Morire di miniera: un secolo di incidenti sotterranei

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Il recupero dei corpi dei minatori nelle gallerie a Courrières apparsa su "Le Petit Journal".


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LA copertina de "Le Petit Journal" dedicata alla tragedia della miniera di Courrières.


US Dept. Of Labor- Mine Safety And Health Administration

Soltanto un anno più tardi, il 6 dicembre 1907 negli Stati Uniti a Monongah (West Virginia) si verifica il più grave incidente minerario del Nord America.  Ancora una volta la causa fu una violenta esplosione innescata da una scintilla uscita da una lampada da minatore aperta.


US Dept. Of Labor- Mine Safety And Health Administration

Secondo dati ufficiali i morti sarebbero stati 362. In realtà pare che la cifra possa salire a circa 500 data l'approssimazione della compagnia proprietaria della miniera nella registrazione del personale. Tra le vittime, numerosi furono gli immigrati italiani.


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Galles, 14 ottobre 1913. Miniera di carbone di Senghenydd. L'impianto era già stato teatro di un gravissimo incidente nel 1901, ma nulla fu fatto per aumentare la sicurezza riguardo all'impianto di ventilazione, ritenuto inadeguato. 

Fu il funzionamento di un campanello elettrico interno alle gallerie a generare l'esplosione nell'aria satura di metano. I pachi minatori che non furono uccisi dall'esplosione morirono per asfissia a causa della ventilazione inadeguata ad evacuare i gas letali. 440 tra uomini e ragazzi perirono nelle gallerie. La proprietà fu "condannata" ad una multa di 10 sterline.


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l triste primato dei decessi in miniera è detenuto dalla Cina, dove il 26 aprile 1942 nella miniera di Benxihu muoiono 1549 persone. All'epoca l'impianto era gestito militarmente dai giapponesi, che avevano invaso la regione nel 1931 durante la guerra di Manciuria. Le fiamme bruciarono ogni cosa ed uscirono alte dai pozzi d'ingresso. I giapponesi, armati, respingevano i parenti che si erano accalcati all'ingresso della miniera recintata da filo spinato e si limitarono a seppellire i morti carbonizzati in una grande fossa comune.

Il 9 maggio 1960 muoiono 682 minatori nella miniera di Lobaidong.


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Una delle più gravi tragedie minerarie, che ha segnato indelebilmente la memoria degli italiani, è quella che si verificò l'8 agosto 1956 alla miniera del Bois du Cazier di Marcinelle, Belgio.


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Vigili del Fuoco belgi intenti alla lettura dei quotidiani con le ultime notizie sulla strage di Marcinelle.


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L'angoscia della famiglia di un emigrante in attesa di notizie dal Belgio, agosto 1956.


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La presenza di minatori italiani era consistente, tanto che le prime parole pronunciate da un soccorritore uscito dalle gallerie furono in italiano e non lasciavano speranze: "tutti cadaveri!". I morti furono 262 su un totale di 274 lavoratori inclusi nel turno.


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Fu in questo caso la frana dei materiali di scarto della produzione a generare lo smottamento che investì il villaggio di Aberfan, Galles, il 21 ottobre 1966. 

L'accumulo eccessivo di acqua sulla collina di detriti provocò lo scivolamento di una massa fangosa di 40.000 metri cubi che investì le abitazioni uccidendo 144 persone, di cui 116 erano bambini figli dei minatori.


Zimbabwe (ex Rhodesia), miniera di Wankie. 426 minatori muoiono nella galleria n.2 in seguito ad esplosione di gas il 6 giugno 1972. Nella foto, il recupero delle salme sulla foto di copertina del settimanale "Illustrated Life Rhodesia".


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19 Luglio 1985. Val di Stava, Trento. Cedono le dighe di due bacini di decantazione della miniera di Prestavel. 180.000 metri cubici di detriti, sabbia e acqua si precipitano sul villaggio di Stava alla velocità di 90 km/h. Muoiono sepolti dalla massa fangosa 268 persone.


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La massa di detriti e la desolazione dopo la tragedia alle spalle degli Alpini soccorritori. Stava (TN) luglio 1985.


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Ancora una frana, dovuta al cedimento dei materiali di scarto uccide 300 persone a Nambijia, Ecuador, il 9 maggio 1993.


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Gli incidenti minerari sono a volte causa diretta di catastrofi ambientali gravi, come quella occorsa a Baia Mare, in Romania. Il 30 gennaio 2000 cede un serbatoio contenente 100.000 tonnellate di cianuro utilizzato nella raffinazione dei materiali estratti.

La vita biologica di tre fiumi, il Somesc, il Tisza e il Danubio è cancellata per l'80%.


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Recupero dei cadaveri dei pesci contaminati dal cianuro lungo il Danubio.


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5 aprile 2010. Upper Big Branch, West Virginia. Nella miniera di carbone della società Massey Energy si verifica un'esplosione che uccide 29 dei 31 addetti del turno.


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Nuova Zelanda, 19 novembre 2010. Sono quasi le 4 del mattino quando nella miniera di Pike River le gallerie esplodono. Si salvano solo due minatori che si trovavano presso i nastri trasportatori del carbone. Gli altri 29 non hanno scampo.


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Miniera di Soma, Turchia. Per un'esplosione sotterranea nelle gallerie della miniera si sviluppa un incendio che brucia dal 13 al 15 maggio 2014. Muoiono 283 minatori tra i 787 presenti in quel momento all'interno dell'impianto, soprattutto per asfissia. Altri 600 rimangono intrappolati nelle gallerie per la rottura dell'impianto di risalita. Ad oggi, le operazioni di soccorso sono in atto.


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Soma, Turchia. La disperazione dei parenti delle vittime dell'incidente del 13 maggio 2014 ai funerali delle prime vittime estratte dalle gallerie.


Esplosioni, crolli, scoppi, asfissia. Così la miniera negli anni si è presa la vita di migliaia di lavoratori che sognavano un futuro migliore. Excursus storico sui più gravi incidenti minerari dell'ultimo secolo

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