All'indomani di quello che si profila come il più grave naufragio di migranti del dopoguerra nel Mediterraneo, il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric, definendo il Mediterraneo "un mare di miseria", ha detto: "Serve una robusta operazione di salvataggio per arginare la crisi degli immigrati nel Mediterraneo. Italia, Grecia e Malta fanno quello che possono ma c'à l'aspettativa che l'Europa agisca".
Già, l'Europa. Intanto i 28 paesi della UE cercano di trovare una risposta al dramma dell'immigrazione irregolare nelle stesse ore in cui il premier italiano Matteo Renzi chiede una risposta congiunta al dramma immigrazione, agli sbarchi ma soprattutto alla necessità di garantire una stabilità politica in Libia per prevenire il problema. "Un intervento militare in Libia non è sul tavolo" ha chiarito subito il premier in una conferenza stampa congiunta con il premier maltese Joseph Muscat a Palazzo Chigi. "Il blocco navale sarebbe un regalo agli scafisti... Dobbiamo piuttosto dare un sostegno a garantire la stabilità nel Paese".
Non si possono chiudere gli occhi, ha ribadito Renzi "ciò che sta accadendo in Italia e a Malta deve diventare una priorità di tutta l'Unione". Il pensiero del premier è andato ovviamente alle vittime dell'ultimo naufragio nel canale di Sicilia in cui sono morte circa 900 persone e alle vittime del naufragio di oggi davanti all'isola di Rodi in cui contano decine di vittime.
"I trafficanti di vite umane non sono solo dei delinquenti, ma membri di organizzazioni cirminali contro cui l'Europa deve muoversi. Loro fanno affari, guadagnano soldi e rubano vite" ha detto Renzi. "La Ue non può consentire che si facciano affari con vite umane". Dunque, "quello che chiediamo alla comunità internazionale è che consideri come priorità il fatto di poter assicurare questi criminali alla giustizia internazionale".
L'Italia non può essere lasciata sola. "Stiamo facendo tutto il possibile" ha dichiarato Renzi.
Che il problema non sia più solo italiano lo sanno bene in Europa dove però in troppi fanno finta di non sentire. Oggi il Consiglio dei ministri degli Esteri dei Ventotto si è aperto a Lussemburgo con un minuto di silenzio. Non si esclude un vertice straordinario dell'Ue, forse già in settimana. Il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, ha avvertito che è "un dovere morale" che l'Ue affronti la crisi: "Dobbiamo costruire un senso comune di responsabilità europea, sapendo che non c'è una soluzione facile, non c'è una soluzione magica, ma ci sono responsabilità da assumerci insieme".
Per Mogherini, il problema va risolto alla radice, "impedendo che i barconi partano". Il ministro degli Esteri spagnolo, Josè Manuel Garcia-Margallo, ha chiesto "un approccio congiunto" del problema dell'Ue e "globale" nell'Onu. Anche la Germania ha esortato ad "agire molto rapidamente" concordando nuove misure in ambito Ue. Direttamente connesso al traffico dei migranti c'è l'instabilità dei Paesi mediterranei, Libia in primis. L'Ue mantiene il suo appoggio all'inviato dell'Onu, Bernardino Leon, che sta cercando di formare un governo di unità nazionale nel Paese.