Quanto guadagna Messi: un'industria da 100 milioni di euro

Non ha lo stesso impatto a livello globale di Cristiano Ronaldo, eppure lo supera per guadagni. Tanto da essere stato inserito al terzo posto, proprio alle spalle del portoghese, nella classifica Forbes di ricavi per singoli atleti nel 2020 (in testa c'è sua Maestà Roger Federer), in forza soprattutto di un contratto che lo lega al suo club e che è da record. Benvenuti nel mondo di Lionel Messi, dove tutto quello che tocca la Pulce diventa oro con un messaggio chiarissimo rivolto a chi abbia intenzione di avvicinarsi a lui per provare a strapparlo ai catalani nella fase conclusiva della carriera.

Impresa costosissima e affrontabile solo se c'è, oltre al discorso tecnico, un progetto commerciale strutturato per cercare di far rendere l'investimento. Insomma, qualcosa di molto vicino al motivo per cui la Juventus ha preso Ronaldo nel 2018 utilizzandolo come traino per i ricavi commerciali e per l'exploit a livello di fan base sulle piattaforme sociale. Una sorta di acceleratore, pur nella consapevolezza che Messi da questo punto di vista non ha lo stesso impatto di CR7. A dirlo sono i numeri dei followers: Ronaldo vince 233 a 161 (milioni) su Instagram e 122 a 90 (sempre milioni) su Facebook.

Numeri che si traducono in miniera d'oro per sé e per chi si mette in affari. Se è vero che un post di CR7 ha un valore stimato su Instagram di 889mila dollari (e qui Messi non se la cava male con i suoi 695mila), l'esplosione della Juventus sui social nelle due stagioni con il portoghese testimonia come la trattativa per strapparlo al Real Madrid sia stata impostata anche su basi tutt'altro che calcistiche.

Messi, così come Ronaldo, è una delle magliette più vendute al mondo e il suo legame con Adidas è storico. Provando a tradurre tutto i denaro, Forbes ha riconosciuto all'argentino sogno di Suning guadagni per 104 milioni di dollari nel 2020 contro i 105 di Ronaldo. La curiosità è che Messi ne prende la stragrande maggioranza dal suo stipendio da nababbo mentre CR7 ha una ripartizione più equilibrata, altra conferma del maggior valore commerciale del suo brand. Allargando la visuale solo agli ultimi cinque anni Messi ha messo in banca un tesoretto da 503 milioni di euro, qualche spicciolo in più di Ronaldo.

Sull'ingaggio di Messi con il Barcellona, scadenza nel giugno 2021 e clausola d'uscita gratis anche nel 2020 che non risulta essere stata esercitata, si è detto e scritto tutto. Football Leaks ha pubblicato nei mesi scorsi documenti riservati che hanno fissato in 71 milioni di euro lordi il suo compenso base, compresi i diritti di immagine (10 milioni) più una lunga serie di bonus fino alla cifra record di 50 milioni netti per ciascuno dei quattro anni del suo impegno catalano.

Bonus spesso facilissimi da raggiungere: 1,9 milioni se scende in campo nel 60% delle partite stagionali, altrettanti per la qualificazione alla Champions League, una decina in caso di vittoria nella coppa delle grandi orecchie con un sistema progressivo che gli garantisce oltre un milione a ogni passaggio di turno. E poi soldi per la Liga (2,7), la Copa del Rey (0,7) e i premi personali. Più bonus alla firma da oltre 130 milioni di euro. Insomma una macchina da soldi gestita dal padre Jorge e in cui la parte commerciale vale, secondo le stime di Forbes, intorno al 30%.

Certo, averlo in squadra significa entrare in un'altra dimensione come appeal per gli sponsor e tutti ambiscono a far parte del ristretto gruppo di club che sottoscrivono contratti da decine di milioni per mettere i marchi sulle proprie maglie. In questo l'Inter e il calcio italiano (Juventus post-Ronaldo a parte) sono indietro e Leo Messi potrebbe essere un'acceleratore. Pagato, però, a carissimo prezzo.

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