Medici senza Frontiere: addio all’hotspot di Lesbo in Grecia

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Un rifugiato siriano prega dopo essere arrivato sull'isola di Lesbo in Grecia su un canotto partito dalla Turchia - 7 settembre 2015
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Medici e paramedici cercano di rianimare un bambino naufragato su un gommone diretto dalla Turchia all'isola di Lesbo, prima di portarlo in ospedale in condizioni critiche - 28 ottobre 2015
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Una famiglia di migranti al porto di Lesbo attende di essere imbarcata su una nave che la porterà al porto del Pireo - 7 settembre 2015
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Un rifugiato siriano arriva sull'isola di Lesbo in Grecia su un canotto partito dalla Turchia - 7 settembre 2015
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Medici e paramedici cercano di rianimare un bambino naufragato su un gommone diretto dalla Turchia all'isola di Lesbo, prima di portarlo in ospedale in condizioni critiche - 28 ottobre 2015
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Medici e paramedici cercano di rianimare un bambino naufragato su un gommone diretto dalla Turchia all'isola di Lesbo, prima di portarlo in ospedale in condizioni critiche - 28 ottobre 2015
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Medici e paramedici cercano di rianimare un bambino naufragato su un gommone diretto dalla Turchia all'isola di Lesbo, prima di portarlo in ospedale in condizioni critiche - 28 ottobre 2015
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6 ottobre 2015. Un migrante riposa accanto a un murale raffigurante un occhio presso il porto di Mitilene, sull'isola di Lesbo, in Grecia.
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Un gruppo di rifugiati siriani arrivano sull'Isola di Lesbo dopo aver attraversato il mar Egeo su un gommone proveniente dalla Turchia - 7 settembre 2015
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Giubbotti di salvataggio, abiti, scarpe sulla spiaggia dell'isola di Lesbo. Se ne sono liberati i profughi arrivati sull'isola dopo un lungo viaggio in mare - 7 settembre 2015
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Un rifugiato appena arrivato sull'isola di lesbo dalla Turchia. La sua reazione di stanchezza e felicità - 7 settembre 2015
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Centinaia di migranti sull'isola di Lesbo attendono di essere imbarcati per il Pireo - 7 settembre 2015
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Un uomo tiene tra le braccia un bambino dopo che il barcone su cui si trovava è naufragato davanti all'isola di Lesbo in Grecia - 28 ottobre 2015
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Un gruppo di migranti all'arrivo sull'isola di Lesbo, Grecia.
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12 marzo 2016. Dei bambini sdraiati sui binari ferroviari mostrano cartelli su cui si legge "Aprite la frontiera" durante una manifestazione nei pressi del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
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23 febbraio 2016. A Mytilene, un cane tra i motori fuoribordo usati dai migranti per raggiungere l'isola greca settentrionale di Lesbo.
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L'artista cinese Ai Weiwei sulla spiaggia di Lesbo inscena la tragedia dei rifugiati
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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La pagina Facebook dove Ai Weiwei documenta il progetto artistico sui rifugiati a Lesbo
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22 marzo 2016. Un giovane ospite del campo profughi di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, mostra un cartello su cui si legge "Sorry for Brussels" (mi dispiace per Bruxelles) dopo gli attentati che hanno colpito la capitale terroristici belga.
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17 marzo 2016. Un migrante rade la testa dell'artista cinese Ai Weiwei tra le tende del campo di transito per migranti di Idomeni, sul confine tra Grecia e Macedonia, dove decine di migliaia di migranti e rifugiati attendono la non prevista riapertuta delle frontiera. I leader dell'Unione europea sono impegnate in un vertice con la Turchia per raggiungere un accordo che argini la crisi migratoria.
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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016
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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016
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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016
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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un gruppo di rifugiati cammina sotto la pioggia verso il confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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13 marzo 2016. Un uomo porta la legna raccolta verso la sua tenda, all'interno del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.
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12 marzo 2016. Una bambina tra le braccia della madre mostra un cartello su cui si legge "Siamo fuggiti dalla morte", durante una manifestazione nei pressi del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.
DANIEL MIHAILESCU/AFP/Getty Images
12 marzo 2016. A woman stands near a tent in a makeshift camp at the Greek-Macedonian border, on March 12, 2016, near the Greek village of Idomeni, where thousands of refugees and migrants are stranded by the Balkan border blockade. More than 14,000 mainly Syrian and Iraqi refugees including many children are camped out at the squalid camp where they have been stranded by Skopje's decision to close the frontier. Days of heavy rain have turned Greece's Idomeni border camp into a foul-smelling bog, exposing migrant children to raw sewage, noxious fumes and bitter cold, with aid workers describing conditions as "critical".
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Un gruppo di migranti all'arrivo sull'isola di Lesbo, Grecia.

Medici Senza Frontiere ha deciso di sospendere le proprie attività all’hotspot di Moria, sull’isola di Lesbo, una “decisione presa a seguito dell’accordo tra l’Unione Europea e la Turchia che porterà al ritorno forzato di migranti e richiedenti asilo dall’isola greca”. 

“Abbiamo preso la difficile decisione di chiudere le nostre attività a Moria perché continuare a lavorare nel centro ci renderebbe complici di un sistema che consideriamo sia iniquo che disumano”, ha detto Michele Telaro, capo progetto di Msf a Lesbo.

“Non permetteremo — ha aggiunto Telaro — che la nostra azione di assistenza sia strumentalizzata a vantaggio di un’operazione di espulsione di massa e ci rifiutiamo di essere parte di un sistema che non ha alcun riguardo per i bisogni umanitari e di protezione di richiedenti asilo e migranti”. 

Martedì sera Msf ha chiuso tutte le attività legate all’hotspot di Moria, compreso il trasporto dei rifugiati al centro, la clinica al suo interno e le attività legate alla fornitura di acqua e ai servizi igienici. 

A Lesbo, spiega l’organizzazione, Msf continuerà a gestire il proprio centro di transito a Mantamados, dove offre prima assistenza ai nuovi arrivati, le attività di soccorso in mare sulle coste settentrionali dell’isola, e le cliniche mobili per le persone che si trovano al di fuori dell’area dell’hotspot. 

Dal luglio 2015, Msf ha fornito consultazioni mediche e supporto psicologico, ha distribuito beni di prima necessità e ha curato attività legate alla fornitura di acqua e servizi igienici nel campo di Moria, a Lesbo. 

In totale, Msf ha effettuato 24.314 consultazioni sull’isola di Lesbo, di cui 12.526 a Moria. Gli psicologi di Msf hanno assistito 401 persone attraverso sessioni individuali e curato 584 sessioni di gruppo con 3532 partecipanti. Le equipe stavano anche fornendo ripari temporanei e trasporto tra il nord dell’isola e i centri di registrazione di Moria e Kara Tepe. Fino al 13 marzo Msf ha trasportato 12.952 nuovi arrivati.

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