L'accordo Europa Tunisia sui migranti (che non convince)

È stato trovato un accordo tra Tunisia e Europa per fermare l’arrivo degli sbarchi clandestini che in Italia nel 2023 sono aumentati del 150% in più rispetto al 2022. Una situazione fuori controllo che ha richiesto un accordo di “paternariato strategico” in grado di limitare l'immigrazione clandestina in partenza dalla Tunisia e combattere il traffico di esseri umani, discusso a Tunisi, in un incontro a cui ha partecipato la premier Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, il primo ministro olandese Mark Rutte e il presidente tunisino Kais Saied. Un documento che dovrà essere approvato da tutti gli Stati membri dell'Ue e che definisce la strategia, le priorità e le modalità di impiego dei fondi SIE (fondi strutturali e di investimento europei).

L'accordo

L’accordo su cui si sta lavorando prevede che l'Unione europea metta subito a disposizione della Tunisia 105 milioni di euro da destinare al controllo delle frontiere più 150 milioni per il bilancio tunisino sempre più vicino al default. In più sarebbero disponibili altri 900 milioni di euro dopo che il paese nordafricano avrà raggiunto un accordo con il Fondo monetario internazionale per un ulteriore prestito di 1.9 miliardi. Parte di questi fondi saranno impiegati per favorire le procedure di rimpatrio dei migranti irregolari provenienti dai Paesi dell'Africa subsahariana che si trovano sul territorio tunisino. Il finanziamento servirà infatti a finanziare i viaggi di rimpatrio e i bisogni essenziali di circa 5mila migranti che devono essere rimpatriati nei Paesi di origine. Non a caso nel patto si punta ad una cooperazione più forte limitando la riammissione dall'Ue dei cittadini tunisini in situazione irregolare. Il rispetto degli impegni delle due parti sarà monitorato e sarà fornito un supporto alle autorità tunisine per rafforzare la formazione e il sostegno tecnico delle guardie di frontiera con la consegna di radar e altri mezzi.

L'accordo non prevede solo l'immigrazione

Il memorandum non prevede solo l’immigrazione ma punta su cinque pilastri che riguardano l’assistenza macrofinanziaria, le relazioni economiche, la cooperazione energetica, la migrazione ed i contatti tra le persone che ricalcano la strategia della Commissione europea. Il "pacchetto" del Memorandum prevede, infatti, anche l'avvio di una forte cooperazione energetica e accelera gli scambi culturali tra Tunisia e Europa e di misure necessarie per completare il finanziamento dell'interconnettore Elmed tra l'Italia e la Tunisia per la fornitura di energia elettrica. Il sostegno si basa su oltre 300 milioni di euro di sovvenzioni nell'ambito del programma Connecting Europe Facility. Su Twitter, Ursula Von Der Leyen ha scritto: «I nostri team hanno lavorato duramente per consegnare rapidamente un pacchetto forte, che è un investimento nella nostra prosperità e stabilità e nelle generazioni future. Coopereremo alla gestione delle frontiere, alla lotta al contrabbando, al rimpatrio e alla soluzione dei casi più difficili, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Altrettanto importante è il nostro lavoro per facilitare la migrazione legale e regolare». Il presidente tunisino Saied ha ringraziato Giorgia Meloni, per aver accettato di organizzare su proposta tunisina una Conferenza internazionale sulla migrazione, prevista a Roma per domenica prossima 23 luglio, alla presenza di diversi capi di Stato e di governo mediterranei.

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