela con sei mesi di condizionale e un giorno di servizi sociali, si inserisca all’interno di una polemica ben più ampia sugli sulle aggressioni e gli omicidi di neri afroamericani per mano di agenti di polizia bianchi; episodi che hanno incendiato gli animi dell’opinione pubblica americana intorno ai commissariati, in particolare quelli newyorkesi. E non basterà presumibilmente la decisione di un giudice per dirimire la questione.

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