Idomeni campo migranti tra Grecia e Macedonia
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Migranti, Italia e Albania si preparano all’accoglienza dopo la chiusura della rotta balcanica

La chiusura della via balcanica del flusso di rifugiati e migranti potrebbe aprire una nuova via fra Albania e Italia, la Puglia in particolare.

La rotta adriatica
Fra l’Albania e il Salento sono — più o meno —  cinquanta di miglia percorribili in una sola notte anche con piccole imbarcazioni.

Su richiesta delle autorità albanesi, e accogliendo per prima l’invito dell’Europa, l’Italia invierà nei prossimi giorni una ventina di poliziotti di frontiera per supportare il governo di Tirana nei controlli ai confini. 
Il governo albanese deciderà dove dislocare il piccolo contingente italiano.

La partenza dei nostri sarà preceduta da una riunione che si terrà in Italia nei primi giorni della prossima settimana tra le autorità albanesi e il Dipartimento della Pubblica sicurezza.

L’incontro deve mettere a punto la missione, definirne i dettagli, stabilire le priorità, individuare i punti di confine che dovranno essere presidiati anche dagli italiani.

Una volta definiti questi aspetti, partirà una prima aliquota di pochi uomini che valuteranno aspetti logistici e tecnici, e successivamente si muoveranno gli altri poliziotti, tutti esperti di polizia delle frontiere e di documenti falsi.

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1° marzo 2016. Un uomo cammina con la sua bambina vicino al campo di raccolta rifugiati di Idomeni, in Grecia, al confine con la Macedonia
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1° marzo 2016. Un bambino migrante dà forma a un cuore con le sue mani dall'interno di una tenda dopo ha trovato riparo dopo il suo arrivo nel porto del Pireo, in Grecia.
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1° marzo 2016. Una famiglia di migranti si riscalda accanto a un fuoco tra le tende del campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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1° marzo 2016. Un ragazzo guarda attraverso una barriera di rete metallica e filo spinato nei pressi del campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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1° marzo 2016. Una famiglia di migranti in cammino verso il confine tra Grecia e Macedonia, nei pressi del campo di transito di Idomeni.
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1° marzo 2016. Una famiglia di rifugiati si riscalda attorno a un fuoco tra le tende del campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia,
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1° marzo 2016. Una donna pettina un bambino dentro a una tenda del campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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28 febbraio 2016. Un rifugiato bloccato nel campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, si sdraia sui binari ferroviari per chiedere la riapertura dei varchi.
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28 febbraio 2016. Rifugiati in coda per la distribuzione di vestiti puliti all'interno campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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28 febbraio 2016. All'interno campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, un uomo mostra un cartello con cui dice "Siamo uomini, non animali".
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28 febbraio 2016. Un gruppo di rifugiati si riscalda attorno a un fuoco tra le tende del campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia,
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28 febbraio 2016. Un gruppo di rifugiati tra le tende del campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia,
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28 febbraio 2016. Un gruppo di rifugiati tra le tende del campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia,
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29 febbraio 2016. Un migrante allunga il braccio verso la barriera eretta a Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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29 febbraio 2016. Bambini e adulti fanno ritorno con della legna nel campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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1° marzo 2016. Una donna con il figlio in braccio fuori da una tenda nel campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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28 febbraio 2016. Rifugiati siriani e iracheni bloccati nel campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, sui binari ferroviari per chiedere la riapertura dei varchi.
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28 febbraio 2016. Rifugiati siriani e iracheni bloccati nel campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, sdraiati sui binari ferroviari per chiedere la riapertura dei varchi.
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28 febbraio 2016. Una donna stringe a sé il figlio dopo aver dormito all'aperto nel sovraffollato campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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28 febbraio 2016. Un rifugiato cerca di riscaldare il figlio vicino a un fuoco nel campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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28 febbraio 2016. Migranti in coda per il cibo nel campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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28 febbraio 2016. Migranti in coda per il cibo nel campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.
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27 febbraio 2016. Bambini dietro una barriera di rete metallica nei pressi del confine tra Grecia e Macedonia, nel campo di transito per migranti di Idomeni.
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Una ragazza siriana al confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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La protesta dei rifugiati siriani e iracheni al confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016
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Rifugiati siriani e iracheni cercano di varcare il confine tra Grecia e Macedonia, 29 febbraio 2016

La Puglia prepara l’accoglienza
Il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha invece riunito venerdì 11 marzo i sindaci dei Comuni più grandi del Salento, compresi i due che per collocazione geografica rappresentano l’approdo più vicino, Otranto e Melendugno, per preparare un piano di accoglienza.

“Non abbiamo avuto segnalazioni specifiche in ordine ai numeri che si leggono sulla stampa — ha detto il prefetto — abbiamo avviato un lavoro di ricognizione delle strutture utilizzabili”.

L’obiettivo è predisporre per tempo “un piano di primissima accoglienza con punti di sbarco dove attrezzare eventualmente le operazioni di fotosegnalamento e di ricognizione medica, e anche punti di smistamento per strutture che potrebbero fungere da prima accoglienza”.

“Difficile dire quanti migranti potremo accogliere in una fase emergenziale — ha detto il prefetto -. Andremo ad individuare strutture che intaccano meno i centri abitati e meno le strutture turistiche, proprio perché non vogliamo che un’eventuale emergenza si ripercuota sul turismo in arrivo, fermo restando che tutto ciò non potrà gravare unicamente sulla Puglia”.

Nel Salento, l’unica l’unica struttura di prima accoglienza attiva, è il centro Don Tonino Bello di Otranto.

A Taranto, è stato completato l’hotspot per l’identificazione di migranti realizzato in un ex parcheggio del porto. Si estende su un’area di circa diecimila metri quadrati con punti di accoglienza, alloggi prefabbricati per accogliere 300 migranti, tensostruttura, mensa e presidi sanitari.

(Ansa)

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