Le case di pregio resistono alla crisi

A Milano, prezzi fino a 15 mila euro al metro quadro per le nuove costruzioni in zona City Life. È il dato riferito al primo semestre 2022, in ascesa rispetto al tetto di 14.500 euro dello stesso periodo 2021. In salita anche le aree di Sempione, Arco della Pace, Chinatown (picchi di 9.800 euro contro i 9.400 precedenti), decolli delle tariffe pure in Garibaldi e Moscova (12.500 euro contro 12 mila). A Roma, quartiere Parioli, vanno forte le case da ristrutturare (5.100 euro al metro quadro contro 5 mila), mentre per le costruzioni appena completate o rimesse a nuovo piace l’Eur (quotazioni fino a 4.800 euro, contro i 4.500 di dodici mesi fa). Il mercato immobiliare di posizionamento alto gode di ottima salute. Lo si comprende scorrendo il rapporto realizzato con il supporto scientifico di Nomisma da Engel & Völkers, il gruppo internazionale leader nell’intermediazione di appartamenti e ville di pregio, con oltre 900 sedi in più di 30 Paesi. Il comparto del lusso è immune alle incertezze generali del settore, frenato da mutui sempre più complessi da ottenere e dai dubbi legati al rinnovo degli incentivi per le ristrutturazioni (si veda il servizio sullo scorso numero di Panorama).

«In generale, il volume delle compravendite nel primo semestre 2022 è aumentato del 17,5 per cento a Milano e del 9 per cento a Roma rispetto allo stesso intervallo di tempo del 2021. Le due città rappresentano una buona misura della temperatura dell’intero Paese» commenta Tomaso Aguzzi, Ceo della divisione italiana di Engel & Völkers, che ha oltre 80 «shop» sparsi lungo la Penisola (l’azienda li definisce così, anziché agenzie).

La società tratta solo soluzioni di qualità rifiutando quelle non all’altezza di standard rigorosi; ha personale formato in modo approfondito, è un po’ la Apple dell’intermediazione immobiliare. E i numeri la premiano: nei primi sei mesi 2022 ha raggiunto un fatturato di 35,5 milioni di euro, in crescita del 18,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Punta ad arrivare a fine 2022 a circa 970 agenti, con ricavi da commissione poco inferiori ai 75 milioni di euro. Il momento d’oro di player quali Engel & Völkers suona come un’ulteriore conferma della fascinazione esercitata da una categoria di case che, specie per le fasce più abbienti, rappresentano sempre più un bene rifugio: «In determinate zone il valore si mantiene intatto nel tempo. La scelta conviene, specie se diventa un’alternativa ad affidare i risparmi a un mercato incerto».

Un’immagine di Villa Beldosso a Carate Brianza, proposta dallo shop di Engel & Völkers Monza-Brianza. L’immobile offre 20 locali e 10 bagni, per una superficie di 3.500 metri quadri.

È una strategia che attrae pure capitali dall’estero, senza esporre lo Stivale al rischio di una colonizzazione massiccia: «Per i tedeschi o gli americani restiamo il Paese più bello del mondo, dove trovare una qualità della vita impareggiabile. Ma anche in centri internazionali come Milano, gli investitori stranieri non superano il 15 per cento delle compravendite». Tanto dinamismo nel segmento lo porta ad allargarsi: il centro storico è di regola sinonimo di casa di pregio, «ma si sta sviluppando, soprattutto in centri urbani come Milano, un policentrismo figlio del concetto della città in 15 minuti. Prosperano i quartieri che offrono l’accesso a tutti i servizi fondamentali con spostamenti limitati, non superiori al quarto d’ora». Nel dettaglio, specie nel nuovo, «è diventata imprescindibile una buona classe energetica, così come la presenza di un terrazzo, meglio ancora un giardino. E la disponibilità di una stanza che faccia da studio per lo smart working».

Una villa con vista lago a Padenghe sul Garda, proposta dallo shop di Engel & Völkers Desenzano del Garda. Ha 4 camere da letto, 7 bagni, una superficie di 550 metri quadri, comprende un terreno di 3.500 metri quadri.

Al di là delle solite metropoli, Aguzzi segnala due città particolarmente promettenti: «Bologna, dove il mercato è arrivato a crescere del 30 per cento. È davvero a misura d’uomo, la si gira tutta a piedi o in bicicletta. O Lucca, vicino al mare ma senza essere immersi nel caos, con un aeroporto non distante e ben servito dalle compagnie low cost». Quanto al mercato delle seconde case, a fianco delle solite certezze (dai laghi lombardi fino alla Costiera Amalfitana, da Cortina d’Ampezzo a Madonna di Campiglio) e alle caratteristiche che alzano le quotazioni («la vista mare o sulla montagna, un attracco privato per le barche»), si fanno largo alcuni outsider: «Sull’Isola d’Elba si possono fare buoni affari, così come in Puglia, al di là delle aree super turistiche. Lecce, per esempio, è meravigliosa. Così come le zone di Noto e Pachino in Sicilia». Dove il pregio sta tutto nei panorami, nell’atmosfera, in quella rassicurante lentezza che i quartieri urbani futuristici non potranno mai permettersi.

YOU MAY ALSO LIKE