Lifestyle
February 12 2013
C'è la Champions League? Chissenefrega. La Juventus allunga in campionato? Ed allora? L'unica cosa che conta nel calcio di questi giorni sono gli insulti, anzi, pardon, i cori, contro Balotelli. Facciamo però un po' d'ordine.
Negli stadi si canta, si vede e si legge di tutto, da sempre. Fino ad un mese fa quando a Busto Arsizio, in un'amichevole inutiel, Boateng scaglia il pallone contro i tifosi avversari rei di averlo bersagliato con continui "boo" ad ogni tocco del pallone.
Apriti cielo. Boateng viene persino premiato da Blattere e dalla Fifa, tutti i vertici del calcio sono con lui, si muove persino la politica (Busto è cittadina leghista) e la magistratura. Insomma un polverone. Peccato che poi di boo analoghi se ne sono sentiti altri ma nessuna partita è stata sospesa, nessun giocatore se n'è andato dal campo, nessuno del calcio si è stracciato le vesti (forse perché quelle si, erano gare ufficiali?). Il problema però non è questo, ma un altro.
Lo scorso fine settimana abbiamo sentito i tifosi dell'Inter gridare "Se saltelli, muore Balotelli!". Abbiamo anche visto nella curva della Fiorentina il solito striscione '-39' rivolto ai rivali della Juventus giusto per ricordare che l'Heysel per qualcuno è stata addirittura una festa e non una tragedia assurda. Serve altro? E allora potremmo raccontarvi dei tifosi Del Milan che mesi fa hanno accolto i napoletani indossando delle mascherine e cantando loro i soliti cori legati al colera o al Vesuvio.
Gesti, cori, insulti, offese che al massimo saranno costate qualche migliaio di euro di multa, e nulla più.
Ed allora il calcio deve cominciare a farsi almeno due domande, molto semplici.
- Quali sono gli insulti leciti e quali no? Perché onestamente augurarsi la morte di qualcuno o festeggiare per 39 tifosi uccisi allo stadio è brutto tanto quanto offenderlo per il colore della pelle
- Se vogliamo gli stadi senza cori offensivi quali sono le armi che Lega e Federazione sono pronte a mettere in campo? Perchè cambiare la mentalità di questo paese (di questo si tratta) sarà una vera e propria guerra.
Siamo certi che nessuno risponderà a queste domande, perché alla fine, è più comodo lasciare tutto com'è. E così prepariamoci a saltellare a San Siro, così poi Balotelli, dopo il gol, ci potrà zittire con il dito o altro e l'allenatore di turno mostrarci il dito medio.