È morta l'attrice Monica Scattini

Il cinema italiano piange Monica Scattini, interprete della commedia italiana da Scola a Veronesi. L'attrice si è spenta a 59 anni in un ospedale romano dopo una lunga malattia. Recitò in Fatti di gente perbene (1974), di Mauro Bolognini; Lontano da dove (1983), per la regia di Stefania Casini e Francesca Marciano, che le vale il Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista; La famiglia (1987), di Ettore Scola; Tolgo il disturbo (1990), di Dino Risi; Parenti serpenti (1992), di Mario Monicelli; Un'altra vita (1992), di Carlo Mazzacurati; Maniaci sentimentali (1994), di Simona Izzo, con cui vinse il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista.

Un giovanissimo Carlo Mazzacurati, al centro, nel 1992 durante la presentazione del film Un'altra Vita, con Adrianna Biedrzyska, Silvio Orlando, Monica Scattini e Claudio Amendola. ANSA
Monica Scattini con Alessandro Haber EPA/CLAUDIO PERI
Monica Scattini il 13 luglio 2011 in piazza del Campidoglio a Roma durante il premio Internazionale Euro Mediterraneo. ANSA/ GUIDO MONTANI
Monica Scattini ANSA/ANDREA MEROLA
Monica Scattini durante la presentazione del film 'Una donna per amica', Roma, 24 febbraio 2014. ANSA / FABIO CAMPANA
Monica Scattini ANSA/ GUIDO MONTANI
La Signora delle Camelie regia di Lodovico Gasparini. Nella foto:Monica Scattini nel ruolo di Flora ANSA

Negli anni novanta lavorò con i principali autori di commedie e fiction tv: da Carlo Vanzina (Selvaggi; 1995) a Christian De Sica (Simpatici e antipatici; 1998); da Lo zio d'America a Elisa di Rivombrosa e Un ciclone in famiglia.

Nel corso della sua carriera ha preso parte, con dei piccoli ruoli, a grandi produzioni internazionali: nel 1982 con Francis Ford Coppola nel film Un sogno lungo un giorno e nel 2009 nel musical di Rob Marshall Nine.

"Simpatia e spavalderia e un grande cuore" ricorda su Twitter il direttore di Ciak, Piera Detassis, cui fa eco Laura Morante: "Troppo presto, davvero". Il regista Giovanni Veronesi piange "una amica vera, che mi faceva ridere come un comico e mi parlava dell'America come di un cartoon" mentre Ferzan Ozpetek ricorda "una vita per la commedia, da Scola a Veronesi". (AGI)

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