Medici Senza Frontiere, una guerra lunga 45 anni

EPA/YAHYA ARHAB
Il fumo sul luogo del bombardamento dell'ospedale MsF in Yemen - 15 agosto 2016
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Un'immagine su Twitter dell'ospedale MsF bombardato in Yemen - 15 agosto 2016
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Un'immagine su Twitter dell'ospedale MsF bombardato in Yemen - 15 agosto 2016
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5 febbraio 2016. Soccorritori in azione tra le macerie dell'ospedale di Medici senza Frontiere vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, a sud di Aleppo, in Siria.
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15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
GHAITH OMRAN/AFP/Getty Images
15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
GHAITH OMRAN/AFP/Getty Images
15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
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15 febbraio 2016. Una ruspa in azione tra le macerie dell'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
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15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
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15 febbraio 2016. Soccorritori in azione tra le macerie dell'ospedale di Medici senza Frontiere bombardato dai russi vicino a Maaret al-Noomane, nella provincia di Idlib, a sud di Aleppo, in Siria.
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15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
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15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
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15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
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15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
ANSA/ UFFICIO STAMPA MSF
15 febbraio 2016. L'ospedale gestito da Mèdecins Sans Frontières (Msf) nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, distrutto in seguito ad un attacco aereo russo.
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"At least seven killed and eight missing in another #MSF-supported hospital attack in Idlib province - #Syria"
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15 febbraio 2016.
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15 febbraio 2016. Soccorritori nell'ospedale di Medici senza Frontiere bombardato dai russi a Maaret al-Noomane, a sud di Aleppo
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15 febbraio 2016. Soccorritori nell'ospedale di Medici senza Frontiere bombardato dai russi a Maaret al-Noomane, a sud di Aleppo
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15 febbraio 2016. Soccorritori nell'ospedale di Medici senza Frontiere bombardato dai russi a Maaret al-Noomane, a sud di Aleppo
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Soccorritori nell'ospedale di Medici senza Frontiere bombardato dai russi a Maaret al-Noomane, a sud di Aleppo
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Soccorritori nell'ospedale di Medici senza Frontiere bombardato dai russi a Maaret al-Noomane, a sud di Aleppo
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3 ottobre 2015. Un bombardamento americano colpisce l’ospedale di Medici Senza Frontiere, a Kunduz, in Afghanistan, uccidendo 22 persone, tra cui dodici membro dello staff della Ong. La Casa ammette l’errore. Le Nazioni Unite condannano l’episodio e aprono una investigazione per ricostruire l’accaduto. MSF comunica che è costretta ad abbandonare Kunduz. Nella foto, una protesta contro il bombardamento dell’ospedale di Medici Senza Frontiere.
ANASA/EPA/MSF HANDOUT
Le macerie di un'ala dell'ospedale di Kunduz, colpito a ottobre 2015 da un raid aereo
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Un'immagine da Twitter dei medici di MSF morti nel ospedale colpito dalle bombe a Kunduz
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Un'immagine da Twitter mostra uno dei medici di MSF morti nel ospedale colpito dalle bombe a Kunduz
ANSA / US MSF
Lo sbarco nel molo Quattro venti, nel porto di Palermo, di 592 migranti, di cui 464 uomini, 119 donne e 9 bambini, giunti nel capoluogo siciliano a bordo della nave Bourbon Argon di Medici senza frontiere, 10 giugno 2016
ANSA / US MSF
Lo sbarco nel molo Quattro venti, nel porto di Palermo, di 592 migranti, di cui 464 uomini, 119 donne e 9 bambini, giunti nel capoluogo siciliano a bordo della nave Bourbon Argon di Medici senza frontiere, 10 giugno 2016
EPA/MSF HANDOUT
Una foto di Medici senza frontiere mostra il pronto soccorso della parte restante dell'ospedale di Konduz dopo il bombardamento da parte dell'Onu - Afghanistan, 3 ottobre 2015
© Daniel Berehulak / Getty Images Reportage
Monrovia, Liberia, 31 agosto 2014. Esther Doryen, 5 anni, viene trasportata in ambulanza verso un centro di trattamento anti-Ebola allestito da Medici senza frontiere. La bambina morirà una settimana più tardi.

Nota anche come Médecins sans frontières, Doctors Without Borders, Médicos Sin Fronteras, Medici Senza Frontiere (MSF), è un'organizzazione umanitaria internazionale non governativa e premio Nobel per la pace, nota per la sua presenza nei territori coinvolti da conflitti e nei Paesi in via di sviluppo nei quali sono presenti malattie endemiche.

E' stata fondata in Francia nel 1971, in risposta alla guerra del Biafra. Secondo le ultime rilevazioni, rese note nel 2015, conta oltre 30.000 membri, per lo più medici, infermieri, ingegneri ed esperti di logistica, ed è attiva in 18 Paesi del mondo industrializzato, intervenendo con attività di assistenza in più di 80 nazioni

E' costituita da cinque sezioni operative in Francia (Parigi), Belgio (Bruxelles), Svizzera (Ginevra), Paesi Bassi (Amsterdam) e Spagna (Barcellona) che gestiscono direttamente i progetti nelle aree di intervento-

L'organizzazione ha un bilancio annuale di circa 750 milioni di dollari, che per il 90% provengono da donatori privati (in Italia, i sostenitori abituali sono circa 250.000), con le fette più piccole rappresentate da quelli aziendali e dall'azione dei "dialogatori", in genere studenti universitari, che pubblicizzano le iniziative di MSF per le strade.

Si professa indipendente rispetto a governi e partiti politici e agisce senza porre discriminazioni di razza, religione, sesso o opinione.

Siria

Nel Paese, MSF gestisce 6 strutture mediche nel nord e fornisce supporto a circa 150 altre attività nelle aree che l’organizzazione non può raggiungere direttamente. In particolare, circa 70 strutture siriane ricevono questo pacchetto complessivo di aiuti, e circa 80 altre strutture vengono supportate in modo meno regolare, attraverso donazioni di forniture mediche e consulenze tecniche quando necessario, per esempio in caso di grossi afflussi di feriti.

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Siria: Russia bombarda ospedale di Medici Senza Frontiere

Yemen

Da luglio 2015 l’ospedale di Abs, colpito ieri da un attacco aereo che ha ucciso almeno 11 persone e ha provocato una ventina di feriti, è il principale centro sanitario in funzione nell’area occidentale del governatorato di Hajjah.

Ha curato finora 4.611 pazienti e aveva un pronto soccorso con 14 posti letto, un reparto di maternità e uno di chirurgia.

Nelle ultime settimane l’ospedale aveva visto un aumento di pazienti feriti, soprattutto vittime dei recenti combattimenti e della campagna di attacchi aerei nell’area.

Al momento del bombardamento, c’erano 23 pazienti in chirurgia, 25 nel reparto di maternità – tra cui 13 neonati – e 12 in pediatria. L’ospedale aveva ricoverato in giornata diversi feriti di guerra.

In Yemen MSF lavora in 11 ospedali e centri sanitari e fornisce supporto ad altri 18 ospedali o centri sanitari in otto governatorati (Aden, Al-Dhale’, Taiz, Saada, Amran, Hajjah, Ibb e Sana’a). Nel Paese lavorano più di 2.000 operatori dell'organizzazione, tra cui 90 internazionali.

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Afghanistan

MSF ha iniziato a lavorare nel Paese nel 1980. Oggi supporta il Ministero della Salute nell’ospedale di Ahmad Shah Baba, a Kabul Est, nella maternità a Dasht-e-Barchi, a a Kabul Ovest e a Khost, e il Boost Hospital a Lashkar Gah, provincia di Helmand.

Ha in programma di aprire a fine anno un centro di diagnosi e trattamento della tubercolosi multiresistente ai farmaci a Kandahar. In Afghanistan, fa affidamento solo su donazioni di privati per il proprio lavoro  e non accetta denaro da nessun governo.

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Giordania

MSF opera qui dall’agosto del 2006, quando ha fondato un programma di chirurgia ricostruttiva nella capitale Amman.

Dal 2013 gestisce il progetto di chirurgia traumatologica di emergenza nell’ospedale di Ramtha, così come un ospedale per la salute materno infantile e due progetti di malattie non trasmissibili a Irbid e Ramtha per sostenere i rifugiati siriani e i giordani vulnerabili nelle comunità ospitanti.

Il Sud Sudan raccontato da Medici Senza Frontiere

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